La nuova espansione di Destiny 2 è finalmente uscita. La regina dei Sussurri ha il gravoso compito di ridare linfa vitale al gioco, che ricordiamo, si appresta a raggiungere il quinto anno di vita dopo 2 DLC e 3 espansioni. I Rinnegati, oltre ad aver salvato il titolo dal baratro, ha settato lo standard per tutte le espansioni future. Purtroppo, sia Ombre dal Profondo che Oltre la luce non sono riuscite a rispettare questo standard. La prima portando una mediocre quantità di contenuti, mentre l’altra, reduce della pandemia globale, risultata non all’altezza delle premesse.
Ne deriva che La Regina dei Sussurri ha molto di cui tener conto, soprattutto per i vari cambiamenti che ha deciso di apportare: un nuovo modo di giocare la campagna principale, il re-work delle sottoclassi del vuoto, nuovo sistema di crafting delle armi, un nuovo raid e tutta una serie di piccole migliorie. Come è facile capire, c’era molto carne al fuoco e bruciarla sarebbe stato molto semplice.
Cominciamo con il dire che Destiny 2: La regina dei sussurri è la migliore espansione sviluppata per il franchise, superando di gran lunga I Rinnegati e spodestando Il Re dei Corrotti, quello che i membri della community consideravano lo standard aureo per quanto riguarda i contenuti aggiuntivi di Destiny. Ma andiamo a vedere quali sono state le migliorie e in che modo hanno influito sulla formula di gameplay.
Ecco la nostra recensione di Destiny 2: La Regina dei Sussurri
Destiny 2 non ha mai avuto vita facile. Al lancio del gioco base, i problemi erano parecchi e le migliorie rispetto al capitolo precedente non erano abbastanza. L’uscita dei due DLC, annunciati pre-lancio, non ha migliorato la situazione, anzi. Il primo, La Maledizione di Osiride, si è guadagnato il titolo di peggior DLC del franchise e, insieme all’altro contenuto: La Mente Bellica, fa parte di un’era che Bungie ha deciso di rimuovere, con poche lamentele della community, vista la qualità.
L’arrivo de I Rinnegati e il cambio alla formula game-as-service hanno riscattato gli errori fatti dallo sviluppatore in passato e l’hanno posto sulla strada giusta. Questa nuova direzione, però, è stata costellata di vari errori e scelte sbagliate, come citato in precedenza, e il modello con battlepass e 4 season l’anno non è stato apprezzato da tutti. Eppure siamo arrivati alla quarta espansione e Bungie sembra avere le idee chiare su come vuole gestire Destiny 2.
Un nuovo modo di giocare la campagna
In tutte le precedenti espansioni di Destiny 2, l’aspetto della campagna è passato in secondo piano, un tipo di contenuto che i giocatori affrontavano solo per arrivare all’endgame e cominciare a partecipare ai raid. Questo disinteresse era anche, fomentato da una struttura dispersiva, una trama frammentata e non sempre interessante, e una serie di attività ripetitive che ne spezzavano un ritmo narrativo già debole.
La campagna de La Regina dei Sussurri è l’inverso di quello a cui Bungie ci ha abituato. Narrazione serrata, fluida e che farà la gioia degli appassionati di lore, gameplay con meccaniche che ricordano quelle dei raid e boss fight diversificate. Il tutto confezionato per essere goduto in un fiato, un percorso esaltante che preparerà il giocatore ad affrontare le attività di endgame.
I giocatori potranno scegliere se affrontarla a livello normale o a leggenda. Questa ultima modalità, che consigliamo caldamente, aumenta sensibilmente il livello di sfida della campagna, non come un Cala la notte gran maestro, ma potrebbe mettere in seria difficoltà se presa sotto gamba. Completare questa modalità permetterà di aumentare di potere in maniera veloce e soddisfacente. La difficoltà scala in base ai partecipanti e affrontarlo con una squadra di tre farà salire ulteriormente il livello di sfida.
