Gli ultimi mesi hanno portato venti di enorme cambiamento nel mondo videoludico: abbiamo assistito a numerose acquisizioni con un ritmo piuttosto serrato che, nel giro di pochi anni, potrebbero riformare il mercato, in termini ancora difficili da mettere a fuoco chiaramente. Mentre Nintendo ha deciso di continuare a puntare sui propri titoli first-party, i concorrenti hanno decisamente movimentato la situazione.
Microsoft, dopo essersi assicurata Bethesda, ha sorpreso tutti anche con l’acquisizione di Activision-Blizzard, all’inizio di quest’anno. Sony, d’altro canto, ha finalizzato gli accordi con Bungie, portando lo studio di sviluppo di Destiny 2 tra le sue fila, ma salvaguardando comunque la loro indipendenza. Mentre tutti si chiedono se grandi titoli, attualmente multi piattaforma, diventeranno eventualmente esclusive dei due rispettivi colossi dell’intrattenimento, anche Ubisoft, ancora indipendente, non esclude l’idea di essere acquisita.
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La questione è stata sollevata durante una videoconferenza per investitori e analisti, svoltasi in contemporanea alla pubblicazione dei risultati finanziari trimestrali di Ubisoft. Yves Guillemot, CEO della celebre casa produttrice videoludica, ha chiarito le posizioni dell’azienda in merito all’eventualità di un’acquisizione.
Ubisoft potrebbe venire acquisita? Le parole del CEO
Guillemot, rispondendo a una domanda, ha deciso di commentare in questo modo l’ipotizzabile curiosa circostanza:
Abbiamo sempre preso le nostre decisioni nell’interesse dei nostri stakeholder, che sono i nostri dipendenti, giocatori e azionisti. Quindi Ubisoft può rimanere indipendente. Abbiamo il talento, la scala industriale e finanziaria e un ampio ventaglio di potenti IP […] ricercate dai più grandi attori globali dell’intrattenimento e della tecnologia. Detto questo se ci fosse un’offerta per comprarci, il consiglio di amministrazione la esaminerebbe ovviamente nell’interesse di tutte le parti.
Yves Guillemot, CEO di Ubisoft
Sarebbe bene interpretare queste parole con la massima cautela: è molto probabile che non ci sia nessuna acquisizione all’orizzonte ma, comunque, le parole del CEO di Ubisoft non negano in modo assoluto che, in un prossimo futuro, anche gli sviluppatori di titoli del calibro di Far Cry 6 o Assassin’s Creed Valhalla, tanto per citare qualche celebre esempio, possano decidere di mettere la loro creatività al servizio dei più grandi colossi dell’intrattenimento videoludico.
Fonte: Rock, Paper, Shotgun