Activision Blizzard continua a vivere in un periodo di tumulto, causato soprattutto dalle numerose accuse di abusi e molestie verso i membri dell’azienda da parte di alcuni dipendenti ed importanti personalità esecutive. Questi fatti hanno anche portato il ripensamento di alcune compagnie videoludiche verso i loro rapporti con la casa di sviluppo, oltre che all’esclusione della stessa dai The Game Awards 2021.
Nelle scorse ore, sono emerse altre notizie a dir poco rivoltanti, rivelate da Stephanie Krustick, una ex-producer che aveva già denunciato i vari episodi di molestie avvenuti all’interno degli studi. In questa sua nuova denuncia, la donna afferma che il suo latte materno, conservato dentro a delle buste, le è stato sottratto mentre lei si trovava a lavorare negli uffici.
Krustick diffonde questa inquietante storia sul proprio profilo Twitter, in risposta ad un’altra discussione inerente Activision Blizzard riguardo alle cosiddette “quiet rooms“, nelle quali erano presenti solo una sedia, un tavolino ed una luce. Non era presente un frigo per permettere alla donna di conservare il latte, e per questa ragione era costretta a metterlo in delle buste ben segnalate all’interno del frigo nella sala dedicata alle pause del team.
Il furto avvenuto negli uffici di Activision Blizzard
Sulle buste erano presenti numerosi volti di bambini, e dunque il contenuto era difficilmente fraintendibile. Inoltre, lei in quel periodo era l’unica donna a trovarsi nel periodo di allattamento. Un giorno, quando Stephanie è andata a recuperare il latte in questione dal frigo, ha scoperto il misfatto. Qualcuno in Activision Blizzard potrebbe averlo buttato o, tra le ipotesi più inquietanti, essersene impossessato.
Krustick aveva difficoltà a nutrire il suo bimbo, e la scomparsa del latte materno fu devastante per lei, anche per le possibili implicazioni nel caso qualcuno lo avesse davvero rubato con chissà quale proposito. Solo poche ore dopo l’incidente, venne installato un mini-frigo e altre comodità nella quiet room dello studio di Activision Blizzard.
Infine, Krustick dice anche di essere stata discriminata per la necessità di dover conservare il latte materno, ricevendo degli atteggiamenti negativi verso di lei da parte dei suoi capi uomini e diversi colleghi, venendole negati incarichi per i progetti. Activision Blizzard si sta rivelando essere un luogo decisamente poco sicuro per le donne. Quale pensate sia la migliore soluzione per fare in modo che queste vicende ricevano giustizia? Diteci cosa ne pensate in un commento.