L’universo fantasy creato dalla penna di J. R. R. Tolkien ha ispirato nel corso degli anni numerose trasposizioni anche in ambito cinematografico e videoludico, riscuotendo da subito un grande successo. Naturalmente, parliamo in primis della trilogia di film diretta da Peter Jackson e dei videogiochi sulla Terra di Mezzo, sviluppati dai talentuosi ragazzi di Monolith Games.
L’ultima fatica intorno al mondo del Signore degli Anelli è una serie TV, targata Amazon, in uscita il 2 Settembre 2022 e inclusa nell’abbonamento Amazon Prime Video. The Lord of The Rings: The Rings of Power ha inoltre la particolarità di essere la serie TV più costosa mai realizzata!
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Recentemente, inoltre, una serie di diritti legati al “Signore degli Anelli”, “Lo Hobbit” e ad altre opere di Tolkien, su film, merchandising, giochi ed eventi live, sono stati messi all’asta dalla Saul Zaentz Co., che ha deciso di cedere le proprie quote sulla saga fantasy. ACF Investment Bank si occuperà delle trattative per conto della società di produzione.
Signore degli Anelli: qualche dettaglio sui diritti in vendita
Il processo di vendita dei diritti del Signore degli Anelli è in corso già durante questa settimana e recenti valutazioni prevedono che le quote di Tolkien raggiungeranno il valore di circa 2 miliardi di dollari. Naturalmente, il tempismo della transazione, in contemporanea con l’uscita della serie TV targata Amazon, non è casuale: il colosso dell’e-commerce di Jeff Bezos sembra, infatti, in prima linea per l’acquisto dei diritti.
Le quote includono anche una parte dei diritti per la realizzazione di eventuali progetti futuri, sulla base delle opere lasciate in eredità da Tolkien: “Il Silmarillion” e “I Racconti incompiuti di Numenor e della Terra di Mezzo” sono stati pubblicati dopo la morte dell’autore, avvenuta nel 2 Settembre del 1973 (data che non sembrerebbe proprio casuale se confrontata con l’uscita della serie TV). Warner Bros., comunque, manterrà alcuni diritti di sviluppo sui film del Signore degli Anelli.
Saul Zaentz, imprenditore in campo cinematografico e musicale, morto nel 2017, ha acquisito i diritti sugli adattamenti delle opere di Tolkien nel 1976; ma l’accordo non prevedeva il possesso dei diritti sulla produzione di eventuali serie TV da otto o più episodi e, proprio questa scappatoia, ha permesso ad Amazon di concludere l’accordo per la realizzazione del suo progetto televisivo.
Fonte: Variety