One Piece 991: Come nasce una aspettativa
Costruire un’immensa opera del calibro di One Piece porta con sé da un lato la capacità di espansione del mondo narrato oltre ogni limite, ma dall’altro lato anche l’ovvia aspettativa che i lettori nel corso del tempo e delle letture settimanali si creano in relazione alla storia e ai personaggi.
È un processo lento, lungo, spesso impercettibile, ma noi ogni giorno, in ogni discussione, ad ogni sequenza o scena costruiamo un nostro modo di vedere la realtà filtrandolo con la nostra percezione.
Tutti leggiamo la stessa cosa, ma non è vero che questa venga recepita da ognuno di noi allo stesso modo. Attraverso il filtro dell’interpretazione e del giudizio personale, ci costruiamo delle idee, dei pensieri che prendono forma e si evolvono, spesso trasformandosi in aspettative.
Le aspettative a propria volta possono eccedere e diventare a seconda dei casi soddisfazione o delusione. È così che nasce il pensiero dei lettori, e nel caso di One Piece è ancora più evidente poiché questo processo si trascina lentamente da ventitré anni.
Presentare i personaggi in una certa maniera, fargli compiere determinate azioni spinge noi lettori a percepirli in un certo modo, e quando questi pensieri non trovano riscontro nella realtà, ecco che nasce una delusione. È successo a molti lettori nel corso del tempo, per i motivi più disparati e nelle situazioni più variegate.
Accade poi in casi più rari che molti lettori provino la stessa sensazione in relazione a una determinata situazione, e che questo riscontro comune si traduca in un’aspettativa disattesa da parte di tanti.
Perché questa premessa? Perché oggi parleremo della percezione che noi lettori abbiamo avuto nei confronti dei personaggi in relazione al capitolo 991, e di come questa sia stata nella maggior parte dei casi purtroppo disattesa.
Ma prima di cominciare, dedichiamo il consueto spazio alla miniavventura.
Pound
Sapevamo come sarebbe andata a finire da innumerevoli capitoli.
Eiichiro Oda ha cercato in ogni modo di farci avvicinare ai sentimenti che questa miniavventura vorrebbe trasmettere, ma, vuoi per il fatto che molti di noi lettori non abbiamo digerito il ritorno di Pound, vuoi perché fin dalla sua riapparizione sapevamo esattamente il fine ultimo di Oda, è stato davvero difficile arrivare al traguardo.
Per fortuna, sembra che il peggio sia passato, che tutti i tasselli siano tornati al proprio posto, e che forse ci rimanga dello spazio per proseguire la storia di Capone anche dopo il ricongiungimento di Pound con le figlie.
A fronte di 35 cover, Oda, seguendo la media dei capitoli dedicati alle miniavventure precedenti, potrebbe decidere di proseguire con la storia di questi personaggi ancora per un po’. Nel commento al capitolo 990 facevamo cenno proprio a questo, ipotizzando alcuni sviluppi futuri che potrebbero chiudere la storia di Pound degnamente.
Come si concluderà questa miniavventura a vostro avviso? Ci sarà spazio per presentare una nuova sottotrama o ripresentare qualche personaggio attraverso di essa? Fateci sapere cosa ne pensate!
I Numbers
Partiamo prendendo in considerazione i Numbers, queste riproduzioni sperimentali degli antichi giganti.
Il modo in cui i Numbers sono stati presentati è stato piuttosto eloquente: fin dalla prima apparizione li percepiamo come esseri mostruosi, dei distruttori ubriachi e fuori controllo, personaggi all’apparenza perfetti per incarnare le fila di un Imperatore come Kaido, detto Delle Cento Bestie.
Un’indole aggressiva, ai limiti del non umano, fa sì che nel lettore si instauri l’idea di un personaggio feroce, tremendamente pauroso in termini di pericolosità.
Per questo ritrovare i Numbers a terra, sconfitti e incapaci di reagire, crea in noi un senso di delusione piuttosto profondo: non siamo noi ad aver preteso troppo da personaggi del genere, è il modo in cui sono stati inseriti nella storia ad averci chiesto di immaginarli in quella maniera.
Scratchmen Apoo in quel momento sta da un lato tirando fuori con le parole i pensieri di molti lettori, che come lui si aspettavano forse di più dai Numbers, dall’altro lato sta comunque cercando di giustificare la loro forza raccontando che tutti e 10 assieme in passato distrussero innumerevoli città in passato.
