La guerra russo-ucraina sta avendo diverse conseguenze nel mondo, oltre a quelle tragiche delle violenze e delle distruzioni sul suolo ucraino. Un esempio sono quelle derivate dalle sanzioni imposte alla Russia dalle aziende e dai Paesi Occidentali, come quelle legate al mondo del cinema.
Infatti, già pochi giorni dopo l’inizio del conflitto (24 febbraio), le major come Disney, Warner e Sony avevano sospeso l’uscita dei loro film in Russia. Per esempio, tra i diversi lungometraggi che non sono più stati distribuiti sul suolo russo c’è stato The Batman, uscito nei cinema mondiali nei primissimi giorni di marzo. E proprio il film di Matt Reeves è stato protagonista di un escamotage che stanno adottando alcuni esercenti privati in Russia: la proiezione illegale di film scaricati tramite torrent nelle sale dei cinema.
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Film “piratati” al cinema: un ritorno al passato per la Russia
C’è un modo di dire, un po’ inflazionato che è “il passato a volte ritorna”. In questo caso un po’ è vero: infatti, la Russia sta fronteggiando l’embargo delle major Occidentali un po’ come avveniva ai tempi dell’Unione Sovietica. Durante la Guerra Fredda i film americani non arrivavano nell’URSS, e l’unica soluzione per chi voleva vederli era procurarsi VHS illegalmente.
Nelle ultime settimane questo problema è tornato a presentarsi in Russia, e alcuni esercenti hanno pensato di ricorrere a file torrent per proiettare i film usciti dopo lo scoppio del conflitto e che sono stati esclusi dalla distribuzione nel Paese. Per esempio, come riporta il New York Times nella città di Ivanovo si proietta The Batman, o a Chita viene distribuito Red, l’ultimo lungometraggio targato Pixar.
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— Daniel (@Hey_its_me1998) April 28, 2022
The.Batman.2022.1080p.HMAX.WEB-DL.DDP5.1.Atmos.x264 pic.twitter.com/NG1vbAhGdo
La guerra sta colpendo duramente il cinema della Russia, mettendo a rischio un industria che impiega 55 mila posti di lavoro. Come riporta una lettera delll’Associazione russa dei proprietari di cinema, nel solo mesi di marzo 2022 gli spettatori si sono quasi dimezzati rispetto allo stesso periodo del 2021; e a metà aprile il 36,4% delle sale aveva chiuso, mettendo a rischio