Uscito lo scorso 22 dicembre, Matrix Resurrections non è riuscito nell’impresa di ridare lustro a uno dei franchise cinematografici più importanti degli ultimi 25 anni. Il film non ha infatti convinto ne la critica, ma neanche il pubblico, con un incasso mondiale che è arrivato a malapena ai 150 milioni di dollari. Una delusione piuttosto cocente, soprattutto se i numeri si confrontano con quelli di un altro blockbuster come Spider-Man: No Way Home, uscito nelle sale poco tempo prima.
I problemi per Warner Bros. non finiscono però qui, in quanto dovrà ora confrontarsi con una causa intentata da Village Roadshow, la società che ha co-prodotto il film. La motivazione, come riporta il Wall Street Journal, riguarda la distribuzione simultanea del film sulla piattaforma HBO Max, che secondo VR avrebbe danneggiato gli incassi al botteghino. Ricordiamo che nel 2020 Warner lanciò il suo piano di distribuzione, per cui tutti i film che nel 2021 avrebbero raggiunto le sale sarebbero in contemporanea usciti anche sulla piattaforma di streaming di sua proprietà.
Un piano dovuto alla pandemia, ma che non avrebbe in teoria dovuto riguardare Matrix Resurrections, la cui uscita iniziale era prevista per aprile 2022. L’anticipo dell’uscita proprio negli ultimi giorni del 2021, ha però cambiato completamente la situazione, con Village Roadshow che si è detta danneggiata dal cambio di programma, in quanto le entrate economiche di HBO Max riguardano solamente Warner e i suoi affiliati, escludendo completamente i co-produttori, come si legge nella causa:
“L’unico scopo di WB nell’anticipare la data di uscita di Matrix Resurrections era quello di creare un’ondata di abbonamenti premium HBO Max di fine anno disperatamente necessari grazie a quello che sarebbe stato un film di successo, nonostante sapesse benissimo che avrebbe decimato le entrate cinematografiche privando Village Roadshow di qualsiasi vantaggio economico di cui WB e le sue affiliate avrebbero goduto”.
Matrix Resurrections: la risposta di Warner e il precedente con Black Widow
La risposta di Warner non si è fatta attendere e tramite una dichiarazione ufficiale hanno espresso la loro posizione:
Questo è un tentativo frivolo da parte di Village Roadshow di eludere il loro impegno contrattuale a partecipare all’arbitrato che abbiamo avviato contro di loro la scorsa settimana. Non abbiamo dubbi che questo caso si risolverà a nostro favore»
Le due società sono da tempo in contrasto anche per altre questioni come il nuovo film Wonka, basato sulle vicende e La fabbrica di Cioccolato, per cui è difficile pensare ad un accordo.
Una cosa simile è accaduta anche per Black Widow, film appartenente al MCU. In questo caso è stata l’attrice Scarlett Johansson a fare causa a Disney per aver violato il contratto con il lancio simultaneo di “Black Widow” sui Disney+ e nei cinema. L’attrice aveva chiesto 80 milioni di dollari di danni, per poi accordarsi in via extragiudiziale.
Fonte: Wall Street Journal