L’Unione Europea si è dimostrata sempre più spesso, negli ultimi anni, attenta alle tematiche digitali e tecnologiche. È da tempo che l’organizzazione sovranazionale pone una crescente attenzione a varie questioni tech, come la lotta ai rifiuti elettronici, promuovendo il riciclo delle batterie al litio dei dispositivi portatili.
L’UE è inoltre attiva anche sul tema dei diritti digitali dei cittadini europei. Dopo aver infatti approvato il regolamento 2016/679 (il celebre GDPR), ora l’Unione punta anche alla realizzazione di una vera e propria dichiarazione sui diritti digitali per ottenere un mondo informatico più sicuro.
Spesso, tuttavia, l’attenzione dell’Unione ai diritti digitali dei propri cittadini ha scatenato varie discussioni con le principali compagnie big tech, in particolar modo con le statunitensi Meta, Google e Apple. Per esempio lo scorso febbraio, l’azienda guidata da Zuckerberg ha minacciato l’Europa intera di poter rimuovere l’accesso a Facebook dal Vecchio Continente.
E adesso, con l’approvazione del testo provvisorio del Digital Markets Act (DMA), l’Unione sembra pronta a regolarizzare anche il mercato dei social di messaggistica istantanea, ponendosi come obiettivo l’interoperabilità, ovvero la possibilità di inviare e ricevere messaggi da qualsiasi servizio di chat, come ad esempio tra WhatsApp e Telegram.
DMA: quando entrerà in vigore e come funzionerà?
Dopo un colloquio durato quasi 8 ore tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea, i rappresentanti politici dell’Unione sono arrivati al punto che i più grandi servizi di messaggistica (WhatsApp, Telegram, iMessagge, ecc…) dovranno in un futuro prossimo rendersi disponibili a una apertura per interagire tra di loro e anche con app di chat più piccole, permettendo così lo scambio di messaggi e contenuti multimediali tra piattaforme diverse.
In particolar modo, a dover essere pronte a effettuare questa ‘apertura’ ci sono le cosiddette compagnie ‘gatekeeper’, ovvero quelle aziende – più soggette a pratiche commerciali scorrette per via della loro posizione dominante all’interno del mercato – che hanno almeno 45 milioni di utenti finali nell’UE.
Nel caso in cui una società gatekeeper non dovesse rispettare le future regole imposte dal DMA, la Commissione Europea potrà infliggere alla compagnia delle multe ammontanti fino al 10% del suo fatturato annuale mondiale e, nel caso di infrazioni ripetute, anche fino al 20%.
Il nuovo regolamento DMA, approvato per il momento in forma provvisoria, dovrà essere validato ufficialmente dal Parlamento e dal Consiglio Europeo. Una volta completato l’iter legale, entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.