La vita lavorativa in Giappone è spesso molto dura: non solo ci si trova in ufficio per la maggior parte delle ore che compongono la giornata, ma una sorta di “etichetta sociale” impone anche di accettare gli inviti ad uscire con i propri superiori e colleghi durante le serate del fine settimana. Infatti, per quanto i giapponesi vengano spesso considerati “freddi” verso gli altri, il fattore “comunicazione” in una compagnia rimane comunque molto importante.
Tra incontri con i colleghi, riunioni, interazioni faccia a faccia e così via, tutto ciò è volto a creare una sorta di coesione tra i vari dipendenti, e un luogo di lavoro dove tutti sono più o meno a conoscenza dei progetti alla quale ognuno sta lavorando. Tuttavia, un aspetto della cultura giapponese è anche quello di evitare di sobbarcare i propri problemi sugli altri, ritenendo imperativo prendersi le proprie responsabilità e rispettare gli obiettivi prefissati dal gruppo; anche per questo, molti si trovano a disagio nel rivelare ai colleghi di trovarsi un un’impasse, sottoponendosi così ad un forte stress per risolvere da soli la situazione.
Per rispondere a questi eventi, una compagnia in Giappone ha preso ispirazione al design di una parte specifica presente nelle interfacce dei videogiochi, quella dei punti salute che si vede molto spesso all’interno dei titoli RPG, usandola come base per delle targhette per i nomi dei dipendenti. Nella targhetta viene così inserita una barra, che va a dimostrare la “salute rimanente” e quindi lo status emotivo di ogni impiegato.
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Il Giappone rende il posto di lavoro un RPG
La compagnia che ha dato il via a quest’iniziativa si chiama Onken, disponendo i propri dipendenti di tre diverse targhette: una mostra la barra verde e 10,000 HP, un’altra una barra gialla con 3,899 HP, e infine una terza con una barra di colore rosso e sul punto di esaurirsi, mostrando solo 15 HP.
I lavoratori possono indossare a propria discrezione la targhetta che più si addice alla loro attuale condizione psico-fisica, lasciando così capire in modo non troppo diretto ai loro colleghi se sono in grado di occuparsi di altri compiti extra, fare straordinari o altre cose di questo tipo.
La compagnia afferma di capire come lo stato dei suoi dipendenti può variare per via di motivi nella loro vita lavorativa e privata, ma non sempre è facile parlarne quando si trovano giù di morale. Su Twitter, un utente chiede se le persone cercano di trattare con gentilezza chi indossa una targhetta con bassi HP, e almeno per Onken, la risposta è affermativa.
Ci sono state numerose altre reazioni positive a queste targhette, e molte persone desidererebbero usarle sul loro posto di lavoro; anche per questo, la compagnia ha annunciato di volerle rendere acquistabili nelle prossime settimane. Per quanto questi mezzi non risolvano la cultura estremamente stacanovista che pervade le aziende Giappone, perlomeno potrebbe far aprire un po’ di più i lavoratori riguardo i loro problemi e l’affaticamento che potrebbero star provando.