L’arrivo di Starlink nel nostro Paese era stato preannunciato nei mesi scorsi, con i preordini aperti anche per gli utenti italiani sul sito ufficiale del progetto (dove potete anche verificare la vostra copertura).
In queste ore coloro che hanno prenotato i kit Starlink stanno ricevendo ricevendo una e-mail in cui viene notificata la disponibilità del servizio in Italia “in quantità limitate”.
Gli utenti potranno aspettarsi una velocità di connessione variabile tra i 50Mb/S e i 150Mb/s nei prossimi mesi mentre potenzieremo il sistema Starlink. Potrebbero esserci periodi in cui mancherà del tutto la connessione.
Quando lanceremo più satelliti, installeremo più stazioni terrestri e miglioreremo il nostro software di connessione, la velocità di connessione, la latenza e l’uptime [è la stabilità del servizio nel tempo senza interruzioni n.d.a] vedranno un significativo miglioramento.
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Starlink: la connessione internet “per tutti” grazie ai satelliti
Ma che cos’è Starlink? Il sito ufficiale del servizio riporta un riassunto breve e conciso:
SpaceX sta sviluppando un sistema internet a banda larga e a bassa latenza per venire incontro ai bisogni dei consumatori di tutto il globo.
Starlink è dunque una divisione di SpaceX, l’azienda aereospaziale fondata da Elon Musk nel 2002 che sta sviluppando vari progetti come Starship. L’obiettivo del magnate sudafricano è proprio quello di coprire la superficie della Terra con una connessione internet veloce e facilmente accessibile per tutti.
Da sempre il problema principale parlando del World Wide Web è proprio la copertura di zone poco abitate e geograficamente isolate, per cui un sistema cablato come la fibra ottica rimane impensabile o di difficile realizzazione; in Italia e in Europa queste zone prive di reti veloci vengono chiamate “zone bianche”.
Starlink si prefigge proprio di venire a capo di questo problema, grazie ai satelliti sviluppati da SpaceX. Lo sviluppo del servizio incominciò nel 2015, con il lancio dei primi prototipi nel 2018.
A oggi sono più di un migliaio i satelliti Starlink in orbita (ulteriori 60 lanciati tra l’altro due giorni fa), e sono facilmente riconoscibili nel cielo notturno per la loro disposizione “in fila indiana” come una piccola costellazione.
Per navigare con la rete di Elon Musk bisogna possedere un kit, che consiste in un router Wi-Fi e una piccola parabola; questa sostanzialmente permette di ricevere il segnale dei satelliti in orbita.
Oltre alla copertura e le scorte limitate, sono essenzialmente due i “problemi” di gioventù che ha ancora questo servizio di rete: la necessità di un cielo “libero” e soprattutto il costo, che per il primo anno tra kit e abbonamento si aggira intorno ai 1700 dollari.
Starlink è disponibile una quindicina di paesi tra l’Unione Europea, l’America e l’Oceania; secondo il recente tweet di Musk ha raggiunto i 100 mila utenti nel mese di agosto.
Fonti: Dday, Sito ufficiale Starlink