Ormai siamo abituati a sentire le più stravaganti stramberie provenienti dal Giappone, al punto che quasi ci stupiamo quando sentiamo di episodi di censura provenienti proprio dalla Terra del Sol Levante, dove sembra che sia possibile pubblicare, anche in vie non ufficiali ma sotto forma di doujinshi, praticamente la qualunque. Eppure non sempre è così, e a pagarne le conseguenze stavolta è stata la mangaka Kanami Yoshimura.
Kanami Yoshimura, autrice di diversi manga di genere yaoi (Boy’s Love) ha scritto su Twitter che in Giappone, più precisamente a Tokyo, è stata proibita la distribuzione di molte sue opere designate come “libri indecenti”. I Tweet che potete trovare sull’argomento sul suo profilo sono, come potete immaginare, numerosi e in essi l’autrice rivendica sia il fatto che nelle sue opere non ci siano alcun tipo di espressioni o elementi malsani e che proibire volumi sui quali ha lavorato oltre un anno in mancanza di criteri chiari sarebbe ingiusto.
La notizia risale a pochi giorni fa e nonostante l’autrice non sia molto conosciuta tra il pubblico fuori dal Giappone e possa contare di meno di 1000 followers su Twitter alcuni suoi Tweet sull’argomento hanno raggiunto in poco tempo di 10000 like. A seguire ve ne lasciamo alcuni.
«Questo mese i miei manga sono stati designati come libri indecenti dal governo metropolitano. Conosco da molto tempo dei “libri indecenti”, sono stata molto attenta all’uso delle attrezzature e alle personalità negative e dopo essermi coordinata col mio editor ho pubblicato il tankobon. Attualmente vengono designati libri osceni quelli trovati più erotici o uno o due yaoi strani o volgari. Non ci sono criteri chiari, ogni libro ciascun mese viene determinato su base relativa e non assoluta»
«Se le cose continuano così arriveremo al punto in cui si potranno pubblicare solo manga con tutti i pannelli vuoti. […] Come minimo se venissero fissati dei criteri chiari, questi potrebbero essere rispettati, ma allo stato attuale delle cose la decisione sembra dipendere esclusivamente dai membri del comitato di selezione»
«Continuando così i manga su carta si estingueranno. Verranno interrotti a causa delle restrizioni sulla distribuzione, come il non poter più essere distribuiti a Tokyo (o, in alcuni casi, con una designazione R18), né su Amazon e il commercio sarà limitato ai mercati delle pulci. Opere alle quali i mangaka hanno lavorato duramente per un anno o più vengono bandite dalla distribuzione per ragioni non chiare. Dicendo questo, potrei essere vista come una scrittrice problematica e potrei non riuscire più a pubblicare le mie storie in futuro, ma penso sia mia responsabilità sensibilizzare i miei lettori sulla situazione attuale»
Trattandosi di un’autrice inedita in Italia non ci è dato sapere di che genere di contenuti scandalosi ed indecenti si trattasse, ma a giudicare dalle sue parole non è dato saperlo neanche al suo stesso pubblico in Giappone. Rimaniamo in attesa di novità o revoche della decisione.
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Fonte: Yaraon | Traduzione giapponese-spagnolo: somoskudasai