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Marvel's Guardians of the Galaxy

Marvel’s Guardians of the Galaxy, la recensione: mai giudicare dalle apparenze

La percezione che il pubblico ha di un determinato prodotto, soprattutto quando si parla di videogiochi, è legata spesso o a passate esperienze o al giudizio che è maturato dopo la visione – talvolta anche distratta – dei vari trailer che scandiscono il percorso verso la pubblicazione del prodotto stesso. Una percezione basata, di frequente, su elementi totalmente inidonei a sostenere un qualsivoglia giudizio; una percezione errata dunque, ma da cui spesso dipendono le sorti di un videogioco, quantomeno dal punto di vista delle vendite.

Tale situazione, purtroppo, porta inevitabilmente a considerare trascurabili titoli che meriterebbero più di una chance, e che spesso nascondono sorprese che potrebbero esaltare un gran numero di giocatori, se solo gli stessi credessero in questo o quel determinato progetto. L’ultima vittima di questo contorto meccanismo è stato Marvel’s Guardians of the Galaxy, titolo sviluppato da Eidos Montreal e pubblicato da quella Square Enix che, solo qualche mese fa, deludeva un gran numero di giocatori con il suo Marvel’s Avengers. Il gioco dedicato agli Earth’s Mightiest Heroes, nonostante alcuni ottimi guizzi, purtroppo non riuscì a far breccia nel cuore dei tanti fan della Casa delle Idee, che si aspettavano di vedere una trasposizione videoludica dei loro beniamini di ben altra sostanza.

La delusione che affliggeva il pubblico si è dunque riversata, a partire dall’annuncio avvenuto durante l’E3 del 2021, su questo nuovo progetto dedicato ai Guardiani della Galassia, gruppo di irriverenti eroi cosmici di Casa Marvel protagonisti di due fortunatissime trasposizioni cinematografiche, nonostante lo stesso non fosse legato a Marvel’s Avengers né per ciò che riguarda l’universo narrativo, né per ciò che concerne il gameplay. Il tie-in dedicato a Star Lord e soci, infatti, abbandona la poco fortunata strada del Game as a Service per trasformarsi in un action adventure in terza persona a forti tinte narrative, in cui le scelte del giocatore risultano fondamentali e prodromiche alla costruzione di una storia che punta ad essere diversa, stando almeno alle parole degli sviluppatori, per tutti quegli appassionati che decideranno di acquistare il titolo.

Il cambio di genere e la totale assenza di legami con Marvel’s Avengers tuttavia non ha convinto, almeno per ora, il pubblico, che si dice ancora troppo scettico e scottato da quanto giocato mesi orsono per poter anche solo pensare di dare fiducia ad un titolo che invece di fiducia ne meriterebbe, e tanta.

Ve lo diciamo sin da subito, e senza mezzi termini: Marvel’s Guardians of the Galaxy riesce ad essere un gran bel titolo nonostante, se preso a compartimenti stagni, non riesca ad eccellere in nessuna delle sue componenti. Un atto d’amore nei confronti del più bizzarro e strampalato gruppo di supereroi della Galassia, che riesce ad imporsi come uno dei migliori tie-in videoludici targati Marvel, giusto un gradino sotto gli Spiderman di Insomniac, che, giova sempre ricordarlo, non sono da considerarsi titoli perfetti; anzi, i due titoli hanno molto in comune, soprattutto se analizzati senza guardare al complesso.

Arrivati ai titoli di coda di Marvel’s Guardians of the Galaxy siamo finalmente pronti a dirvi perché, secondo il nostro parere, dovreste seguire con molta attenzione questo gioco, soprattutto se siete fan dei fumetti. Curiosi? Proseguite pure nella lettura!

I Guardiani videoludici come sintesi tra Cinema e Fumetto

Come vi abbiamo anticipato, Marvel’s Guardians of the Galaxy basa interamente, o quasi, la sua esperienza sulla narrativa. Una le cui premesse sono state già ampiamente sviscerate dai tanti trailer pubblicati nel percorso che ha accompagnato il titolo all’uscita nei negozi, e che non verranno quindi riprese in questa sede.

Gli sviluppatori hanno imbastito un plot molto vicino a quella che potrebbe essere una saga a fumetti dedicata ai Guardiani della Galassia, o ad uno qualunque dei cinecomic visti in sala fino ad oggi; uno svolgimento estremamente ritmato, denso di avvenimenti interconnessi tra loro, mancanti di qualsivoglia momento morto o diluito all’inverosimile, che riesce a mantenere altissima l’attenzione del giocatore fino allo scorrere dei titoli di coda, ed anche oltre.