Endgame e altre attività
Una volta finita la campagna, gli utenti avranno una pletora di attività con cui occupare il proprio tempo. La nuova espansione aggiunge due nuove assalti, il raid (di cui parleremo in dettaglio più avanti), la nuova attività a 6 giocatori e diverse imprese esotiche.
Per chi non ne avesse avuto abbastanza di scontrarsi con Savathûn e il suo Alveare Lucente, sarà possibile per i più temerari affrontare la campagna con in modalità superiore a leggenda, che alzerà la difficoltà a livelli brutali. La Sorgente, invece, è la nuova attività a 6 giocatori che permetterà di accaparrarsi armi, equipaggiamento e materiali indispensabili per il crafting. Questa attività risulta un po’ sottotono e tediosa, non riuscendo a raggiungere il livello di quelle precedenti, in particolare del Serraglio. Inoltre, il drop-rate della Sorgente sta dando diversi problemi, ma Bungie ha detto che lo aggiusterà quanto prima.
I due assalti sono ben fatti, con una buona struttura e meccaniche proprie, non troppo difficili nella loro versione base. Per dare un giudizio completo bisognerà aspettare l’arrivo delle versioni Gran Maestro. Le attività del tabellone degli indizi fornisco una buona varietà di missioni, nonché la possibilità ottenere un nuovo falcione esotico. Peccato che una delle missioni sia legata al crafting di diverse armi fornite dalla Sorgente che, come citato poco prima, sta facendo sudare i giocatori. Buona l’introduzione di due nuovi settori perduti, piccoli dungeon completabili, che arricchiscono l’esperienza e, con la nuova direzione, hanno assunto l’aspetto di mini-assalti.
Tutte le attività citate fino a ora fanno parte del lato PvE di Destiny 2. Purtroppo, il lato PvP è stato ancora una volta trascurato, con l’aggiunta di sole due mappe (riproposte da stagioni passate) e nessuna nuova modalità. L’esperienza del crogiolo rimane invariata rispetto alle versioni precedenti, a parte l’inevitabile cambio del META dettato dall’introduzione di nuove armi e dal re-work delle sottoclassi da vuoto.
Parliamo anche di Azzardo, che si ritrova con alcune delle suo meccaniche stravolte. Se da un lato l’introduzione delle fasi di danno al Primordiale è un’aggiunta più che ben accetta, l’abbondanza di munizioni pensanti e la frequenza con cui si può invadere la squadra avversaria sono un connubio veramente frustrante. Nessuna nuova mappa e una sola aggiunta al pool delle armi specifiche per questa modalità che ad oggi sembra quasi essere stata abbandonata.
Forgiare l’arsenale
L’introduzione della forgia in Destiny 2 apporta diversi cambiamenti alla formula di gioco. Durante le attività, capiterà di trovare armi con il bordo rosso. Queste armi chiamate risonanti, avranno una barra dell’esperienza che, una volta riempita, permetterà di estrarre elementi risonanti utilizzati all’interno della forgia.
Alcune armi specifiche, una volta estratta la risonanza, potranno essere craftate alla reliquia utilizzando vari materiali. Forgiare armi permetterà di scegliere diverse caratteristiche della bocca da fuoco, selezionando i perk che più si adattano allo stile di gioco prescelto. L’inghippo sta nel fatto che per la forgiatura iniziale saranno disponibili solo una ristretta scelta di caratteristiche. Per sbloccare le altre si dovrà far salire di livello l’arma e poi riforgiarla sostituendo i perk base con quelli desiderati.
Ovviamente, ad ogni riforgiatura verranno utilizzate ulteriori risorse, inoltre, le armi forgiate non potranno ricevere esperienza in maniera passiva, come le controparti risonanti. A questo, aggiungiamo un limite di accumulo dei materiali abbastanza esiguo e una ristretta scelta di armi da forgiare. Il tutto aumenta considerevolmente il grind e la necessità di farmare costantemente per i materiali.
