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Gli anime più sottovalutati di ogni anno dal 2005 al 2020, secondo noi

Tra i tanti anime passati sotto i radar si nascondono delle vere e proprie gemme!

Ogni anno ci sono show che spopolano, diventando dei veri e propri fenomeni sulla bocca di tutti. 
Alcune volte, show molto in voga come Demon Slayer, Attack on Titan, My Hero Academia ottengono talmente tanta attenzione sia mediatica che del pubblico al punto tale da oscurare altri anime che stanno avendo la loro serializzazione nello stesso periodo.

In un tentativo di dare risalto a prodotti che non l’hanno avuto ai tempi ma che lo avrebbero meritato, andremo a dare un’occhiata agli show più sottovalutati per ogni annata dal 2005 al 2020

Il lasso di tempo preso in considerazione non è casuale: È intorno al 2005/2006 che la community di appassionati di anime è riuscita a fare il primo passo avanti verso lo sdoganamento della stessa ed, inoltre, coincide con gli albori dell’epoca dello streaming, ove la stragrande maggioranze delle opere iniziarono ad essere reperibili (spesso ai tempi illegalmente) comodamente dal proprio divano di casa. Ciò, ovviamente, funse da cassa di risonanza, dando la possibilità allo spettatore di vedere ciò che vuole, come vuole, quando vuole. 

Ora, esiste un parametro oggettivo per definire cos’è sottovalutato o meno? Ovviamente no, dipende da una serie di fattori che, messi insieme, contribuiscono a spostare l’ago della bilancia da una parte rispetto che all’altra. 
Prenderemo in considerazione principalmente la popolarità dell’anime e la considerazione generale che il pubblico ha nei suoi confronti.
Tutto ciò avverrà sotto il punto di vista di noi spettatori occidentali in quanto, come sappiamo bene, spesso ciò che ottiene successo in madre patria non riceve lo stesso riscontro oltreoceano e viceversa.

Cercheremo di essere il più SPOILER FREE possibile.

2005

Air: Kyoto Animation, 12 episodi

Air parla delle vicende di Yukito, un ragazzino alla ricerca della fanciulla alata della quale sua madre era solita raccontargli la fiaba. Durante il suo viaggio arriva in una cittadina nella quale non ha intenzione di fermarsi troppo. L’incontro con una ragazza di nome Misuzu è però destinato a cambiargli la vita per sempre.
Quest’anime viene spesso schernito in quanto figlio di una Kyoto Animation ancora in erba, con il suo classico stile old-school non a tutti gradito e dei frame di qualità altalenante, ma non lasciatevi suggestionare.

Se vi sono piaciuti Kanon, Clannad e Little Busters, non può mancare al vostro repertorio.

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2006

Ayakashi – Samurai Horror Tales: Toei Animation, 11 episodi

Pochi di voi già di principio avranno visto quella perla di Mononoke, quindi saranno ancora di meno coloro a conoscenza del fatto che il sopracitato avesse un prequel. 
Ayakashi narra tre storie horror legate al folklore giapponese:
Yotsuya Kaidan, storia di una moglie tradita dal marito in cerca di vendetta
Tenshu Monogatari, storia di amore proibito tra un umano e una divinità
Banenko, storia di un gatto misterioso in cerca di vendetta contro una certa famiglia (Ed è qui che viene introdotto Kusuriuri, protagonista di Mononoke).

Non sarà avvincente o immersivo come il suo sequel però, se vi è piaciuto quest’ultimo o vi piace l’horror in generale, è un anime che vi sorprenderà sicuramente.

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2007

Bokura No: Gonzo, 24 episodi

Bokura No narra le vicende di un gruppo di 15 ragazzini in vacanza i quali scoprono una grotta vicina al mare, piena zeppa di computer, ed un uomo di nome Kokopelliil quale li persuade a firmare un contratto grazie al quale potranno “giocare” al “gioco” che sta sviluppando.
Una volta firmati i contratti le cose prenderanno una brutta piega: i bambini saranno obbligati a guidare a turno un gigantesco robot per combattere i nemici, ignari del fatto che Kokopelli abbia omesso parecchi dettagli…

Bokura No è un anime straziante, che esplora nel profondo la psicologia di questi 15 ragazzini, i quali sono obbligati a combattere senza sapere cosa vi sia oltre al proprio naso. Un’opera che riesce a far empatizzare lo spettatore con i personaggi che sta guardando, che riesce a fargli percepire la loro angoscia e il loro timore in quanto ragazzini alla mercé di qualcosa di più grande di loro.

