Da Kanye West, il celebre rapper e produttore discografico americano che ha affermato che la saga prequel di Star Wars sia superiore a quella sequel e che è stato sospettato di aver rubato una statua romana insieme alla moglie, ci si può aspettare di tutto.
Come candidarsi alle elezioni statunitensi del 2020, arrivando addirittura 5° sulla classifica nazionale dei più votati nonostante vari incidenti di percorso, ad esempio l’aver pianto in un comizio elettorale dichiarando di aver quasi ucciso la propria figlia. E adesso, il rapper di Atlanta ha deciso di cambiare il proprio nome legale da Kanye Omari West in uno decisamente più breve e conciso: Ye.
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I dettagli del cambio nome di Kanye West
È dallo scorso agosto infatti che il noto artista americano ha espresso la volontà di modificare il proprio appellativo in Ye, sottoponendo la richiesta sotto l’attenzione di un giudice. Quest’ultimo, dopo circa due mesi di attesa ha concesso la sostituzione del nome a Kanye, che si è quindi rinominato in Ye.
Nessun secondo nome o cognome quindi per il rapper, che dal 18 ottobre è ufficialmente noto davanti la legge con il nominativo di Ye. Ma perché proprio Ye? Cosa ha spinto Kanye West a sostituire le proprie generalità?
Troviamo tutte le risposte in una vecchia intervista di Kanye West, risalente al 2018, dove il rapper annunciò già allora l’intenzione di voler modificare il proprio nome, fornendo come motivazione l’enorme utilizzo biblico e l’importante significato filosofico della parola Ye. L’artista ha infatti dichiarato:
“Credo che ‘Ye’ [inteso come voi] sia la parola più usata nella Bibbia. Nella Bibbia significa te. Quindi, io sono te. E io siamo noi. Siamo noi. È passato dall’essere Kanye, che significa l’unico, a solo Ye, essere solo un riflesso del nostro bene, del nostro male, del nostro confuso – tutto. È più un riflesso di chi siamo [come] esseri”.
Inoltre chi è fan di West, o perlomeno conosce la sua discografia, sa che Ye è anche il nome dell’ottavo album in studio prodotto dall’artista statunitense, pubblicato il 1° giugno 2018. L’album è uno dei più intimi dell’artista, dato che tratta di tematiche importanti riguardanti in prima persona Kanye West e i suoi problemi, come il disturbo bipolare, problemi familiari, la dipendenza da droghe psichedeliche e vari pensieri suicidi e omicidi.
È in parte comprensibile quindi – seppur possa ancora sembrare un gesto estremo – la volontà dell’artista di voler cambiare il proprio nome in Ye, che è per Kanye una parola con un forte significato simbolico e religioso.