Samsung è stata una delle aziende in testa per quanto riguarda lo sviluppo e la produzione di smartphone pieghevoli. In soli tre anni ne ha ideati tre: Galaxy Fold nel 2019 (con tutti i problemi annessi), Z Fold 2 l’anno successivo e Z Flip che per ora è sospeso. Secondo Nikkei Asia, l’azienda sudcoreana non ha intenzione di cedere il passo alla concorrenza ed è già all’opera su diversi modelli. Tra questi, uno avrà due pieghe e potrà quindi piegarsi in tre. Di seguito un render non ufficiale.
Uno smartphone Samsung che si piega in tre
I foldable lanciati da Samsung finora, cioè Galaxy Fold (2018) e Galaxy Flip (2019), avevano proporzioni mai viste prima: il primo montava un display da 7.3″ in rapporto 4,2:3 mentre il secondo uno da 6.7″ in rapporto 22:9. L’unica indicazione fornita da Nikkei per il nuovo pieghevole è che le dimensioni del display avrebbero un rapporto di 16:9 o di 18:9.
“Il design permetterà alle proporzioni dello schermo aperto di tornare su valori più comuni, o 16:9 o 18:9. In questo modo, i videogiochi e le altre applicazioni verranno eseguite fluidamente e con una risoluzione migliore“, svela il report del giornale.
Quello che fa sorgere più dubbi, però, non è di certo il display. Sarebbe la prima volta che Samsung inserisce due cerniere di piegatura in un dispositivo, rendendolo potenzialmente molto più delicato dei precedenti. Potrebbe essere un semplice azzardo o diventare il principale punto debole del nuovo modello.
Questo è tutto ciò che sappiamo sull’ipotetico smartphone Samsung che si piega in tre. È presto per ipotizzare un nome e anche le componenti interne restano un mistero.
Niente Galaxy Note quest’anno
Purtroppo, l’azienda ha ammesso di aver accantonato i Note per il 2021. Non è dato sapersi se usciranno nuovi modelli in futuro o se l’avvento dei foldable si tradurrà in un “addio” alla serie che da un decennio accontenta chi cerca un display importante, design e prestazioni per professionisti. Sicuramente dietro c’è un grande bisogno di innovazione che affligge tutto il settore.
Fonti: Nikkei.
