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Il potere del cane, la recensione del nuovo film di Jane Campion

Il potere del cane (frase sibillina ripresa dalla Bibbia), l’ultimo film scritto e diretto dell’amatissima regista neozelandese Jane Campion, è disponibile dal 1° dicembre sulla piattaforma streaming Netflix. La regista è stata vincitrice del Leone d’argento – Premio speciale per la regia alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

La regista, inoltre, è stata la prima donna a vincere la Palma d’Oro con il film Lezioni di Piano.

Il potere del cane, fratelli

La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1967 di Thomas Savage e, nel cast, sono presenti grandi star quali Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons e Kodi Smit-McPhee.

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Il potere del cane, la trama

Montana, 1925. Phil e George Burbank, fratelli, gestiscono un ranch e lavorano in simbiosi, pur essendo caratterialmente molto diversi. A seguito dell’arrivo di Rose, moglie di George, nel ranch, la convivenza inizia a diventare difficile al punto da spingere i personaggi a fare i conti col proprio io e a rivelare la propria e reale natura.

Jane Campion torna al cinema dopo dodici anni

Era dal 2009, dall’uscita di Bright Star, che Jane Campion non firmava un lungometraggio.

Il romanzo di Thomas Savage ha avuto un impatto fortissimo su di me. È una storia diversa che lavorava sulla psiche. Ho pensato di farne un film. L’ho immaginato e realizzato.

Nonostante sia stata lontana dal grande schermo per ben dodici anni, dal 2013 al 2017 è comunque stata impegnata nella serie Top of the Lake:

Mi è piaciuto lavorare con le serie, mi piace creare mondo e tonalità e svilupparla. Netflix mi ha permesso di scegliere che produzione fare, dunque sono tornata alla mia libertà espressiva nel cinema.

Il potere del cane, il potere del silenzio

Il cinema di Jane Campion è spesso caratterizzato dalla connessione dei personaggi con l’ambiente che li circonda, il quale diventa un tutt’uno con loro stessi e li aiuta a prendere maggiore consapevolezza di sé.

Anche in questa nuova pellicola i personaggi sono connessi alla natura da cui sono circondati: paesaggi rocciosi, spazi aperti e sconfinati. Il tutto è piacevolmente accompagnato dalla colonna sonora di Jonny Greenwood.

Il potere del cane, George e Rose

Il film, ad ogni modo, non è caratterizzato da sovrabbondanza di parole, ma, al contrario, questi molto spesso nel corso dello svolgimento della storia vengono sostituiti da espressioni, gesti e silenzi che si caricano di enormi significati che riescono ad andare al di là delle parole.

Il potere del cane, la contrapposizione dei due fratelli

Certamente uno dei punti più interessanti del film è la dualità dei fratelli: il primo, sicuramente più vecchio di mentalità, rappresenta l’anima nativa e conservatrice dell’America, mentre l’altro, decisamente più giovane e moderno, rappresenta la nazione proiettata nel futuro e avviata al dominio mondiale.

Elemento tipico del cinema della regista neozelandese è proprio la caratterizzazione minuziosa della psiche dei suoi personaggi che, anche qui così come in altre sue opere, viene egregiamente messa in risalto.

Il potere del cane, un film statico che non si sbilancia

Nei suoi cinque capitoli, Il potere del cane procede in maniera ferrea, statica e controllata, senza assumersi mai completamente il rischio di voler incalzare un po’ di più il ritmo.

L’ambientazione fantastica, quasi ipnotica, nasconde in sé tutto l’amore di Campion per il cinema e, purtroppo, risulta essere l’unico aspetto degno di nota di tutta la pellicola, poiché riesce a colpire lo spettatore molto più che gli accadimenti stessi.

il potere del cane, Kirsten Dunst

La stessa suddivisione in capitoli della narrazione smorza la tensione che dovrebbe accompagnare chi guarda dall’inizio del film fino al climax finale. Quello che dovrebbe essere un vero e proprio finale a sorpresa, alla fine non coinvolge, anzi, al contrario, viene subito in modo passivo e distaccato.

In conclusione, le tematiche prese in analisi nel romanzo di Thomas Savage vengono, nella trasposizione, trattate sommariamente e non come, invece, meriterebbero. In parole povere il film di Jane Campion non risulta essere all’altezza dell’opera da cui trae ispirazione.

Il potere del cane, Benedict Cumberbatch sul suo personaggio: «poetico e complesso»

Benedict Cumberbatch ha lasciato delle dichiarazioni in merito a Phil, il personaggio che ha dovuto interpretare all’interno di questo lungometraggio:

È solo, oppresso, isolato. La sua tossicità è il risultato di come è cresciuto. Non lo giudico, né condivido ma lo capisco.

Non ha redenzione e questo fa parte della sua tragedia personale. Non ho mai pensato che ci sia autenticità nella sua vita. Il maschilismo tossico lo riconosci, persone danneggiate danneggiano gli altri, anche i politici lo fanno che non deve essere considerato solo un mostro. Non è solo il cattivo della storia. È una figura poetica, complessa.

Il potere del cane Il potere del cane, Benedict Cumberbatch

Senza dubbio il film è uno dei migliori prodotti originali messi a disposizione questo mese sulla piattaforma Netflix.

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Di seguito il trailer del film:

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Sara Maestri

Sara Maestri

Ciao, sono Sara! Laureata in Beni culturali e specializzanda in Cinema, televisione e produzione multimediale. Sono nata in Puglia, cresciuta nelle Marche e attualmente studio a Bologna. Dall'età di 4 anni, passo la maggior parte del mio tempo nelle sale cinematografiche.

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