Gli attacchi informatici sono una delle nuove minacce di questo XXI secolo; vittime sono i siti più famosi del mondo, come Twitch di recente, o anche i database della pubblica amministrazione, come l’attacco hacker che il mese scorso ha paralizzato l’ospedale San Giovanni di Roma.
L’ultima vittima di questi giorni è lo Stato dell’Argentina: infatti, un hacker ha attaccato il database del governo del paese e ha dichiarato di essere riuscito a rubare i dettagli delle carte di identità dei cittadini dell’intero paese.
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Online i dati di personalità dell’Argentina come Lionel Messi
L’attacco pare sia stato eseguito il mese scorso ed è stato rivolto contro il RENAPER, il Registro Nacional de las Personas: sostanzialmente il registro nazionale dell’anagrafe argentina.
Subito l’attacco, un profilo Twitter creato di recente ha pubblicato i dati di 44 personalità argentine, tra le quali Lionel Messi, Sergio Aguero, diversi giornalisti e figure politiche come per esempio il presidente in carica Alberto Fernández.
Successivamente, come riporta The Record, l’hacker ha creato un post in un forum noto per gli annunci di questo tipo, in cui dichiarava di poter vendere i dati anagrafici di “qualsiasi persona in Argentina, incluse foto, nomi, indirizzi” e “i dati necessari per creare carte d’identità false”. I dati li avrebbe venduti non in blocco, ma individualmente
La conferma dell’attacco hacker è arrivata poi il 13 ottobre da parte dello stesso governo argentino in un comunicato alla stampa. Infatti, il Ministero dell’Interno ha dichiarato che il team di sicurezza ha scoperto che un account VPN assegnato al Ministero della Salute è stato usato per violare il database del RENAPER.
Secondo gli specialisti del Ministero degli Interni, a quanto pare non c’è stata una fuga di dati massiccia o un ingresso non autorizzato nei database del RENAPER.
Dunque, da quello che si deduce dalle parole del Ministero, gli hacker probabilmente sono riusciti a sottrarre solo 19 immagini del database.
Il sito The Record ha contattato il presunto hacker, che ha fornito una versione diversa da quella del governo argentino: infatti, egli ha infatti dimostrato di possedere i dati di altri cittadini del paese, e che “nel giro di pochi giorni pubblicherò i dati di 1 o 2 milioni di persone”. Vedremo come potrebbe evolversi la situazione.
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