La presa HDMI è oramai divenuta lo standard per connettere tra loro più dispositivi. In quasi due decenni di utilizzo (il primo cavo è stata presentato nel 2003), la tecnologia dietro il famoso connettore ha continuato ad evolversi e l’attuale versione è la 2.1, che supporta persino il 10K.
Adesso però, le scelte del Licensing Administrator rischiano di confondere (o peggio, ingannare) il consumatore alla ricerca del prodotto più adatto alle sue esigenze.
HDMI 2.0 e 2.1
Secondo l’attuale disciplina, i cavi HDMI 2.0 e 2.1 si distinguono in base alle funzioni che possono svolgere. La versione 2.1 infatti, oltre a supportare la tecnologia dell’HDMI 2.0, integra le funzioni di VRR (Variable Refresh Rate, una feature che permette di avere un gameplay più fluido), ALLM (Auto Low Latency Mode, una funzione per far passare la propria TV in “modalità Game”) e può trasferire i dati fino a 48 Gbps a 120Hz.
In realtà, la distinzione tra le due tipologie di cavi non è così netta: secondo le direttive del Licensing Administrator, basta che un cavo abbia anche solo una delle caratteristiche sopra indicate per essere certificato come cavo HDMI 2.1. C’è da dire che un discorso analogo vale anche per le porte dati.
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La nuova disciplina
A partire dal 2022, la società che gestisce le certificazioni del connettore ha deciso di eliminare l’attestazione HDMI 2.0, trasformandola in una sotto-categoria della certificazione HDMI 2.1. Questa semplice modifica permetterà ai produttori, sia di cavi che di prese, di vendere i propri articoli come “HDMI 2.1”, anche se di fatto sprovvisti dei requisiti minimi essenziali.
Secondo noi, questa decisione rischia di confondere il consumatore: questi, convinto di acquistare un cavo o un prodotto con certificazione HDMI 2.1, si può ritrovare un oggetto sprovvisto delle qualità da lui ricercate.
A detta però dell’HDMI Licensing Administrator, la nuova disciplina non creerà confusione nel consumatore: il venditore che pubblicizza un prodotto come “HDMI 2.1” ha l’obbligo di indicare le funzionalità che questo può gestire. Anche in questo caso, però, il consumatore non esperto in materia può essere tratto facilmente in errore.
Fonte: TFTcentral.