Akira Toriyama è senza ombra di dubbio uno degli artisti più importanti della storia del fumetto mondiale, non solo di quello giapponese, e la sua opera magna Dragon Ball resta ancora oggi, a quasi quarant’anni di distanza dall’inizio della pubblicazione, uno dei manga più iconici ed influenti di sempre.
L’opera partorita dalla penna di Akira Toriyama nel lontano 1984 è un fenomeno generazionale che è statao in grado di avvicinare alla produzione giapponese milioni e milioni di persone in tutto il mondo.
Seppur il manga originale si sia concluso già nel 1995, con all’attivo 42 volumi, 520 capitoli e oltre 300 milioni di copie in circolazione in tutto il mondo, il franchise di Dragon Ball è ben lontano dall’approdare sul viale del tramonto.
Dal Giugno del 2015, difatti, le avventure di Goku e compagni sono tornate a calcare le pagine della rivista V-Jump di Shueisha con Dragon Ball Super, ravvivando la fiamma di un brand che era comunque tutt’altro che spenta.
Storicamente Dragon Ball ci ha sempre abituati a ricevere delle pellicole spin-off (non prettamente collegate agli eventi dell’opera originale) ambientate nel suo universo narrativo e Dragon Ball Super: Super Hero, uscito l’11 Giugno 2022 nei cinema giapponesi, è solo l’ultimo di una lunghissima lista.
Dopo aver visto la pellicola negli scorsi giorni, Akira Toriyama si è espresso a riguardo rimarcando il suo apprezzamento verso il prodotto animato e chiarendo alcuni dubbi e domande dei fan.
Akira Toriyama e l’assenza di Goku e Vegeta
In un messaggio speciale reso pubblico attraverso il profilo twitter ufficiale di Dragon Ball Super, Akira Toriyama ha affermato di essere riuscito a recuperare interamente la pellicola negli scorsi giorni.
Il messaggio, gentilmente tradotto dall’utente Todd Blankenship (@Herms98), ci ha fornito la possibilità di capire cosa ne pensi il creatore del franchise stesso dell’ultima pellicola appena sbarcata nei cinema giapponesi e qualche delucidazione in merito ad alcuni punti focali che hanno scosso la community.
Oltre al fatto che la pellicola fosse quasi interamente in CGI, novità assoluta per il franchise cinematografico di Dragon Ball, a suscitare l’interesse dei fan vi era in particolar modo la coraggiosa scelta di porre i due personaggi più iconici dell’opera, Goku e Vegeta, in secondo piano.
La loro assenza come protagonisti di un lavoro basato su Dragon Ball è, d’altronde, anch’essa una novità assoluta.
Il Maestro ha quindi voluto spendere qualche parole su questa decisione drastica:
Prima di questo film, le vicende hanno avuto luogo nello spazio o comunque in altri luoghi molto ampi, quindi questa volta ho voluto portare l’opera alle sue origini ed ambientare la storia nella ben più piccola area del solo pianeta Terra.
In aggiunta, il nemico principale è l’armata del Fiocco Rosso […] e, come se non bastasse, Goku e Vegeta non sono i personaggi principali.
Mentre cercavo di creare una storia interessante ero costantemente preoccupato che potesse risultare un pochino piatta.
Akira Toriyama insomma ha voluto portare una ventata di aria fresca all’interno del brand di Dragon Ball, staccandolo dai canoni ai quali eravamo ormai abituati.
Goku e Vegeta avevano precedentemente combattuto battaglie di proporzioni galattiche, contro creature provenienti da altri universi e scenari ben più ampi del semplice pianeta Terra.
Spostare quindi il focus su Gohan e Piccolo gli ha consentito quindi di creare una storia meno monotona e basilare, seppur in scala ridotta rispetto al solito.