Nuovi animatori e non si fanno avanti: MAPPA e Netflix nel mirino.
Pochi giorni fa un tweet dell’utente @daifukuFD ha girato considerevolmente tra le personalità facenti parte dell’industria degli anime e anche tra i fan più appassionati. La motivazione è che in questo tweet, come già spiegato in un articolo, l’utente ha celatamente denunciato le bassa paga ricevuta da studio MAPPA per la realizzazione di alcune intercalazioni di un loro film non ancora uscito. A seguito della sua dichiarazione anche un altro animatore ha preso coraggio e iniziato a condividere la sua esperienze con lo studio de L’Attacco dei Giganti e Jujutsu Kaisen.
Parliamo di Ippei Ichii, il quale ha parlato con trasparenza di alcune negoziazioni avvenute tra MAPPA e alcuni animatori riguardo un anime che lo studio starebbe realizzando in collaborazione con Netflix. Di seguito la sua dichiarazione (si ringrazia ANN per la traduzione dal giapponese):
“A quanto pare un producer al lavoro su di un anime prodotto da MAPPA per Netflix ha proposto un pagamento di 3.800 yen (€28) per cut. Il budget per una serie TV va dai 3.800 ai 7000 yen (€53), dunque accettare quell’offerta vuol dire far scendere il prezzo per singolo cut.
Il mio consiglio è, qualora veniste interpellati, di chiedere sempre almeno 15.000 yen (€113).”
Successivamente, l’animatore ha chiarito di avercela nello specifico con Netflix piuttosto che con MAPPA:
“Per evitare fraintendimenti vorrei chiarire di starmi riferendo a Netflix. Considerato l’esorbitante quantità di capitale che hanno a disposizione, offrire dei pagamenti così bassi è problematico. È persino possibile che questi siano più bassi di quelli di una normale serie TV.”
Dopo il rilascio di tali dichiarazioni, l’animatore ha affermato di aver ricevuto una richiesta di cancellazione dei tweet in questione.
Anche le dichiarazioni di Ichii hanno risuonato parecchio, e di fatto sono state condivise e commentate da altri animatori, e non solo.
Alcuni animatori nel commentare la vicenda non hanno usato mezzi termini, definendo questi prezzi come una “fregatura”.
Altri hanno persino provato a calcolare quanto starebbero guadagnando per ora. La cifra è di 712 yen (€5.40).
C’è anche chi non ha paura di dire che sono proprio questi prezzi così bassi ad averli spinto ad abbandonare l’industria d’animazione giapponese.
Anche il background artist francese Yann le Gall (No Game No Life, Carole&Tuesday) si è espresso in merito, chiedendo cambiamenti in favore degli animatori.
Non è la prima volta che Netflix viene criticata per i bassi compensi che offre agli animatori giapponesi, e lo stesso discorso vale anche per MAPPA. Non molto tempo fa un animatore ha pubblicamente affermato di aver abbandonato MAPPA per le dure condizioni di lavoro a cui era sottoposto, e proprio di recente le condizioni in cui il regista della quarta stagione de L’Attacco dei Giganti si è presentato ai MAPPA Stage 2021 hanno lasciato molti dubbi sulla sua condizione di salute.
È importante chiarire che sia i bassi pagamenti che le ostiche condizioni lavorative sono problematiche che appartengono a quasi tutta l’industria d’animazione giapponese. Più volte è stata sottolineata la disparità di compensi con la Cina, ma anche senza effettuare comparazioni i guadagni medi di un animatore novizio non sono sufficienti a permettere loro di raggiungere l’indipendenza economica.
Stando agli ultimi dati dell’AJA, tuttavia, il valore dell’industria degli anime è in continua crescita e sta raggiungendo cifre astronomiche. I lavoratori che contribuiscono alla sua crescita però, vivono spesso in condizioni disumane.