Questa meccaniche necessita di diverse rifiniture, cosa che con tutta probabilità avverà nelle stagioni successive, ma è un buon punto di inizio nonostante i difetti. Bungie ha anche affermato che il campionario di armi verrà espanso man mano.
Tra le varie scelte di armi forgiabili ci sarà il Falcione,nuova aggiunta in Destiny 2, un ibrido tra una lancia e un fucile, adatto sia a scontri a lunga distanza che per il corpo a corpo. Il feeling è alquanto peculiare, i proiettili sono molto lenti ma hanno un decente output di danno. L’arma funziona bene a distanza ravvicinata, purtroppo, questa tipo di approccio in contenuti endgame è controproducente dato che molti nemici saranno capaci di farvi fuori in pochi colpi. Nonostante tutto, il falcione sta venendo largamente utilizzato per via delle varie sinergie date dalle mod stagioni unite alle nuove capacità delle sottoclassi da vuoto. C’è da chiedersi che posto occuperà il Falcione una volta che queste mod saranno sparite.
Vuoto 3.0
Arriviamo a uno dei cambiamenti più attesi di questa nuova espansione di Destiny 2. Con l’introduzione in Oltre la Luce della Stasi, la prima sottoclasse di oscurità, c’è stato un cambiamento significativo nel gameplay. La stasi permetteva nuove opzioni di personalizzazione, con l’introduzione delle nature e dei frammenti, che davano versatilità alle build e permettevano ai giocatori di mettere a punto il proprio PG nel modo che più si adattava allo stile di gioco desiderato.
Con questa introduzione, le sottoclassi di luce sono cadute un po’ in disuso, con alcune che sentono il peso degli anni e degli eccessivi Nerf. L’arrivo della regina dei sussurri ha portato una nuova ventata di aria fresca con il primo re-work delle tre sottoclassi di luce: quello del vuoto.
Adesso sarà possibile selezionare il tipo di super desiderata, utilizzare le nature per modificare le proprie abilità di classe e usare i frammenti per costruire le build più disparate. Le granate saranno disponibili per tutte e tre le classi. I cacciatori avranno a disposizione una versione migliorata della faretra di Moebius, che permetterà di scoccare due raffiche di frecce che indeboliranno i nemici e li faranno esplodere una volta uccisi. Oltre a questo, potranno servirsi di uno schianto fumogeno che renderà invisibili loro e i compagni. Per i titani la super rimarrà bene o male invariata con la scelta se utilizzare lo scudo o la bolla, la barricata fornirà un sovra-scudo quando si è dietro di essa e il corpo a corpo adesso è un tiro di scudo degno di Captain America. Ultimi, ma non meno importanti, gli stregoni che ricevono diverse abilità di crowd-control insieme a un piccolo buco nero che assorbe l’energia vitale dei nemici.
I cambiamenti alle sottoclassi di vuoto sono stati molto apprezzati, dato il livello di profondità e varietà con cui sono stati realizzati. Questo non fa che aumentare le aspettative per i re-work di arco e solare, che dovrebbero arrivare durante il 2022.
La Promessa del Discepolo
Nei meandri del tronomondo di Savathûn si erge una piramide oscura. In parte sommersa dalla palude, l’accesso ad essa è bloccato da un imponente cancello. Le intenzioni della megera regina sono chiare: vuole tenere la piramide e quello che custodisce rinchiusi per sempre.
Il 5 marzo 2022, con l’influenza della regina ormai affievolita, le porte della piramide si sono aperte e centinaia di guardiani si sono fiondati per affrontare gli orrori contenuti in essa. Era ufficialmente iniziata la corsa per il completamento del nuovo raid di Destiny 2, chiamato: La Promessa del Discepolo.
