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Space Jam compie 25 anni, un film cresciuto per l’effetto nostalgia

Il 21 febbraio del 1997 esce nei cinema d’Italia un film che ha segnato la generazione degli anni ’90/’00: Space Jam. Questo film che mischiava animazione con scene in live-action, non è stato ben recepito dalla critica del tempo, ma è stato amato da qualsiasi persona cresciuta in quell’epoca che lo ha guardato usando gli occhi del cuore.

In occasione dei 25 anni dall’uscita del film, vi proponiamo tre curiosità riguardo il film che potrebbero piacervi.

Space Jam

Space Jam: Tre curiosità a 25 anni dall’uscita nei cinema in Italia

La pubblicità della Nike

Hare Jordan

In molti sanno che il film è stato ispirato da un paio di pubblicità per il Super Bowl della Nike con Michael Jordan, andate in onda nel 1993 e nel 1994, che vedevano il cestista assieme all’icona dei Looney Tunes: Bugs Bunny. La Warner Bros, all’inizio riluttante all’idea di modernizzare il personaggio del coniglio, dopo una chiacchierata col produttore Ivan Reitman, decise di creare un film con i due come protagonisti una volta notato il successo delle due pubblicità.

Il progetto venne archiviato con il ritiro nel 1993 della sua carriera da cestista, ma venne ripreso due anni dopo con il suo ritorno sul campo. La Warner per questo film chiamò Joe Pytka, lo stesso regista degli spot, che venne avvisato all’ultimo momento.

Spike Lee era interessato ad aiutare Pytka con il copione, visto che gli spot erano stati creati come seguito ideale di una campagna marketing degli anni ’80 aventi protagonista un personaggio del film Lola Darling ossessionato dalle scarpe Air Jordan, ma la Warner glielo impedì per via di alcuni trascorsi con il budget di Malcolm X.

Il primo film Warner creato con la tecnica mista

Space Jam Bill Murray

Può sembrare strano, ma Space Jam è, a tutti gli effetti, il primo film della Warner Bros che utilizza la tecnica mista, un tipo di tecnica che unisce riprese live-action con animazione. Nonostante i personaggi del mondo dei Looney Tunes siano già apparsi nel film Chi Ha Incastrato Roger Rabbit del 1988 di Robert Zemeckis, il suddetto era un film creato dalla Amblin Entertainment, casa di produzione di Steven Spielberg, e dalla Touchstone Pictures, divisione della Walt Disney Pictures.

Invece questo film è stato creato interamente dalla Warner, dando il via a un altro paio di film negli anni seguenti che hanno utilizzato questo tipo di tecnica come Osmosis Jones e il più famigerato Looney Tunes: Back In Action. Dopo quest’ultimo film, la Warner Bros. Animation smise di utilizzare questa tecnica per incentrarsi sui progetti completamente animati, molti dei quali destinati alla televisione, per poi tornare a utilizzarla negli anni più recenti con Tom & Jerry e il sequel di Space Jam.

Un regista portato per gli spot

Joe Pytka
Il regista (a destra) assieme a Ivan Reitman, Charles Barkley, Patrick Ewing e Paul Westphal.

Il regista è forse l’elemento più interessante in tutto questo: Joe Pytka. Il nome non vi è noto? Non ci sorprende, visto che Space Jam è il suo secondo lungometraggio nella sua intera carriera. Il suo primo film, Let it Ride del 1989, non ha ricevuto una distribuzione nei cinema internazionali, anche perché sia col botteghino che con la critica non è stato un successo.

Ma il suddetto regista non era totalmente privo d’esperienza, visto che in precedenza aveva lavorato per degli spot televisivi, documentari e anche dei videoclip musicali, tra cui alcuni con Michael Jackson e uno per la canzone dei Beatles Free as a Bird“.

In sostanza, si può dire che la Warner voleva puntare principalmente a creare uno spot pubblicitario lungo 88 minuti e quindi ha deciso di affidarsi a chi gli spot li sapeva girare.

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Mario Sacchi

Mario Sacchi

Nato nel '96, questo baldo giovane passa il giorno e la notte alla ricerca di notizie su film, serie tv e anime. Nel tempo libero posta amenità sui suoi social.

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