Da un grande potere derivano grandi responsabilità.
C’è stato un momento in cui James Cameron stava per realizzare un film dell’amichevole Spider-Man di quartiere, tra un Alien – Scontro Finale e un Titanic. Per vari motivi così non è stato, e allora il progetto dopo vari vicissitudini è passato in mano a Sam Raimi, noto nel mondo del cinema come uno dei migliori registi horror di sempre, grazie a opere come La Casa. E oggi, Raimi è diventato ancora più amato dagli appassionati del grande schermo proprio per il lavoro fatto con Spider-Man.
Nel 2002 il primo Spider-Man stupì tutti quanti, appassionati del personaggio e non, incassando oltre 800 milioni di dollari e dando il via a una fortunata trilogia che ha contribuito insieme agli X-Men di Synger e al Cavaliere Oscuro di Nolan a portare al cinema i supereroi con film di un certo peso.
Il Peter Parker di Tobey Maguire, Mary Jane di Kirsten Dunst e, soprattutto, il Green Goblin di Wiliam Dafoe hanno saputo fin da subito entrare nel cuore delle persone. E così anche l’iconico tema di Spider-Man, composto da un Danny Elfman in stato di grazia.
Ma due anni dopo Sam Raimi ha saputo fare ancora di meglio con Spider-Man 2: tutti i pregi del primo capitolo sono stati migliorati, a partire da una storia che sviscera ancora di più la figura di Peter Parker e del suo rapporto interiore con l’Uomo Ragno. Una responsabilità che si porta sulle spalle da quando lo ha lasciato lo zio Ben e in questo film si fa sentire ancora di più, nella sua vita e nei rapporti con i suoi cari. Inoltre, Spider-Man 2 ci ha regalato la magistrale interpretazione di Alfred Molina come Doctor Octopus.
Nel 2007 è arrivato Spider-Man 3 che purtroppo non è riuscito a brillare come i primi due capitoli, per diversi motivi, legati soprattutto a problemi di produzione e di accordi tra Raimi e la stessa Sony. Il risultato è stato un lungometraggio che non ha convinto il pubblico, soprattutto per la presenza di troppi villain sullo schermo (Venom, l’Uomo Sabbia e New Goblin) e di alcuni momenti di Peter Parker.
Ma in ogni caso, Spider-Man 3 riesce comunque a non sfigurare totalmente in questa Trilogia, grazie ai momenti toccanti di Flint Marko con la figlia, e soprattutto, grazie alla bellissima scena della sua trasformazione ne l’Uomo Sabbia.
I problemi con il terzo capitolo porteranno Sony e Raimi a non realizzare Spider-Man 4, film previsto per il 2011 che non vide mai la luce. Una chiusura non bellissima, che però non ha pregiudicato la qualità della Trilogia dello Spider-Man di Sam Raimi, che ancora oggi è amata da milioni di spettatori e rimane uno dei migliori prodotti in ambito cinematografico a tema supereroi.