Al momento della stesura di questa recensione, il raid è stato completato per la prima volta e il clan Elisyum si è accaparrato il titolo di primo al mondo. Come per ogni espansione, l’arrivo del raid è una delle parti più attese e che ha il più alto carico di aspettative. Dopo la Cripta di Pietrafonda, di ottima fattura ma alla lunga eccessivamente semplice, e il Giardino della Salvezza, uno dei meno apprezzati dalla community, Promessa del Discepolo si attesta come un ottimo raid dalle meccaniche complesse e coinvolgenti, che richiederà molto comunicazione e un intenso lavoro di squadra per essere completato.
Le meccaniche che fanno pesante uso di simboli da ricordare, riporta alla memoria Ultimo Desiderio, quello che è per molti il miglior raid di Destiny 2. Per ora possiamo solo dare un parere parziale visto che la stagione è ancora lunga e di sicuro salteranno fuori nuove strategie per completarlo.
Stagione dei Rinati
Con il cambio a modello game as a service c’è stata l’introduzione in Destiny 2 delle temute season con tanto di battlepass. Benché, ci siano voluti un paio di aggiustamenti, la nuova formula ha funzionato con molte stagione soddisfacenti dal punto di vista sia narrativo che di attività stagionale, ricordiamo Il Serraglio che è rimasto nei cuori degli utenti e, ad oggi, rimane una delle modalità a 6 giocatori migliori.
Con l’avvento de La Regina dei Sussurri è arrivata anche la stagione 16, quella dei Rinati. Dato che le stagioni si sviluppano nell’arco di mesi aggiungendo contenuti sia ludici, che narrativi il nostro parere sarà, purtroppo, solo parziale.
Per il momento, questa season si attesta su buoni livelli con le PsiOps, la nuova attività stagionale, che regala momenti di divertimento e arricchisce la trama. Il loot-pool presenta delle scelte interessanti, tutte craftabili alla forgia, e le esotiche di stagione sono divertenti e originali.
Da segnalare l’eccessiva spinta sulle micro-transazioni, ora sarà possibile acquistare gradi stagionali per velocizzare i progressi. Scelta che ci ha fatto storcere il naso, soprattutto dopo l’acquisto di Bungie da parte di Sony, ma non ci ha sorpresi dato che una feature del genere è presente in molti altri sistemi di monetizzazione videoludica.
Direzione Artistica e Comparto tecnico
Sul comparto tecnico di Destiny 2 non c’è molto da dire. Il cambio di engine fatto in Oltre la Luce continua a tenere bene con frame-rate stabile e nessun glitch grafico riscontrato durante il nostro playthrough. Dalla parte della direzione artistica, invece, La Regina dei Sussurri continua a regalarci standard altissimi. Il tronomondo con la sua estetica quasi fiabesca è un piacere da esplorare e la fortezza della Regina Megera ci regala degli scorci davvero suggestivi. Il più grande plauso, però, va all’esetica delle piramidi i cui interni ricordano musei di arte moderna con un atmosfera inquietante e aliena.
Conclusioni
Destiny 2: La Regina dei Sussurri è un’espansione che raggiunge nuove vette di eccellenza. Apporta migliorie su tutti i fronti e riesce a imprimere una nuova direzione al gioco nel mentre settando un nuovo standard per i contenuti futuri. Non è privo di difetti, però. Il sistema di crafting ha bisogno di diverse modifiche, l’esperienza PvP continua ad essere stagnante e il gioco in generale non è beginner-friendly. I nuovi giocatori che non hanno mai toccato Destiny 2 in vita loro si troveranno spiazzati dalla quantità di contenuti senza sapere che direzione prendere. Complice anche un tutorial carente e poco chiaro. Tralasciando questo, se siete fan della saga, e vi interessa solo la porzione PvE, non sarà che un piacere giocare a questa nuova espansione.
Voto - 9
9
Destiny 2: La Regina dei Sussurri si attesta come la miglior espansione mai realizzata per il franchise e setta un nuovo standard di qualità per i contenuti futuri.