Il governo Cinese, nella giornata di sabato, ha annunciato una svolta per ciò che riguarda il mondo dello streaming nel paese, in particolar modo la fascia di popolazione comprendente i minorenni. La China National Radio si è pronunciata affermando:
Le piattaforme di streaming devono prendere provvedimenti per ciò che riguarda le donazioni a favore degli streamer da parte dei minori, prevenendo anche che essi stessi lo diventino senza il consenso di un tutore.
I provvedimenti farebbero parte di un disegno più grande, da parte del governo Cinese, per quanto concerne il totale controllo verso l’industria dei videogame. Nel paese la situazione non è sicuramente delle migliori, considerando che l’anno scorso non è stata concessa l’approvazione, per l’immissione nel mercato globale, a una moltitudine di giochi prodotti da aziende cinesi, mettendole in grave pericolo e facendone fallire all’incirca 14.000 durante la fase di “stasi” imposta nel paese durata ben 9 mesi.
Inoltre, sempre nell’anno 2021, le autorità hanno effettuato un considerevole taglio sulla quantità di tempo che i minori impiegavano per giocare ai videogames, dichiarando:
Molti genitori si sono detti preoccupati sul fatto che la dipendenza da videogames potesse inficiare sulle capacità di apprendimento dei propri figli, così come anche la loro salute sia fisica che mentale, fonte di inevitabili problemi a livello sociale.
Quali sono le politiche che entreranno in vigore nel modo in cui i minori si approcceranno al mondo dello streaming?
I grossi cambiamenti saranno principalmente 2:
- Gli spettatori sotto i 18 anni non saranno più in grado di donare. Essa è una pratica nella quale un spettatore può inviare una somma di denaro al creator che si sta guardando, in genere in cambio di un saluto o ringraziamento.
- Chiunque fruisca di un contenuto attraverso il profilo di un minore, si ritroverà con tutte le piattaforme di streaming bloccate dopo le 10 di sera e, coloro che sono responsabili della creazione di contenuti, dovranno adoperarsi di conseguenza.
Nulla di tutto ciò sta avvenendo né su Twitch né su YouTube; le piattaforme “colpite” sarebbero unicamente quelle locali, come Bilibili, Huya & Douyu e Douyin ( la versione cinese di TikTok).
Queste nuove imposizioni sarebbero parte del piano del governo Cinese in funzione della gestione del chaos che aleggia nei social media e nelle piattaforme di live streaming.
Fonte: kotaku.com