Come sicuramente saprete, Google Chrome è uno dei browser più utilizzati al momento, se non il più utilizzato.
Uno dei suoi punti forti è la possibilità di scaricare plugin per personalizzare e facilitare l’esperienza utente quotidiana. Su Chrome Web Store sono disponibili un’infinità di estensioni per sopperire alle mancanze che avvertite durante la navigazione.
Su Chrome, tra le estensioni più utilizzate dagli utenti, troviamo anche gli ad-blocker. Quest’ultimi impediscono ai messaggi pubblicitari di essere mostrati all’interno delle pagine web. Tuttavia, ricordiamo che l’uso di ad-blocker non permettere ai creatori di contenuti di guadagnare da ciò che state visualizzando. La scelta è vostra, ma se state utilizzando uno di questi plugin ricordate di disattivarlo quando volete supportare le pagine che preferite!
Comunque sia, con i prossimi aggiornamenti, Chrome introdurrà, a partire da Gennaio 2022, un nuovo set di API, “Manifest V3”, che potrebbe rendere la vita difficile agli ad-blocker! Google giustifica questo cambio in nome di maggiori garanzie sui versanti della privacy, della sicurezza e delle performance. Ma non tutti gli esperti sono d’accordo: la Electronic Frontier Foundation (EFF) solleva diversi dubbi sull’effettivo miglioramento della qualità della vita degli utenti.
Addio agli ad-blocker su Google Chrome? I motivi
Senza scendere troppo nei dettagli (se volete approfondire vi rimandiamo all’articolo dell’EFF), le estensioni sotto Manifest V3 avranno una disponibilità limitata a permessi e privilegi, sempre per tentare di garantire un maggior livello di privacy e sicurezza agli utenti che stanno navigando. Gli sviluppatori dovranno quindi definire preventivamente come il loro plugin reagirà a fronte di determinate richieste.
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In altre parole, gli ad-blocker necessitano di reagire velocemente ai rapidi mutamenti degli algoritmi pubblicitari e saranno in grado di bloccarli solo se sono a conoscenza del loro funzionamento. Con l’introduzione di Manifest V3 infatti, le estensioni di Chrome avranno una limitata capacità di osservare e modificare il contenuto delle pagine web.
Tutto ciò si tradurrà in una vita decisamente più difficile per gli ad-blocker, di cui sarà estremamente limitata l’efficacia, a meno di non vedere frequenti aggiornamenti da parte degli sviluppatori. E questi cambiamenti non toccheranno solo Chrome, ma anche tutti i browser basati sul progetto Chromium, tra cui Microsoft Edge.
Fonte: DDay.it