È il 1999. In quell’anno, ancora prima dell’uscita sul mercato dell’Xbox originale, Microsoft tentò di acquisire Nintendo, avete letto bene.
È quello che emerge dalla ricostruzione della storia Xbox, raccontata da Bloomberg.
Siamo addirittura in grado di chiarire come si svolse l’incontro tra i piani alti di questi due colossi dell’industria, incontro che avrebbe potuto cambiare radicalmente la storia videoludica degli ultimi vent’anni, stravolgendola dalle fondamenta.
Questa è anche la storia di quando i dirigenti Nintendo risero letteralmente in faccia a Microsoft.
Ecco la testimonianza di Kevin Bachus, ex direttore Microsoft delle relazioni con le terze parti:
Steve [Ballmer, ex CEO di Microsoft, Ndr.] ha voluto che incontrassimo Nintendo per capire se avessero potuto considerare l’idea di essere acquisiti. Hanno semplicemente riso a crepapelle. Immagina qualcuno che ride di te per un’ora. Ecco più o meno com’è andata la riunione.
Ci riprovarono ancora nel 2000. Microsoft propose a Nintendo una collaborazione: l’azienda americana avrebbe prodotto l’hardware su cui far girare i giochi della grande N.
Fu un altro buco nell’acqua. Microsoft cercò di fare leva sul fatto che, al tempo, le prestazioni dell’avversaria PlayStation fossero di gran lunga superiori alle alternative sul mercato. Ma come storia insegna, per Nintendo non è mai stato un grosso problema essere tecnicamente indietro rispetto alla concorrenza: hanno sempre compensato con innovazione e creatività.
Pochi giorni fa sono emersi ulteriori dettagli in una lettera di Microsoft
E girovagando tra i vari “cimeli”, nel sito dedicato, possiamo trovare una sezione riservata alla lettera inviata dalla casa di Redmond a Nintendo, nella primavera del 2000.
Sfortunatamente gran parte del contenuto è sotto censura ma siamo comunque in grado di estrapolare qualche frase.
Caro Jacqualee [ex capo di Nintendo America, Ndr.],
Lettera inviata da Rick Thompson, l’allora direttore della sezione hardware di Microsoft.
apprezzo che tu abbia dedicato del tempo per cercare di organizzare un incontro con il signor Takeda [ex capo della compagnia, Ndr.] e il signor Yamauchi [ex responsabile della sezione hardware, Ndr.] per discutere di una possibile partnership strategica tra Nintendo e Microsoft riguardo alle future piattaforme di videogiochi.
Capisco le perplessità del signor Takeda sulla possibile collaborazione e cercherò di […, testo censurato] le linee guida che ha richiesto.
Come potete notare, il resto del documento è perlopiù oscurato ma possiamo ancora cogliere dei riferimenti al “progetto Xbox” che “aiuterebbe a rendere Dolphin il migliore“. Dolphin era infatti il nome in codice che Nintendo aveva attribuito al GameCube.
Sappiamo però che le cose sono andate diversamente e le due aziende non incrociarono mai le loro strade.
Cosa ne pensate di uno dei più grandi What If della storia del videogioco? Come sarebbe cambiata l’industria?
Discutetene nei commenti!