Uno sguardo al futuro grazie al “Cristallo Temporale” di Google
Continui cambiamenti di stato senza consumo di energia, è questa la definizione quasi fantascientifica data dal team di sviluppo di Google Quantum per quello che potrebbe essere un nuovo tipo di materia detta “non-equilibrium matter“: un Cristallo Temporale.
All’interno di un preprint, una versione di un documento accademico o scientifico che precede la revisione formale tra pari e la pubblicazione in una rivista scientifica, pubblicate nei giorni scorsi i ricercatori di Google in collaborazione il team di Fisici delle Università di Stanford e Princeton hanno affermato di aver creato un Cristallo Temporale all’interno di un diamante.
Un diamante che fa sognare
Uno stato della materia teorizzato nel 2012 dal Premio Nobel per la fisica Frank Wilczek e perseguito dai ricercatori, un concetto che si avvicina pericolosamente alla definizione di moto perpetuo.
Un cristallo temporale è una struttura che si modifica costantemente nel tempo ma torna sempre nella configurazione iniziale alla fine di un periodo.
Il tutto quindi, testualmente, secondo il Prof. Dr. Roderich Moessner, direttore dell’Istituto Max Planck per la fisica dei sistemi complessi a Dresda:
«La conseguenza è sorprendente: si elude la seconda legge della termodinamica.»
L’entropia di un sistema isolato lontano dall’equilibrio termico tende ad aumentare nel tempo, finché l’equilibrio non è raggiunto. Ripasso? Wikipedia.
Google quindi è pronta a far girare tutto in 600k@7600fps?
No, purtroppo per tutti noi. Sicuramente i ricercatori non hanno risolto il calcolo quantistico ma hanno dimostrato che noi poveri Homo Ludens possiamo fabbricare cristalli temporali.
Non ci resta che aspettare la pubblicazione revisionata di quella che potrebbe essere la scoperta del secolo.
I cristalli temporali potrebbero donare la stabilità che tanto anelano i computer quantistici, proiettandoci tutti verso una nuova era lontana dai requisiti di operatività come temperature prossime allo zero assoluto richieste dagli attuali, fantastici, computer quantistici.
Fonte: QuantaMagazine