La Procura di Milano ha sequestrato i servizi de Le Iene contro Burioni
Il virologo spesso ospite in televisione, Roberto Burioni, ha comunicato oggi sul suo profilo Facebook che i servizi de Le Iene per cui aveva presentato querela sono stati sequestrati dalla Procura di Milano.
Il virologo ha così commentato la decisione della procure:
“Io naturalmente sono molto contento perché era una diffamazione grave e gratuita che disinformava sugli anticorpi monoclonali in un momento delicato. Sono grato al mio avvocato, l’avvocato Anselmo, che ha preso molto a cuore questa vicenda perché l’ha ritenuta non una semplice diffamazione ma anche qualcosa di simbolico per l’importanza che ha l’informazione corretta su argomenti medici in un momento drammatico.
Non potete immaginare quanto questo mi abbia ferito, visto che io ho sempre fatto del mio meglio (anche in quei mesi terribili) per informare il pubblico nel modo più obiettivo e corretto. Sono stati momenti per me molto dolorosi, perché vivevo non solo l’infamia della diffamazione e la distruzione della mia credibilità personale, ma anche i danni che una disinformazione strumentale e gravissima avrebbe prodotto nell’opinione pubblica sui temi da me trattati momento in cui la credibilità della scienza era (ed è) fondamentale.
Hanno raccontato su di me grottesche bugie su miei inesistenti interessi nel campo di anticorpi monoclonali anti-Covid, generando nei miei confronti un clima di intenso odio pubblico. Il loro metodo è stato quello di diffamarmi prima, senza neanche ascoltare la mia versione; e poi insistere pubblicamente pretendendo un confronto (a diffamazione avvenuta), e accusandomi velatamente di essere un vigliacco e di fuggire da loro. Io ho sempre risposto che un confronto l’avremmo avuto, ma davanti a un giudice. Quel confronto è incominciato, e il giudice ha disposto il sequestro delle due puntate di quel programma nelle quali venivo diffamato”
La Risposta de Le Iene
La risposta del programma Le Iene è arrivata in modo repentino. Il punto focale della risposta (potete trovarla integralmente cliccando qui), verteva su quattro domande che la redazione poneva a Burioni e che sono le seguenti:
1) Che tipo di rapporto ha con la società Pomona srl? E con Fides Pharma?
2) Perché durante i suoi interventi in Rai non ha mai detto che lei è consulente scientifico di due
case farmaceutiche e che brevetta da anni anticorpi monoclonali?
3) Perché ha definito il plasma iperimmune una cura costosa e rischiosa, quando pubblicazioni
scientifiche e ospedali di eccellenza la avallano e la praticano con ottimi risultati?
4) Per partecipare a “Che tempo che fa” è stato pagato? Se così fosse, questo non alimenterebbe un ulteriore conflitto di interessi?
Commodoriani che ne pensate della questione? Credete che la Procura di Milano abbia fatto bene? Fatecelo sapere nei commenti.
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