Il mecha come genere e come setting è sempre stato in una situazione particolare da noi in occidente; c’è chi li ama e chi non li può proprio vedere. Se siete estimatori di mecha o, in generale, degli anime drammatici, Bokura No vi lascerà un buco nello stomaco una volta che lo avrete finito.

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2008

Natsume Yuujinchou: Brain’s Base, 13 episodi

Quest’anime narra le vicende di Natsume, un ragazzo perseguitato dagli youkai sin da quando ne ha memoria. Natsume scoprirà a breve che la sua defunta nonna gli ha lasciato in eredità lo Yuujinchou, il “libro degli amici”, il quale contiene i nomi degli spiriti che lei mise sotto il suo controllo. 
Circondato da youkai e senza alcun tipo di affetto familiare, Natsume cerca il suo scopo nella vita e il suo posto nel mondo.
Natsume Yuujinchou è un anime slice of life-sovrannaturale non convenzionale che segue Natsume ed il suo “angelo custode” Madara nei suoi tentativi nel liberare gli spiriti dalle catene dei contratti siglati con la nonna. 

Natsume Yuujinchou in sé non è un anime sottovalutato; chiunque lo abbia visto lo ama. Semplicemente è generalmente poco conosciuto e meriterebbe sicuramente un pubblico più ampio.

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2009

Kobato: Madhouse, 24 episodi

La solare Kobato Hanato ha un desiderio particolare. Per soddisfare questo desiderio ha il compito di aiutare le persone nei loro momenti di difficoltà.
Per ogni cuore spezzato che ripara, viene prodotto un piccolo frammento a forma di caramella che va a riempire una bottiglia speciale; quando questo recipiente sarà pieno, il suo desiderio verrà esaudito. 
Kobato è quel tipico anime il quale 5 minuti prima ti fa ridere per le situazioni bislacche in cui si trovano i personaggi e 5 minuti dopo ti fa piangere, rendere conto della tristezza e depressione delle situazioni in cui si trovano questi cuori spezzati.

Kobato è l’adattamento animato di un manga delle famose CLAMP e perciò è spesso erroneamente considerato come un’opera per ragazzine senza profondità.
Se vi aggrada la costante alternanza tra commedia e dramma, condita da un notevole lavoro tecnico di Madhouse, Kobato è un anime che potrebbe sorprendervi.

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2010

Shiki: Daume, 22 episodi

Sotobamura è un piccolo villaggio con circa 1300 abitanti; così piccolo che il villaggio non è nemmeno collegato a una sola autostrada.
Un giorno, i corpi di tre persone vengono trovati morti. Sebbene Ozaki Toshio, l’unico medico del villaggio, si senta incerto, tratta le morti come un evento normale. Tuttavia, nei giorni successivi, gli abitanti del villaggio iniziano a morire uno dopo l’altro…

Quando si parla di anime horror è sempre un terno al lotto: ce ne sono alcuni fatti più che discretamente ed altri che mancano totalmente il concetto di orrore e sgomento. Shiki appartiene alla prima categoria; se vi piacciono gli Horror atmosferici, al limite del thriller, ma con la giusta punta di sangue e violenza, Shiki vi farà sicuramente raggelare il sangue nelle vene.

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2011

Chihayafuru: Madhouse, 25 episodi

Chihaya è la tipica tomboy, un po’ maschiaccio ed un po’ sopra le righe, la quale non è mai stata particolarmente brava in nulla. 
Il suo sogno è sempre stato che sua sorella (un’aspirante modella) diventasse la bellezza numero uno del Giappone. Poi, un giorno, Chihaya incontra qualcuno il quale sostiene che un sogno dovrebbe essere qualcosa che riguarda solo sé stessi e qualcosa per cui anche lei dovrebbe lavorare sodo.
Allo stesso tempo, Chihaya scopre la passione per il vecchio gioco giapponese Hyakunin Isshu, chiamato anche Karuta.