La storia narrata all’interno di Marvel’s Guardians of the Galaxy infatti, per quanto “telefonata” sotto alcuni punti di vista soprattutto per chi mangia pane e fumetti a colazione, è una piccola perla, capace di far ridere ed emozionare grazie a delle cutscene dalla regia estremamente ben curata, la cui sceneggiatura riesce a riprendere appieno lo spirito ironico, folle ma allo stesso tempo tormentato dei Guardiani della Galassia ed a trasformarlo in un incredibile crescendo di colpi di scena e di sequenze capaci di restare a lungo nella memoria dei videogiocatori.

La cura riposta infatti nella caratterizzazione dei personaggi, sia primari che secondari, è enorme; i Guardiani della Galassia sono un incrocio perfetto tra ciò che abbiamo imparato ad apprezzare tra le pagine degli albi a loro dedicati e quanto invece abbiamo visto al cinema. Il tormentato gruppo di supereroi, infatti, è molto più di ciò che lascia vedere all’esterno; ognuno dei membri della squadra ha i suoi drammi, i suoi lati oscuri, e per vincere la minaccia che sta tormentando la Galassia Star Lord e soci si ritroveranno, loro malgrado, a combattere contro ciò che li lacera dall’interno.

Marvel's Guardians of the Galaxy

Le storie di ognuno dei Guardiani sono infatti parte integrante di questo titolo, e la magistrale narrazione imbastita dagli sceneggiatori riesce a donare a tutti i membri del gruppo lo spazio che merita; ci è sembrato chiaro infatti che l’intento degli sviluppatori fosse quello di far risaltare ognuno dei protagonisti di questo gioco, esprimendo un concetto forse banale, ma fondamentale all’interno dei Guardiani della Galassia: la forza non sta nel singolo, ma nell’intero gruppo e chiunque, preso singolarmente, non può cambiare le cose. In Marvel’s Guardians of the Galaxy però c’è spazio anche per altri personaggi, che definire secondari sarebbe riduttivo; Cosmo, Ko-Rel, Nikki, Lady Hellbender ed il Grande Unificatore Raker sono infatti parte integrante del grande disegno narrativo del gioco, che punta moltissimo anche sulla natura controversa di taluni dei soggetti citati per mettere in chiaro che nella galassia non esistono buoni o cattivi, ma solo scelte giuste o sbagliate.

Ognuno dei personaggi di cui sopra infatti non può essere definito secondo schemi fissi, in quanto ognuno di essi è mosso da motivazioni più o meno legittime, legate in molti casi a dolori e sofferenze che risultano essere in totale controtendenza rispetto all’atmosfera che si respira nel gioco, composta perlopiù da quella tagliente ironia a cui i fan dei Guardiani della Galassia sono ormai abituati.

La forza della narrativa di Marvel’s Guardians of the Galaxy sta, forse, proprio in questa particolare dualità. La continua alternanza di momenti leggeri e momenti più seri ed addirittura commoventi riesce infatti a far empatizzare enormemente il giocatore con le vicissitudini dei Guardiani, trascinandolo in un turbinio di emozioni che, nonostante non spicchi per originalità, riesce a fare egregiamente il suo dovere ed a sostanziarsi in una delle storie dedicate ai supereroi Marvel più belle degli ultimi anni.

Scelte presenti, ma da migliorare

L’enorme ed ottimo lavoro svolto sulla narrativa si riflette, con risultati altalenanti, anche sul gameplay del titolo, che subisce alcune modifiche in base alle scelte che Star Lord, da buon leader, dovrà effettuare. Questa feature, pubblicizzata dagli sviluppatori come uno degli elementi fondanti l’intero prodotto, non ci ha però convinto appieno. Le scelte prese infatti modificano sì alcune sezioni di gameplay ed alcune cutscene, ripercuotendosi inevitabilmente anche su alcune sezioni di gioco, ma rimangono tuttavia marginali negli accadimenti centrali del gioco.

Da un lato ciò non può essere che un bene, in quanto un’esperienza troppo diversificata avrebbe portato ad una sorta di annacquamento della stessa, creata per essere goduta in base a ciò che il giocatore si sente di fare in quel preciso momento e non in base a cosa sia più giusto o divertente. Tuttavia, per quanto ci è sembrato, le modifiche che le scelte di Star Lord apportano alla narrativa ed al gameplay non sono poi così eccessive, ma saranno ad esempio utili a sbloccare dialoghi aggiuntivi o ad evitare dei pericolosissimi scontri.

Nonostante il sistema di scelte non vada poi ad impattare più di tanto sul gameplay e sul plot, lo stesso rappresenta una simpatica aggiunta che farà comunque sentire il giocatore leader e parte integrante del gruppo di eroi più sgangherati della galassia, e darà vita ad una serie di siparietti davvero ben scritti e particolarmente divertenti.

