Il Marvel Cinematic Universe (MCU) è un fenomeno mondiale oggigiorno, che macina miliardi di dollari al cinema e riesce a far guadagnare milioni di abbonamenti a Disney+. Ma c’è un film che, nonostante questo successo dell’MCU, viene piuttosto dimenticato dai fan, o comunque non è molto conosciuto: parliamo de L’Incredibile Hulk (2008), per la regia di Louis Leterrier.
Il cambio di attore per Bruce Banner/Hulk e il magro risultato al botteghino (con 264 milioni di dollari è il film MCU che ha incasso di meno in assoluto), hanno portato un po’ tutti a dimenticare L’Incredibile Hulk, anche se è “canonico” e diversi personaggi sono tornati nei film successivi, come per esempio il generale Ross e Abominio (che rivedremo nell’imminente She-Hulk: Attorney at law)
Bruce Banner sta conducendo una vita appartata in Brasile, 5 anni dopo l’incidente con i raggi gamma che lo ha trasformato in Hulk. Banner è in contatto con un individuo ignoto, che si fa chiamare Mr.Blue, e insieme stanno cercando di sviluppare una cura per la sua trasformazione. Il generale Ross, però, scopre dove si nasconde, e invia il soldato Emil Blonsky per catturare Banner.
L’Incredibile Hulk non è un film perfetto: non è un caso se al cinema ha incassato meno di Iron Man (2008). Ma allo stesso tempo, non è un lungometraggio da accantonare, ignorando la sua esistenza: non tanto perché è “canon” nell’MCU, ma perché ha diversi punti di forza.
Il primo è sicuramente Edward Norton come Bruce Banner: non solo perché è uno dei migliori attori ad Hollywood, ma perché restituisce un Hulk veramente rabbioso, solo contro un mondo che lo vuole cacciare; una versione del personaggio che non si è più vista nell’MCU, a parte qualche scena in Avengers: Age of Ultron o Thor: Ragnarok.
Il secondo è in parte legato al primo, e sono le scene d’azione che vedono protagonista Bruce Banner trasformato nel gigante verde: da quella in Brasile, al campus universitario fino allo scontro con l’Abominio di Tim Roth. Scene dove Hulk si scatena al massimo della sua potenza e diventa veramente una minaccia per chi si para sulla sua strada. Menzione finale all’ottima colonna sonora di Craig Armstrong che accompagna queste scene; spicca sicuramente il tema principale, che apre i titoli di testa del film.