Elon Musk è proprio deciso a comprare il 100% di Twitter, e lo dimostra il fatto che ha alzato la sua offerta da 43,4 miliardi (l’offerta iniziale presentata il 14 aprile) a 46,5 miliardi di dollari (probabilmente in contanti), una somma sufficiente all’acquisizione, come illustrato dall’imprenditore in un documento per la SEC (la Securities and Exchange Commision). Questi soldi proverrebbero da fonti diverse: 25,5 miliardi di dollari derivano da prestiti fatti al CEO di SppaceX e Tesla dalla banca Morgan Stanley, mentre 21 miliardi di dollari derivano dal patrimonio personale di Musk.
Nonostante l’offerta iniziale di Musk sia stata rifiutata dai vertici del social network, sembra che questa nuova offerta verrà invece analizzata con’attenzione. Un portavoce di Twitter ha infatti dichiarato che il consiglio di amministrazione ha ricevuto la nuova proposta dell’imprenditore, che fornisce delle nuove informazioni rispetto a quella precedente, e che esso condurrà un’analisi “attenta, completa e deliberata” per determinare la linea di condotta che sarà nel miglior interesse del social.
Al momento è difficile quindi dire se la proposta verrà accettata dal CDA del social network, anche se una risposta potrebbe essere rivelata il prossimo 28 aprile, data in cui verranno comunicati i risultati trimestrali del social. Negli ultimi giorni Musk ha dichiarato che, nel caso il consiglio dovesse rifiutare la sua proposta, valuterebbe la possibilità di cedere la sua quota azionaria o un “piano B”.
Elon Musk vs Twitter
Musk, lo ricordiamo, possiede già il 9,2% di Twitter, e dopo essere entrato nel suo CDA ha già suggerito alcune migliorie, come l’aggiunta del tasto “modifica“.
Dopo aver rifiutato l’offerta iniziale dell’imprenditore, il social network ha ini0ziato a contrastare i desideri di Musk di acquistare la piattaforma con delle cosiddette “Poison Pill” (pillola velenosa) ossia un piano per le difese degli azionisti esistenti proprio per essere usati contro i tentativi di acquisizione, che consistono nel mettere a disposizione delle azioni a prezzi inferiori alla media per evitare l’arrivo di azionisti che possono essere considerati “ostili”, per impedirgli di assumere il controllo di più del 15% della società.
Questa “Poison Pill” non viene usata spesso nel mondo tech, mentre è molto usata nel mondo dello spettacolo.
Fonte: HDBlog.it.