Mingo – 5 motivi per cui dovreste dare una possibilità al manga dell’autore italiano che ha avuto successo in Giappone.
Il giovane mangaka Peppe, nato nel 1992, ha fatto molto parlare di sé. Riuscire a pubblicare su una rivista giapponese rappresenta, per un Italiano, un gran traguardo. La sua opera, Mingo – Non pensare che tutti gli Italiani siano popolari con le ragazze, è un fumetto comico, che ironizza sugli stereotipi intorno ai Giapponesi e agli Italiani e alle visioni che ciascuno dei due popoli ha dell’altro.
Il protagonista del racconto è un giovane otaku trasferitosi in Giappone che si ritrova a fare il modello quasi “per caso”. Dopo aver conosciuto Mena, una Giapponese, in discoteca, finisce per innamorarsene. L’aiuto dei suoi amici nella conquista della ragazza molto spesso sarà dannoso a causa delle differenze culturali tra Italiani e Nipponici.
Noi di DrCommodore abbiamo letto i primi capitoli, e vogliamo dirvi perché, a nostro parere, dovreste dargli una possibilità.
1) Farvi ispirare da chi ha realizzato i suoi sogni
Non è un segreto che in Italia tanti giovani sono “inibiti” nell’inseguire i propri sogni. Molti contesti inculcano l’idea che una strada sicura e già battuta sia da preferire a qualcosa di rischioso, ma forse per cui valga di più vivere. Peppe, ragazzo di solo 29 anni, può essere un esempio per tutti noi, e dalla sua opera potremmo capire qual è la scintilla che ci manca per osare come ha fatto lui.
2) Mingo è un racconto divertente
Nel corso del racconto, il mangaka è davvero incredibile nel rendere comiche situazioni e modi di fare che noi Italiani viviamo o vediamo continuamente. Alcune delle nostre abitudini, talmente consolidate da poter passare inosservate, vengono evidenziate con la giusta dose di umorismo, accuratezza ed esagerazione. Gli eventi in cui il protagonista è coinvolto hanno sempre un che di tragicomico, e persino le differenze stereotipate tra settentrionali e meridionali verranno tirate in ballo.
3) Una storia d’amore travagliata
L’amore di Mingo nei confronti di Mena è il leitmotiv della storia. Le differenze culturali tra Italiani e Nipponici si manifestano in tutta la loro intensità quando gli amici di Mingo provano ad aiutarlo a farsi avanti con la ragazza, in quanto gli stereotipi di cui sembrano “ubriachi” finiscono il più delle volte per sabotare la loro frequentazione.
4) Personaggi spassosi in cui immedesimarsi
I personaggi del manga sono tutti molto esagerati, cosa che funziona bene in un fumetto comico. Si tratta, per la maggior parte, di Italiani trasferitisi in Giappone, come il protagonista. Li vediamo spesso esprimersi attraverso i tipici gesti “da Italiano”, il che risulta molto buffo e inusuale in un fumetto giapponese.
5) Mingo non è soltanto risate
Dietro le buffe vicende narrateci, vi è comunque il punto di vista di una persona che non si rivede molto negli stereotipi che, secondo molti, sono davvero i nostri tratti caratteristici: vestire alla moda, mangiare in un certo modo, seguire il calcio. In un contesto in cui queste cose sembrano molto importanti, chi non le ama potrebbe sentirsi non apprezzato a sua volta. Dietro all’umorismo, l’autore nasconde (ma non troppo) una certa malinconia. Infatti, i consigli che spingono il protagonista a omologarsi agli stereotipi, finiscono sempre per rivelarsi fallimentari.
I disegni: uno stile particolare
Dal punto di vista dei disegni Mingo esige fiducia dallo spettatore. Se le espressioni sono davvero di pregevole fattura e funzionali per il fumetto comico, l’anatomia dei corpi non brilla riguardo a pose e prospettiva. Le proporzioni sono, tuttavia, ben rappresentate. L’inchiostrazione sembra quasi fatta “a penna”, una scelta coraggiosa perché, sebbene legata al tipo di narrazione, rischia di non riuscire ad intercettare i gusti di tutti. Gli sfondi sono dettagliati.
Se volete informazioni riguardo a prezzo e numero di pagine, allora potete dare un’occhiata qui.
Il volume sarà disponibile dal 30 Aprile sul sito di Dynit e in fumetteria.