La guerra in Ucraina iniziata con l’invasione russa è il tragico evento che è al centro delle notizie che si rincorrono quotidianamente da giovedì scorso. I paesi non alleati della Russia hanno risposto all’attacco con diverse misure, come le sanzioni economiche, che al momento stanno mettendo in seria difficoltà l’economia russa, con il rublo in continua caduta.
Anche le compagnie e le aziende hanno deciso diverse misure contro Putin, e tra queste si sono unite anche le major cinematografiche: infatti, è notizia delle ultime ore che Disney, Warner Bros. e Sony Pictures hanno deciso di sospendere l’uscita in Russia dei loro prossimi film.
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La decisione di Disney e le altre “major”: “sospese le uscite dei prossimi film in Russia”
La decisione delle major sono arrivate praticamente a catena nelle ultime ore, e riguardano i film che dovrebbero uscire nelle prossime settimane e mesi. The Walt Disney Company ha voluto rilasciare una dichiarazione in merito:
Data l’invasione non provocata dell’Ucraina e la tragica crisi umanitaria, sospenderemo l’uscita dei film in Russia, incluso il prossimo “Turning Red” della Pixar [che in Italia arriverà l’11 marzo direttamente su Disney+ n.d.a.]. Prenderemo future decisioni economiche in base all’evolversi della situazione.
Nel frattempo, data la scala della crescente crisi dei rifugiati, stiamo lavorando con i nostri partner ONG per provvedere a sostegni urgenti e ad altra assistenza umanitaria rifugiati
Anche Sony Pictures ha preso una simile decisione: data “l’azione militare in corso in Ucraina” e “crisi umanitaria” nella regione, metterà in pausa l’uscita dei prossimi lungometraggi, compreso Morbius (previsto per il 1 aprile). Anche WarnerMerdia si è unita alle altre major, bloccando l’uscita di The Batman in Russia, previsto per il 3 marzo.
Già nei giorni scorsi l’Accademia del cinema ucraino aveva lanciato petizione su Change.org dall’Accademia del cinema ucraino per “boicottare il cinema russo”. L’organizzazione infatti si rivolgeva a diversi organi politici e aziende del mondo del cinema per “terminare qualsiasi operazione economica” con la Federazione Russa e con qualsiasi “produttore” che supporta l’aggressione contro l’Ucraina.
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