In un annata così buona per l’animazione giapponese come il 2011 è difficile riscontrare qualcosa di, si, bello, ma di anche sconosciuto alla moltitudine.
Chihayafuru si ritrova in quel limbo ove chi lo ha visto/letto lo adora, ma difficilmente gli viene in mente quando si parla di 2011.
Chihayafuru è quel tipo opera che si pone nel mezzo tra lo slice of life e lo spokon, proprio come March Comes in Like a Lion.
Infatti, se avete amato quest’ultimo, non potrete non amare anche Chihayafuru.

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2012

Shinsekai Yori: A-1 Pictures, 25 episodi

E’ passato un millennio dai giorni nostri ed, in Giappone, esiste un’utopia. La protagonista, Saki Watanabe, vive in un villaggio idilliaco escluso dal mondo esterno. Il suo mondo è governato dalle persone che possiedono il potere degli dei, la psicocinesi. Dopo aver finalmente ottenuto i propri poteri, Saki entra nell’Accademia Zenjin per allenarsi insieme ad altri cinque bambini.
Non tutto è come sembra, però. In questo villaggio utopico circolano strane voci su un gatto mostruoso che rapisce bambini e si dice che gli studenti scompaiano dall’accademia. Il mondo e la sua storia sono molto più oscuri di quanto appaiano e l’umanità è sull’orlo del collasso.

Su Shinsekai Yori c’è poco da dire: non ha opere abbastanza simili da poter fare un paragone e qualsiasi tipo di accostamento legato ai generi (horror, thriller, sovrannaturale) risulterebbe impreciso e non gli renderebbe giustizia.
Shinsekai Yori è un grande titolo che in parecchi hanno visto, ma che molti altri hanno a malapena sentito nominare e che meriterebbe almeno un tentativo di visione da parte di ogni fan di anime.

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2013

Nagi no Asukara: P.A Works, 26 episodi

Molto tempo fa, tutti gli umani vivevano nell’oceano, ma alcuni di loro che bramavano la terra abbandonarono l’oceano, abbandonando le speciali vesti loro concesse dal dio del mare per adattarli alla vita sottomarina.
Sebbene l’umanità fosse divisa in abitanti del mare e abitanti della terra, ciascuno con un diverso modo di pensare, erano ancora tutti simili e continuarono a mantenere i contatti col passare del tempo.
Sakishima Hikari, Mukaido Manaka, Hiradaira Chisaki e Isaki Kaname vivono in un villaggio sottomarino, mentre Kihara Tsumugu vive sulla terraferma.
Quando questi abitanti della terra e del mare si incontrano per la prima volta, i loro cuori iniziano a ondeggiare come le maree.

Nagi no Asukara è una storia che narra della crescita personale di individui i quali, pur essendo umani alla stessa maniera, vivono in un contesto dove la tensione dettata dalla discriminazione è palpabile. 
In quest’opera temi come razzismo, diversità, disparità sociale e accettazione individuale vengono trattati in maniera molto delicata, pur comunque andando molto in profondità, senza mai cercare di edulcorarli. 
Se vi piacciono le coming of age, le storie di formazione e di crescita in contesti difficili, Nagi no Asukara è un anime che sicuramente gradirete.

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2014

Ao Haru Ride: Production I.G, 12 episodi

Yoshioka Futaba ha alcune ragioni per cui vuole “resettare” la propia immagine e la sua vita come nuova studentessa delle superiori. Poiché è considerata molto carina carina, è stata ostracizzata dalle sue compagne di scuola alle medie e, a causa di un malinteso, non è riuscita a trasmettere i suoi sentimenti all’unico ragazzo che le sia mai piaciuto, Tanaka.
Ora al liceo, Futaba è determinata a essere il meno femminile possibile in modo che i suoi amici non siano gelosi di lei. Mentre vive la sua vita in questo modo tranquillo e sereno, incontra di nuovo Tanaka, il quale ora va sotto il nome di Mabuchi Kou. Egli le rivela di aver provato gli stessi sentimenti quando erano più giovani, ma ora le cose non potranno mai più essere le stesse.

