Sin dal 2006, anno in cui venne annunciato la primissima generazione di MacBook, i portatili di casa Apple sono diventati sinonimo di qualità e sono riusciti a ritagliarsi una loro nicchia nel mercato, a fianco dei ben più diffusi laptop delle diverse marche che utilizzano Windows.
Il MacBook Pro 13 uscito a fine 2020 conferma la bontà dei portatili dell’azienda di Cupertino: conservando il design delle precedenti generazioni, questo modello ha costituito l’inizio della transizione di Apple dalla piattaforma x86 a quella ARM. Infatti, il processore di questo MacBook Pro 13 è proprio l’Apple Silicon M1, un chip costituito da una CPU 8-core e una GPU 8-core. Completano 8 GB di RAM e una memoria interna di 256 GB di SSD (nella configurazione che vi stiamo consigliando e che troverete in fondo all’articolo)
Lo schermo è uno dei punti di forza di questo MacBook Pro 13: un display Retina 13.3″ con retrolilluminazione LED e tecnologia IPS e una risoluzione 2560 x 1600 pixel, con una luminosità di 500 nit. Posizionata sopra lo schermo c’è la fotocamera FaceTime HD che proprio grazie al chip M1 restituisce una qualità migliore nelle chiamate video.
La batteria è un’unità da 58,2 wattora, che può essere ricaricata con l’alimentatore USB-C da 61 W (incluso nella confezione).
Sopra la tastiera (dotata di meccanismo a forbice, e non più a farfalla) c’è posizionata la Touch Bar: nell’attuale listino Apple è l’ultimo portatile a esserne dotata, una feature che non ha mai trovato un consenso unanime, ma che ha sempre avuto i suoi estimatori. A fianco della Touch Bar, in alto a destra c’è il tastino del Touch ID. Completa il quadro
Per quanto riguarda la connettività wireless, questo MacBook Pro 13 è stato tra i primi portatili Apple ad avere il supporto al Wi-Fi 6; ovviamente è presente il Bluetooth 5.0. Le porte presenti su questo portatile sono due USB-C Thunderbolt 3, tramite le quali è possibile anche ricaricare il MacBook e collegare fino a un monitor esterno con risoluzione fino a 6K 60Hz. Presente anche il jack 3,5mm.