I magazzini di Amazon si arricchiscono delle cabine di meditazione AmaZen
La realtà di Amazon è ormai diffusa in quasi ogni angolo del mondo, e mentre continuano le acquisizioni su più fronti da parte del colosso dell’e-commerce, continuano a far parlare di sé alcune scelte sul fronte della forza lavoro della multinazionale statunitense.
L’azienda di Jeff Bezos infatti, sta introducendo dei piccoli stand in cui i suoi dipendenti dei magazzini, stressati dalla mole di lavoro, possano staccare la spina per qualche minuto durante i turni. Nascono così le cabine zen (Mindful Practice Room) di Amazon, o AmaZen, facenti parte del programma WorkingWell annunciato dall’azienda stessa il 17 maggio, che prevede un incremento di benessere per i lavoratori, tagliando drasticamente i tassi di infortunio fortificando la mentalità di ogni impiegato.
Secondo un comunicato stampa di Amazon, il programma offre attività fisiche e mentali per il benessere, volto a rinvigorire il lavoratore affaticato. Le cabine in questione, posizionate nel mezzo dei magazzini, si prestano particolarmente allo scopo, intrattenendo i lavoratori attraverso video di salute mentale e pratiche di consapevolezza aziendale, grazie a un computer posto al centro della piccola cabina che illustrerà una libreria dedicata agli argomenti in questione.
Durante la visione dei video, un piccolo ventilatore si occuperà di muovere l’aria intorno al dipendente nella cabina, intento alla meditazione guidata, sotto un soffitto di colore azzurro che richiama il cielo e circondato da cartelli e opuscoli sulle pareti dalla piccola struttura, che include anche delle piante dalle dimensioni contenute che vanno a corredare un piccolo ambiente ‘zen’.
Le parole della dipendente di Amazon Leila Brown, ideatrice del particolare oggetto:
“Con AmaZen volevo creare uno spazio tranquillo, in cui le persone potessero concentrarsi sul proprio benessere mentale ed emotivo.”
“Lo ZenBooth è un chiosco interattivo in cui puoi navigare attraverso una libreria di salute mentale e pratiche di consapevolezza per ricaricare la batteria interna.”
Naturalmente la particolare pratica è destinata a far discutere, a fronte di condizioni di lavoro che potrebbero essere migliorate alla radice, senza dover ricorrere necessariamente a tali soluzioni discutibili. Voi cosa ne pensate della vicenda? Fatecelo sapere attraverso i nostri canali social.
Fonte: Vice