Il Marvel Cinematic Universe (MCU) è uno di quei successi eccezionali che è difficile spiegare: iniziato nel 2008 con il primo Iron Man e culminato con l’accoppiata Avengers Infinity War/Endgame (2018/9), non sembra che si concluderà tanto presto, visto che proprio negli ultimi giorni i Marvel Studios hanno svelato i loro piani fino al 2025.
Tra film e serie TV, sono ormai più di 40 i prodotti che fino ad adesso compongono l’MCU; e alcuni spiccano più di altri: tra questi, c’è sicuramente Guardiani della Galassia (2014), forse il miglior film della Fase 2 (o dell’intero MCU) insieme a Captain America: The Winter Soldier (2014).
Terra, 1988: il piccolo Peter Quill assiste impotente alla morte della madre; fuggendo dall’ospedale in preda al pianto, Peter viene rapito da un’astronave aliena, guidata dai “Ravagers” di Yondu Udonta.
26 anni dopo, il nostro protagonista si trova sul pianeta Morag, per recuperare il misterioso Orb; la sua ricerca viene interrotta da Korath, alleato di Ronan l’Accusatore, e Peter è costretto a fuggire con l’Orb su Xandar. Qui tenta di vendere la sfera, ma viene intercettato da Gamora, un’assassina mandata da Ronan per recuperare l’Orb; nella colluttazione, vengono coinvolti anche Groot e Rocket Racoon, i quali insieme a Peter Quill e Gamora vengono catturati dalla Nova Corps e imprigionati nel carcere di massima sicurezza di Kyln.
Fino al questo lungometraggio, i Guardiani della Galassia erano un gruppo molto marginale nel mondo dei fumetti Marvel, poco conosciuto pure dagli appassionati. Ma Kevin Fiege ha indovinato la scommessa scegliendo James Gunn per la regia di questo film, che per l’appunto è riuscito nell’impresa di rendere così famoso questo gruppo di eroi spaziali abbastanza scapestrati (tanto che sono arrivati ad avere un videogioco dedicato tutto a loro; vi lasciamo alla nostra recensione del titolo).
Guardiani della Galassia è un film che sprizza energia e colori da tutti i fotogrammi: non solo grazie alla regia di Gunn, ma anche alla fantastica colonna sonora (l’Awesome Mix Vol.1), composta da icone tracce della storia della musica, inserite sapientemente grazie al Walkman che si porta appresso Peter Quill. Le battute arrivano sempre al momento giusto, e in generale i tempi comici sono eccellenti, diversamente da altri film dell’MCU dove i siparietti sono spesso inseriti nel contesto sbagliato.