Le due aziende cinesi di smartphone sono ufficialmente la stessa cosa, rimarrà la linea OnePlus distinta da quella di Oppo
OnePlus, azienda ormai famosissima per i suoi smartphone, nata nel 2013 a Shenzen (Cina), ha da poco confermato l’abbandono al proprio sistema operativo Harmony OS a favore della Color OS. Quest’ultimo è sempre stato il sistema basato su Android di un’altra azienda concorrente: Oppo.
È ormai ufficiale da qualche ora, che OnePlus si sia ormai fusa con Oppo, storica azienda di elettronica cinese. Questo almeno vale per il mercato occidentale ma rimangono comunque i due nomi separati a delineare diverse linee produttive.
Un’anima, due nomi
Le due aziende da ora lavoreranno in stretto contatto nel settore smartphone, sia per quanto riguarda l’hardware che per quanto riguarda il software. OnePlus (di cui abbiamo testato l’attuale top di gamma) però ha comunque che manterrà la propria linea produttiva, compreso il nome sopra i suoi dispositivi.
“Come molti di voi sapranno, l’anno scorso ho assunto ulteriori responsabilità per supervisionare la strategia prodotto sia di OnePlus, sia di OPPO. Nel frattempo abbiamo integrato alcuni nostri team in OPPO per semplificare le attività e capitalizzare le risorse condivise. Dopo aver visto l’impatto positivo di questi cambiamenti, abbiamo deciso di integrare ulteriormente la nostra organizzazione in quella di OPPO.”
Al momento rimane quindi una fusione per ottimizzare le risorse, vista la carenza data dal periodo. Infatti, le due azienda fanno parte dello stesso gruppo d’investimento cinese BBK Eletronics.
OnePlus, infatti, continuerà a produrre nuovi smartphone con il proprio marchio e potrà tranquillamente creare eventi per il lancio di questi. Il rapporto con la community non cambierà per nulla e gli aggiornamenti, grazie anche ad Oppo, arriveranno più in fretta. Per ora, quindi, le due società si manterranno separate con un possibile futuro insieme.
