Anime Tube vuole essere una piattaforma legale gratuita, ma non viene vista di buon occhio
Martedì è stata lanciata su Kickstarter una campagna per una nuova app di streaming dedicata interamente agli anime chiamata Anime Tube, la quale si prefigge di portare in streaming molte serie anime in maniera gratuita, di combattere la pirateria e di rimediare alla falle delle piattaforme concorrenti.
Il team di sviluppo avrebbe anche creato la mascotte Aimi-chan, che sarà anche un’intelligenza artificiale che farà da guida agli utenti.
La campagna è ovviamente diventata famosa, ma ha destato subito i dubbi di molti esperti del settore e di alcuni utenti, nonché di alcuni creator contattati per pubblicizzare il progetto, che non ritengono il team dietro all’app totalmente sincero. Justin Sevakis della Media OCD ha invitato coloro interessati ad Anime Tube di non donare soldi scrivendo su Twitter che “Sono un decennio in ritardo per quel tipo di modello di business e competerebbero con Netflix, Warner Media, NBC Universal…diavolo, persino Disney sta annusando da un po’ i diritti streaming degli anime”. Jacob Grady, fondatore del sito di manga hentai Fakku, ha rivelato di aver già avuto a che fare con il team dietro all’app e che si tratta solo di una totale truffa.
Merryweather, vtuber e creatore di web comic, aveva realizzato un fumetto per promozionare la campagna kickstarter, per poi tirarsi indietro e restituire i soldi ricevuti come compenso. Merry ha poi scritto in una serie di tweet la sua testimonianza sulla vicenda e ha invitato coloro che hanno già donato a ritirare la donazione, promettendo anche di dare personalmente dei soldi a coloro che non riuscissero a ritirarla. Il ragazzi si è infine scusato per essersi accodato a questo progetto, promettendo di studiare meglio i propri clienti in futuro.
Pure la lista di dei titoli per i quali la piattaforma sarebbe in trattativa ha scaturito vari sospetti. In essa c’erano pure anime distribuiti dalla Nozomi Entertaiment, e questo ha scatenato la reazione del suo CEO Shawne Klecker, che ha confermato il fatto che non c’era nessuna negoziazione in corso tra l’azienda e la piattaforma. Quest’ultima aveva pure usato immagini di anime famosi come Sword Art Online, Fullmetal Alchemist e L’attacco dei Giganti e video di Boruto: Naruto Next Generation, quasi ad indicare che avrebbero portato queste serie in futuro, cosa difficilmente fattibile visto che tutte e tre sono già di proprietà di altri editori americani. Secondo Miles Thomas, capo marketing di Anime Limited, il fatto che abbiano usato immagini di queste IP per vendere il loro servizio prima di averle licenziate rende la collaborazione con gli editori molto più improbabile.
Il creatore di Anime Tube George Weller ha poi mandato una mail al sito Anime News Network per spiegare tutte le discrepanze riscontrate nelle informazione date. Nella mail di Weller si legge come il team abbia contattato degli studi d’animazione per decidere cosa possono portare e chi devono contattare per farlo, come gli è stato detto dall’Association of Japanese Animators (AJA), che sarebbe rimasta impressa dalla presentazione dell’app. La confusione degli altri editori americani, secondo loro, deriverebbe dal fatto che non hanno contatto prima loro. Weller ha inoltre risposto alla dichiarazione di Grady, dicendo di non averlo mai incontrato prima. Grady non ha potuto raccontare di più, citando delle restrizioni legali come causa.
Il team dietro ad Anime Tube aveva già lanciato una campagna per essa lo scorso mese, con l’obiettivo di racimolare 285.000 dollari. Quella campagna non era andata bene, visto che la somma racimolata ammontava a “solo” 63.000. dollari, Questa seconda campagna, con un obiettivo di 50000, si è invece rivelata un successo. Weller ha spiegato che 50.000 dollari è la cifra minima che gli serve per sviluppare le feature dell’app scritte nella pagina della campagna (come la chat e il filtro dei contenuti), e sarebbe questo il motivo per cui hanno deciso di chiudere la campagna precedente e di lanciarne una nuova con quella somma come obiettivo. A questo si aggiunge poi il fatto che avessero bisogno di una migliore campagna promozionale.
Nella pagina possiamo però vedere che ci sono tanti altri obiettivi per i quali serve una cifra più alta, come le animazioni di Aimi-chan e altri video realizzati da Merry (che però ha reciso il contratto con il team di sviluppo). Tra le ricompense per coloro che hanno donato ci sono mesi gratuiti di abbonamento e magliette, poster, tappetini da mouse con sopra illustrazioni di Aimi-chan.
Dietro ad Anime Tube c’è la GameFace, LLC, un’azienda situata ad Austin, in Texas, che avrebbe già sviluppato altre app per dispositivi Windows e Xbox One, come SoundHead. Qui però la storia si infittisce ancora di più, visto che un’app con lo stesso nome è stata rimossa l’anno scorso dal Microsoft Store. Quest’app omonima, sviluppata da Aeon Enterprises, prendeva video di anime da vari altri siti, come YouTube. Sulla pagina della campagna non viene scritto niente che leghi le due app, ma GameFace e Aeon Enterprises hanno una cosa in comun: lo stesso indirizzo web. Weller ha confermato la cosa, ma si è giustificato dicendo che non sapevano di star trasmettendo anime in streaming senza autorizzazione, e che sul mercato c’erano un sacco di app che facevano la stessa cosa.
Per questo il team di Anime Tube ha pensato ad una strategia per rinforzare il controllo dei contenuti, che hanno già proposito all’AJA e agli studi d’animazione.
Tutta questa storia è molto sospetta, non trovate? Scrivetecelo nei commenti!