La Thailandia ha messo al bando Pornhub e altri 190 siti pornografici e la gente non ci sta
La Thailandia ha dichiarato guerra alla pornografia. Lo stato asiatico, infatti, ha bandito 190 siti pornografici tra cui Pornhub. Subito sui social network è partito un passaparola che ha portato ad una protesta in piazza spontanea.
Il gruppo che ha organizzato la manifestazione è “Anonymous Party”. In tanti credono che la scelta di censurare questi siti sia dovuta al fatto che su Pornhub era stato pubblicato un video che vedeva protagonista una personalità di spicco thailandese.
Il ministro dell’economia e del digitale Puttipong Punnakanta ha però voluto chiarire che tale decisione è avvenuta per limitare il gioco d’azzardo e la pornografia che sono illegali nello stato.
A giovare di tale decisione, intanto, sono i siti di VPN che hanno registrato un aumento del 640% di richiesta dei loro servizi in Thailandia. Una attivista di Anonymous Party ha commentato:
“Vogliamo che l’accesso a Pornhub sia libero. Le persone hanno diritto di scegliere”.
La Thailandia, tra l’altro, si configura come uno dei maggiori consumatori di pornografia con una media 11 minuti e 21 secondi di media trascorsi giornalmente su Pornhub.
Questa protesta si unisce alle numerose proteste contro la massiva censura che la frangia conservatrice del paese sta attuando a partire dal 2019. I protestanti sono quasi tutti giovani e giovanissimi che si oppongono allo Stato sfoggiando sui social riferimenti pop occidentali.
Commodoriani che ne pensate di questa censura? Fatecelo sapere nei commenti.
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