Marvel's Guardians of the Galaxy Screenshot

Un’avventura lineare, ma piena di sorprese

Dal punto di vista del gameplay, Marvel’s Guardians of the Galaxy non è altro che un action adventure in terza persona, il cui impianto ludico risulta essere funzionale e divertente, ma privo di guizzi di sorta capaci di far lievitare a vette inesplorate la pur ottima qualità del titolo finale.

Durante il gioco controlleremo solo Star Lord, e potremo esplorare più o meno liberamente i fantastici scenari che vanno a comporre il setting dell’avventura. All’interno di questi saranno disseminati alcuni materiali, utili per acquistare nuove abilità al banco di lavoro di Rocket ubicato sulla Milano, fido destriero dei Guardiani della Galassia ed hub centrale del titolo, oltre che alcuni collezionabili e forzieri segreti che vi ricompenseranno rispettivamente con elementi di lore e con un gran numero di costumi alternativi per il gruppo, ispirati sia alle loro controparti cinematografiche che ad alcune delle più famose avventure fumettistiche.

Nonostante dunque la progressione sia estremamente lineare e guidata, il gioco saprà ricompensare tutti i giocatori che decideranno di rastrellare in lungo e in largo le ampie mappe di gioco. I percorsi presenti inoltre nascondono numerose insidie, rappresentate perlopiù da enigmi ambientali dalla facile lettura, che dovranno essere completati chiedendo aiuto ad uno dei membri della squadra. Groot infatti sarà capace di costruire ponti fatti di rami per superare crepacci altrimenti insuperabili, Drax potrà distruggere alcuni elementi dello scenario grazie alla sua forza, Gamora potrà appigliarsi ad alcune pareti per permettervi di saltare più in alto e Rocket sarà invece utile ad infilarsi in alcuni cunicoli per aprire passaggi sbloccare porte inaccessibili.

Oltre all’aiuto dei suoi compagni, Peter Quill potrà contare sui suoi fidi blaster, retaggio delle sue origini Spartoi, che grazie ai loro poteri elementali saranno utili alla risoluzione di alcuni enigmi ed alla creazione di alcuni passaggi utili a proseguire nell’avventura. Tutti gli enigmi presenti, purtroppo, non richiedono grande ingegno per essere risolti, e addirittura col proseguire dell’avventura e con il consolidamento del rapporto tra i Guardiani, gli stessi potranno decidere autonomamente di eseguire questa o quella azione, senza il bisogno di ordini o di particolari opere di convincimento.

Non mancano alcune, brevi sezioni in cui potremo controllare direttamente la Milano, per bersagliare le navi spaziali che si frappongono tra i Guardiani ed il loro prossimo e bizzarro obiettivo. Un piacevolissimo diversivo sul leit motiv su cui si basa l’intera avventura, che abbiamo particolarmente apprezzato e che anzi, avremmo gradito fosse più presente di quanto non lo fosse già.

GOTG 4

La collaborazione è fondamentale!

La leadership di Quill non si sostanzia solo negli ordini dati ai Guardiani durante l’esplorazione, ma anche e soprattutto in quei combattimenti che a prima vista possono sembrare “banali” ma che invece richiedono una buona dose di strategia per essere portati a termine senza incorrere in morte certa.

Come vi abbiamo raccontato nella nostra anteprima infatti, il combat system di Marvel’s Guardians of the Galaxy si basa essenzialmente sull’utilizzo dei blaster elementali di Star Lord, capaci di infliggere ingenti danni alle corazze o agli scudi dei nemici, e su una piccola porzione di corpo a corpo, utile soprattutto a danneggiare nemici storditi o congelati. Fare affidamento sul solo Star Lord però non è consigliato, in quanto senza l’ausilio degli altri membri del gruppo ogni combattimento sembrerà una montagna impossibile da scalare.

Tramite la pressione di una combinazione di tasti potremo infatti scatenare le abilità speciali di tutti i membri del gruppo; l’utilizzo di ognuna di esse sortirà effetti diversi a seconda del nemico che ci si trova di fronte, e, lo ribadiamo, il corretto utilizzo delle stesse può fare la differenza tra la vita e la morte soprattutto al livello di difficoltà più elevato. Utilizzare le armi di distruzione di Rocket, la letale spada di Gamora, i rami di Groot o l’enorme potenza di Drax sarà dunque fondamentale per distruggere tutte le minacce che la Galassia para di fronte ai nostri eroi. Starà a voi capire quale delle abilità sbloccabili sia più utile contro un determinato tipo di nemico; abilità che, oltre ad infliggere danni o alla barra della salute o a quella dello stordimento degli avversari, attiveranno anche dei moltiplicatori di danno, che si riveleranno essere utilissimi soprattutto nelle fasi finali dell’avventura. 

