Dragon Quest è sicuramente una delle saghe di giochi di ruolo che ha segnato la storia del videogioco, e quest’anno la serie ha festeggiato il suo trentacinquesimo anniversario. Ma il franchise non è solo composto da videogiochi, ma anche da manga, anime e romanzi che hanno attratto e che continuano ad attrarre nuove fette di fan, a volte al loro primo approccio con esso.
Nell’ottobre 2020 è iniziato su Tv Tokyo l’anime Dragon Quest: The Adventure of Dai, nuovo adattamento dell’omonimo manga scritto da Riku Sanjo e disegnato da Koji Inada, che è in generale uno dei fumetti più di successo ad esser mai stati pubblicati sulla rivista Weekly Shonen Jump.
L’anime ha messo a molti la voglia di recuperare “la grande avventura” anche in formato cartaceo, e adesso potranno farlo grazie alla nuova edizione del manga ad opera di Star Comics, di cui è già uscito il primo volume.
L’inizio della grande avventura
La serie è ambientata svariati anni dopo la sconfitta del Signore delle Tenebre, Hadler, ad opera dell’eroe. I mostri sono tornati ad essere pacifici, e molti di loro vivono in serenità sulla remota isola Dermlin. Con loro vive anche un giovane orfano, che è stato cresciuto dall’anziano mostro Brass.
Il vecchio istruisce Dai nell’arte della magia, per cui sembra negato. Il sogno del ragazzino è infatti quello di diventare un vero eroe. Il suo sogno potrebbe avverarsi grazie all’incontro con il “precettore di eroi” Avan, venuto sull’isola a istruire Dai dopo la rinascita del Signore delle Tenebre.
In questo primo mega volume vediamo tutto il prologo della storia, che introduce già elementi fondamentali per il futuro e pone ai lettori qualche domanda sui poteri del nostro protagonista. Nella lettura del volume si nota anche come il nuovo adattamento anime sia fedele al fumetto, nonostante siano comunque presenti alcune differenze.
Il secondo capitolo del manga, ad esempio, è abbastanza diverso come ambientazione e alcuni avvenimenti rispetto al suo nuovo adattamento anime, con tanto di gag classiche degli anni ’80 e ’90. E a proposito delle gag, esse non sono troppe e si mescolano bene con tutta la narrazione di questo primo volume, senza appesantirla troppo o sembrare fuori luogo.
Gli scontri visti finora sono portati a pagina in maniera magistrale, con una regia delle tavole ben congeniata che lascia spazio a grandi vignette, le quali possono occupare anche una o due pagine, soprattutto nei momenti clou. In alcuni frangenti questi scontri potrebbero forse ricordare grandi punti di riferimento come Dragon Ball, cosa che non sorprende visto che Sanjo e Inada provengono dal Bird Studio di Akira Toriyama (che è pure il character deisgner dei videogiochi della serie).
Per quanto riguarda i personaggi, il volume riesce a far affezionare i lettori ai protagonisti, come Dai, ma anche ai personaggi secondari come Avan e Leona. Ovviamente non scopriremo subito tutte le loro sfaccettature, che vedremo poi nei volumi successivi.
Un altro grande pregio del manga è che la lettura scorre magnificamente, grazie anche al fatto che non sono presenti così tanti punti morti nella narrazione. Lo sviluppo si prende comunque il suo tempo, tranne forse nella parte finale dove appare un tantino accorciato.
Una bella edizione
L’edizione confezionata dalla Star è un piacere per gli occhi, che conta però di qualche refuso (che, chiariamo, potrebbero essere presenti solo nella copia da noi ricevuta). Alcune delle pagine a sinistra sembrano infatti tagliare alcune lettere e alcune parti a lato della pagina, mentre le pagine in generale hanno delle parti in cui sembrano trasparenti, tanto che si vede quello che c’è nell’altra pagina.
Quest’ultimo difetto si nota soprattutto nelle pagine in bianco e nero e in quelle colorate di rosa, arancione e grigio (presenti solo in tre capitoli di tutto il volume). Nelle pagine colorate completamente non si riscontra invece la trasparenza (probabilmente per lo sfondo delle vignette completamente colorate).
Alla fine del volume, inoltre, ci sono delle pagine che spiegano gli incantesimi di Dragon Quest, come Fiamma e Fuoco. Una specie di mini guida per chi non ha il primo approccio con il franchise grazie al manga.
Conclusione
In conclusione, il primo volume di questa nuova edizione del manga rappresenta un ottimo inizio del racconto di un manga shonen che ha fatto la storia. Chi non ha mai mosso i primi passi nell’universo di proprietà di Square Enix, ma anche chi già conosce e ama i titoli videoludici della saga, troverà sicuramente pane per i suoi denti.
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