Ao Haru Ride non ha niente di rivoluzionario o di particolarmente originale; è il tipico anime romantico ambientato nelle scuole giapponesi.
Però, tutto quello che deve fare in quanto tale, lo fa egregiamente, alternando momenti di comicità a momenti drammatici con le giuste tempistiche.
Nella sua leggerezza e spensieratezza, invece, Ao Haru Ride meriterebbe di essere menzionato più spesso qualora si parlasse di anime sentimentali.

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2015

Gakkougurashi!: Lerche, 12 episodi

Takeya Yuki è innamorata della scuola. Per lei è un posto meraviglioso, dove si diverte con le sue attività scolastiche, in particolare le attività del suo club: School Life Club.
Lei è innamorata della sua scuola, ma nella sua mente. Perché, per lei, la realtà della scuola e delle attività del loro club è troppo difficile da percepire.
Il club ha come obiettivo sfruttare al meglio la vita a scuola. Oltre all’incontro dopo le lezioni, i membri devono vivere all’interno del cortile della scuola, dal dormire a mangiare i pasti.

La premessa sembrerebbe quella del solito slice of life scolastico che non è né carne né pesce…beh, ricredetevi!
Dategli un occasione e vedrete il perché quest’anime venga spesso accostato ad un certo show.

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2016

Flip Flappers: Studio 3Hz, 13 episodi

Il mondo della cauta Cocona viene sconvolto dall’apparizione improvvisa di una ragazza impavida, anche se problematica, di nome Papika. Quando queste due ragazze si incontrano, iniziano le loro avventure in una dimensione diversa chiamata Pure Illusion. Insieme, vanno alla ricerca di misteriosi cristalli chiamati Shards of Mimi, potenti oggetti che si dice siano in grado di esaudire qualsiasi desiderio. Tuttavia, durante la ricerca di questi cristalli, sorgono degli ostacoli e i frammenti brillano permettendo loro di trasformarsi in esseri fatati.

Tornando alla radice di certi show, Flip Flappers è il vostro tipico Majokko divertente, spensierato, colorato e variopinto, con quella punta di avventura e mistero che non guasta mai. Un ritorno alle origini che, ai tempi della sua messa in onda, passò molto in sordina.
Nonostante il loro glorioso passato, i majokko, gli anime con le maghette, sono ad oggi una tipologia tutto sommato di nicchia per noi occidentali; se mai doveste avere intenzione di approcciarvi al genere, Flip Flappers è l’anime che fa al caso vostro.

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2017

Houseki no Kuni: Orange, 12 episodi

La storia di Land of the Lustrous si svolge in un lontano futuro, dove nasce una nuova forma di vita chiamata Houseki, ovvero gemme. Le 28 gemme devono combattere contro gli Tsukijin, ovvero persone della luna, che vogliono attaccarle e trasformarle in decorazioni.
Perciò ad ogni gemma viene assegnato un ruolo come ad esempio il combattente o il medico. Sebbene speri di combattere il popolo della luna, Phos (phosphophyllite) è una gemma a cui non viene assegnato alcun incarico finché il manager delle gemme Kongo le chiede di modificare una rivista di storia naturale.

Houseki no Kuni è un’opera particolare; sia il manga che l’anime sono dei lavori incredibili, ma che vengono spesso snobbati perché troppo stilizzato a livello artistico il primo e fatto completamente in CG il secondo. 
Se per il primo caso si può tutto sommato dare ragione ai suoi detrattori, non fate l’errore di evitare il secondo per colpa del 3D. 
È tra la migliore CG che potete attualmente trovare nel panorama anime, nonché uno dei primi esempi di anime completamente in 3D realizzati in maniera eccelsa; a modo suo questa caratteristica lo rende una pietra miliare dell’animazione nipponica.

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2018

Yagate Kimi ni Naru: Troyca, 13 episodi

Yuu ha sempre amato i manga shoujo e aspetta il giorno in cui riceverà una confessione d’amore che le farà battere il cuore.
Eppure, quando un compagno di scuola media le confessa i suoi sentimenti, lei non prova niente. Delusa e confusa, Yuu entra al liceo ancora incerta sul come rispondere al ragazzo. È allora che Yuu intravede la bella presidentessa del consiglio studentesco Nanami rifiutare un corteggiatore con maturità e compostezza. 
Estasiata dai modi eleganti della presidentessa, Yuu si avvicina a lei per un consiglio, solo per rimanere sconcertata quando è la presidentessa a confessarsi a lei. 