Non manca, ovviamente, la possibilità di azzerare il cool-down dei suddetti attacchi, tramite un meccanismo chiamato Adunata: dopo aver caricato l’apposita barra, Quill potrà chiamare a se i Guardiani e, dopo un breve dialogo, avrà due possibilità di scelta. Effettuare la scelta corretta garantirà a tutti i membri del team la possibilità di azzerare il tempo di ricarica dei loro attacchi, mentre effettuare quella sbagliata garantirà dei bonus al solo Star Lord che, per l’occasione, indosserà le sue cuffiette e si caricherà ascoltando uno dei brani che compongono la splendida colonna sonora del gioco. 

GOTG 3

Tale feature, per quanto ben costruita, sembra tuttavia spezzare troppo il frenetico ritmo degli scontri, soprattutto quelli con i vari boss (pochi, ma estremamente iconici ed epici); una maggiore “sveltezza” nell’utilizzo sarebbe stata sicuramente ben gradita. Chissà, magari un ipotetico seguito potrebbe migliorare, e parecchio, queste piccole lacune. In sostanza dunque, anche nella costruzione del combat system gli sviluppatori hanno ribadito forte e chiaro il concetto che sta alla base sia dei Guardiani della Galassia, sia dell’intero titolo: la forza è fatta dal gruppo, non dal singolo. Il continuo perpetrare tale idea è sicuramente una scelta vincente, e riesce a rendere l’intero prodotto un qualcosa di estremamente chiaro nelle intenzioni e nella successiva realizzazione.

Art Direction pregevole, tecnicamente altalenante

Dal punto di vista tecnico, Marvel’s Guardians of the Galaxy è un prodotto da non sottovalutare, che non riesce tuttavia a raggiungere l’eccellenza. Nonostante un’art direction da applausi a scena aperta, che si sostanzia soprattutto in delle ambientazioni e delle scelte registiche dalla fattura davvero eccezionale, il titolo risulta essere incerto in alcuni punti in quanto a definizione delle texture e pulizia generale delle immagini. Giocato in modalità prestazioni, con una risoluzione di 4K upscalati ed un frame rate ancorato ai 60 FPS, in alcuni punti abbiamo notato più di un’incertezza che tuttavia, non mina in alcun modo il colpo d’occhio generale che è davvero di ottima fattura. La musica cambia quando invece si gioca nella modalità che predilige la risoluzione, ancorata tuttavia ad un cap massimo di 30 FPS; in questo caso le ambientazioni ed i vari personaggi si mostrano in tutta la loro bellezza, valorizzando ancora di più quell’art direction che, lo ribadiamo ancora una volta, raggiunge vette davvero altissime.

Ottime anche le varie scelte registiche, alcune delle quali sorprendenti, che riprendono in pieno lo stile “tamarro” e metal dei Guardiani della Galassia e del loro leader. Degna di nota la colonna sonora, composta da una serie di brani che molti conosceranno ed impreziosita dalle canzoni originali della Star Lord Band, composte proprio per l’uscita del titolo. Di buona fattura anche il doppiaggio in italiano, a cui tuttavia abbiamo nettamente preferito quello inglese anche per alcuni problemi di lyp sinc, che dovrebbero essere risolti con la patch del day one. Patch che dovrebbe portare, almeno su next-gen, miglioramenti relativi al feedback aptico del DualSense ed una modalità con ray tracing attivo, che non vediamo l’ora di provare.

Lady Hellbender Marvel's Guardians of the Galaxy

In conclusione…

Marvel’s Guardians of the Galaxy è un ottimo videogioco, nonché uno dei migliori tie-in videoludici dedicati all’universo Marvel. Grazie ad un comparto narrativo che in alcuni punti raggiunge vette altissime, e ad un gameplay semplice ma allo stesso tempo estremamente divertente e ritmato, il titolo targato Eidos Montreal ha saputo come conquistarci, eliminando del tutto le (poche) incertezze che avevamo sul prodotto. Nonostante il titolo, se analizzato a compartimenti stagni, non riesca ad eccellere praticamente in nulla, lo stesso sa come far divertire ed appassionare il giocatore; un grande pregio, che non va assolutamente sottovalutato. Starà al pubblico adesso dare fiducia a Marvel’s Guardians of the Galaxy, e sappiamo bene che dopo la scottatura parziale avuta con Marvel’s Avengers non sarà assolutamente facile. Ma se siete fan dei fumetti o anche solo dei due film dedicati ai Guardiani della Galassia, questo videogioco saprà farsi amare ed apprezzare; e lo saprà fare non solo per le varie citazioni o per la sua storia emozionante, ma anche e soprattutto perchè fa una cosa che al giorno d’oggi non è scontata: divertire

Marvel's Guardians of the Galaxy

VOTO - 8.5

8.5

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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