Il fenomeno “novax” esiste da diversi anni, in tutto il mondo, ma sicuramente non ha avuto lo stesso clamore che sta avendo adesso da quando è partita la campagna vaccinale anti-COVID19. Gruppi novax che non hanno nemmeno accettato l’introduzione del Green Pass lo scorsa estate, definendolo un’imposizione da “dittatura”.
I social sono spesso utilizzati dai gruppi novax e no Green Pass per fare propaganda o per organizzare le varie proteste che si sono susseguite in Italia, come quella del 24 luglio scorso. A volte sono tollerati dai gestori dei social; altre volte, invece, intervengono chiudendo gruppi o bannando utenti e commenti per propaganda novax.
Telegram si è mosso proprio in questa direzione: la piattaforma ha deciso di chiudere il canale novax “Basta Dittatura” perché ha “violato i Termini di Servizio” del social.
Già a inizio settembre la procura di Torino aveva emesso un decreto di sequestro per “Basta Dittatura”, canale accusato di istigazione a delinquere, diffusione di dati personali e di terrorismo.
LEGGI ANCHE: Green Pass in vendita su Telegram, si tratta di una truffa, certificati mai arrivati
La risposta di Telegram ai gestori di “Basta Dittatura”
I gestori di “Basta Dittatura” hanno voluto chiedere chiarimenti agli amministratori di Telegram sui motivi della chiusura del canale.
La replica è arrivata proprio dalla chat di Pavel Durov, il fondatore di Telegram:
Questo canale e la relativa chat di gruppo incitavano alla violenza contro i medici che eseguono i vaccini. Essi hanno pubblicato dati personali di specifici dottori e hanno chiesto la loro esecuzione
Incitare alla violenza è contro i Termini di Servizio di Telegram.
Avevamo avvertito gli admin di questi canali di fermare la violazione, ma non hanno fatto nulla per impedirlo. […] Su qualsiasi altra app mobile questo tipo di canali verrebbero rimossi settimane prima senza nessun avvertimento.
A differenza di altre piattaforme, Telegram permette agli utenti di esprimere dubbi e preoccupazione ragionevoli riguardo l’obbligo della vaccinazione. Quello che non permettiamo, invece, è la pubblica incitazione alla violenza, cosa che è vietata su Telegram sin dal 2015.
Alle insistenze dei gestori di “Basta Dittatura”, la chat di Durov ha risposto di nuovo:
Per favore, smettetela di diffondere false informazioni, il canale stava incitando alla violenza, questo è un fatto. E voi state dipingendo l’Italia come se fosse una dittatura illegittima, cosa che non lo è assolutamente.
Infine, alle affermazioni sull’Italia definita di nuovo come una “dittatura feroce”, non è mancata la risposta degli admin di Durov’s Chat:
Non lo è, e affermandolo è dimostrare una profonda mancanza di autoconsapevolezza, e soprattutto, rispetto per tutte quelle persone che vivono sotto questo tipo di regimi in paesi meno fortunati nel mondo.
Fonte: La Repubblica