Non capita spesso di trovare anime e manga che riescano a fare centro quando si parla di un qualsivoglia argomento legato alla comunità LGBTQ+, senza cadere nel mero fanservice fine a sé stesso.
Bloom Into You riesce a ritrarre in maniera sublime le complicazioni legate ad un sentimento omosessuale in un contesto sociale in cui tutto ciò è ancora parecchio stigmatizzato.
Se vi piacciono gli Shoujo Ai e i temi d’attualità trattati con la dovuta cura e rispetto, Yagate Kimi ni Naru vi entrerà nel cuore.

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2019

Honzuki no Gekokujou: Ajia-Do, 14 episodi 

La studentessa universitaria e topo di biblioteca Motosu Urano finisce per morire in un incidente imprevisto. Questo è successo subito dopo aver ricevuto la notizia che avrebbe finalmente potuto lavorare come bibliotecaria, come aveva sempre sognato.
Quando ha ripreso conoscenza, si è ritrovata reincarnata come Myne, la figlia di un povero soldato. Myne però non si lascia prendere dallo sconforto. Dopotutto, finché ha dei libri, non ha davvero bisogno di nient’altro.
Tuttavia, questo mondo ha un tasso di alfabetizzazione molto basso e nessun vero modo di stampare libri, quindi essi erano scarsi e appartenevano solo ai nobili.
Ma questo non impedisce a Myne di voler leggere libri, quindi prende una decisione: “Se non ci sono libri, li creerò io.”

Ascendance of a Bookworm è un isekai atipico; Negli ultimi 6-7 anni siamo stati sommersi di storie di reincarnati overpowered che devono sconfiggere il re dei demoni o il cattivone di turno. 
Honzuki fa esattamente il contrario: crea un setting realistico, pur essendo in un contesto fantasy, e da lì pone le basi per un world building improntato non sui combattimenti ma sulle tipiche diversità di razze e lingue dei fantasy per dare spessore e profondità al contesto in cui Myne, la protagonista, si ritrova a vivere. 

Se siete stufi dei soliti Isekai copia-incolla e volete una ventata d’aria fresca, Ascendence of a Bookworm è una visione leggera ma illuminante.

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2020

Kakushigoto: Ajia-Do, 12 episodi

La storia segue un mangaka solitario, Kakushi Goto, che disegna manga volgari e spinti. Il suo unico problema però risiede nel fatto che deve nascondere che questo sia il suo lavoro, in modo che la sua giovane figlia, Hime, non venga esposta al suo contenuto maturo.
Questa commedia slice of life esplora il rapporto tra padre e figlia e la difficile situazione di un creatore di manga per adulti.
Kakushigoto racconta la storia di un padre e di una figlia che vivono fianco a fianco, mantenendo la loro esistenza pacifica mentre il padre tenta di preservare lo status quo. Tuttavia, col tempo Hime dovrà imparare la realtà dietro le cose che dava per scontate mentre cresceva.

In un’annata martoriata di rinvii e cancellazioni dovute al COVID, Kakushigoto risalta come una delle serie che in pochi hanno visto ma che tutti coloro i quali lo hanno fatto, l’hanno amata. 
Kakushigoto alterna situazioni al limite del paradossale di un padre che cerca di nascondere la propria professione alla figlia, a situazioni drammatiche e molto toccanti che riescono a far riflettere sulle vicende in un’ottica diversa. 
Se siete un genitore, oppure se semplicemente vi piacciono le storie che narrano di rapporti genitore-figlio, Kakushigoto vi scalderà sicuramente il cuore. 

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Kakushigoto

Sperando che quest’elenco sia stato utile ad ognuno di voi (così da aggiungere altro materiale all’infinita lista di arretrati), vi invitiamo a farci sapere la vostra; quali sono per voi gli anime recenti più sottovalutati?

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Matteo Comin

Matteo Comin

Sono Matteo, scrivo da Desenzano (BS), Studio Scienze della comunicazione e lavoro in un cinema multisala. Sono appassionato, come tutti voi, di tutto ciò che riguarda la cultura nerd, in particolar modo di anime e manga.

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