Tornando a parlare di NFT, stavolta al centro di tutto vi è un progetto di Minecraft iniziato qualche settimana fa, denominato Blockverse. Con degli NFT sulla blockchain di Etherum, questo progetto consente di avere accesso a un server PvP per “un’esperienza di Play to Earn unica”, basata sul lavoro di squadra e sulla competizione, limitata solo a coloro in possesso di un token,
Su carta, questo servizio potrebbe sembrare innocuo, semplicemente come un’evoluzione di un servizio di vendita di accesso ai server, cosa che si può compiere già da tempo senza l’utilizzo di NFT. Tuttavia, è ormai risaputo come gli NFT siano generalmente una novità piuttosto pericolosa per i meno esperti, e la possibilità che si tratti di un qualche scam rimane comunque concreta.
E infatti, Blockverse si è rivelato essere il mezzo per un vero e proprio “rug pull” effettuato dagli sviluppatori, che dopo aver venduto in meno di dieci minuti 10mila NFT al prezzo di 0,05ETH (dal valore di circa 124 dollari), hanno rimosso ogni loro traccia dal web, intascandosi nel frattempo quasi un milione di dollari.
Lo scam di Blockverse su Minecraft
Generalmente, per Rug Pull s’intende essenzialmente l’abbandono improvviso di un progetto da parte degli sviluppatori, che se la svignano portandosi via i soldi. E questo è ciò che sarebbe accaduto con gli NFT di questo progetto di Minecraft: il servizio è stato lanciato solo una settimana fa, il 23 gennaio, vendendo in 8 minuti esatti tutti i 10mila NFT disponibili, portando a un guadagno di circa 1 milione di dollari.
Pochi giorni dopo, senza alcun preavviso, gli sviluppatori di Blockverse hanno poi eliminato non solo il Discord ufficiale e il sito web di Blockverse, ma anche il server stesso. La furia degli utenti investitori non si è fatta attendere, e dopo un periodo di silenzio e una “caccia all’uomo” da parte delle persone truffate, i creatori hanno infine voluto dare spiegazioni su Twitter riguardo la vicenda.
Gli sviluppatori di Blockverse si scusano, sostenendo di avere un contratto verificato, e che tutto fosse legittimo, e che dopo il lancio avrebbero voluto continuare a espandere il server di Minecraft. In poco tempo, però, hanno iniziato a ricevere lamentele riguardo un prezzo troppo elevato delle “gas fees”, cioè il costo di servizio per generare, acquistare e vendere NFT, insieme ad altre problematiche riscontrate dai giocatori come la mancanza di utilità per i token $DIAMOND generati dal gioco.
In seguito, queste lamentele si sono trasformate in molestie e minacce, causando così il panico all’interno del team, che avrebbe eliminato d’impulso il server Discord e chiuso tutto il resto, in modo da mettere a freno la situazione con l’intenzione di riaprire una volta calmate le acque. Tuttavia, ciò non è stato ancora effettuato, poiché a detta loro sembra che la vicenda sia solo peggiorata. Il post prosegue affermando di aver già rilasciato tutto ciò che era stato promesso in questo progetto su Minecraft, ma di comprendere l’obbligo che essi adesso hanno nel mantenere tutto in piena funzione.
Il team si dice anche deluso per come la community abbia subito proceduto a fare delle “false accuse” nei loro confronti. In ogni caso, adesso ci sarebbe l’intenzione di lavorare con altri sviluppatori e membri della community in modo da garantire loro accesso al sito, ai server e all’infrastruttura del gioco, cosicché non ci siano più preoccupazioni nel trovarlo offline.
In risposta a queste parole, l’utenza si mostra molto scettica, convinta che il ritorno del team sia dovuto al fatto di essere stati tracciati, e stiano quindi tentando di evitare problemi legali. Adesso, la community sta negoziando con gli sviluppatori che controllano il progetto, i quali vorrebbero tenersi comunque per sé i 500ETH ottenuti con la prima vendita di token.