Una cosa del genere la ritroveremo poche pagine dopo con Jack e Kaido. Ad ogni modo, con l’intervento di Apoo, Hatcha riacquista le forze e si lancia contro Franky e Jimbe: sembra quindi che i Mugiwara dovranno vedersela in maniera casuale con i Numbers e i Tobi Roppo, come vediamo succedere anche a Nami e Usopp impegnati con Ulti e Page One. Insomma, l’élite dei guerrieri di Kaido, escluse le All Star, saranno suddivise tra le élite della fazione dei samurai, ma c’è da tenere in conto un fattore: abbiamo già visto i Numbers essere sconfitti.
In questo capitolo come mai prima diventa evidente la disparità di forza tra la fazione di Kaido e gli alleati di Rufy, e questo va a discapito della percezione instaurata nei lettori della “ciurma di fruttati più forte al mondo” quale doveva essere.
Se ci pensiamo, i Numbers sono solo la punta dell’iceburg di questo discorso, che parte da molto più in basso, fino dai Gifters.
Purtroppo i frutti artificiali tanto decantati non hanno creato una ciurma imbattibile di livelli altissimi, quanto un’accozzaglia di animali male assortiti che poco hanno a che fare col campo di battaglia come lo intendiamo comunemente.
Per questo Onigashima non potrà mai essere paragonata a Marineford: le forze in campo tra di esse non sono bilanciate, ed il brivido dello scontro si perde tra scontri offscreen e nemici sbaragliati forse fin troppo facilmente.
Le Supernove
Sin dalla prima apparizione delle Supernove a Sabaody abbiamo subito capito che sarebbero stati personaggi fondamentali nel Nuovo Mondo, e che ad esse sarebbe stato riservato un grande spazio narrativo.
Aver assistito alla presentazione poco alla volta di personaggi come Trafalgar Law e Capone Gang Bege ha dato credito a questo modo di pensare le Supernove, e la loro sempre più assidua presenza ed efficacia ha fatto sì che col passare del tempo l’intera categoria di questi undici pirati venisse da noi percepita su un altro livello, un livello sì superiore, ma anche piuttosto paritario se visto internamente.
Difficile fare confronti e basare rapporti di forza tra un Kidd, un Hawkins, un Apoo, ma quel che è certo è che ognuno di essi dev’essere pericoloso a suo modo, in grado di modificare l’assetto strutturale della trama in corso e di ricevere su di sé una grande attenzione da parte dei lettori.
Fin dalle prime battute di Wano, questo concetto veniva però messo in discussione dalla presentazione in una sola volta di ben cinque supernove, a confronto di saghe intere dove, da soli, Law e Capone erano i coprotagonisti. Questo è andato a ripercuotersi nel corso della saga nel modo di gestire suddetti personaggi, poiché non potevano avere la stessa attenzione che altri, percepiti sullo stesso piano di importanza dai lettori, avevano ricevuto.
È così che ognuno di essi è stato limitato ad un ruolo ben preciso, relegato a brevi momenti precisi dove la loro presenza in qualche modo modificava realmente le circostanze intorno: è il caso per esempio di X-Drake nel capitolo 990, la cui storia viene compressa in poche vignette che vanno a toccare la marina, la Sword e il tradimento verso Kaido stesso.
Scratchmen Apoo fino ad ora è risultato essere un personaggio estremamente negativo e molto solido nelle proprie idee, al contrario per esempio di un Hawkins, più votato alla casualità delle carte e dunque alla convenienza. Apoo è un traditore ed un personaggio percepito come avversario fin dall’inizio della saga dai più, per questo motivo sarebbe legittimo aspettarsi un confronto/scontro tra lui e le altre Supernove tradite: non v’è spazio per una redenzione nel suo caso, e questo inevitabilmente conduce a renderlo temibile, qualcuno da abbattere, un ostacolo da superare.
Purtroppo però, ancora una volta dobbiamo fare i conti con i rapporti di forza, poiché si è scoperto che il suo potere può essere neutralizzato banalmente tappandosi le orecchie, ed è qui che nasce la disattesa del personaggio nei confronti dei lettori. Qualcuno che idealmente possa essere paragonato ad un Trafalgar Law come grado d’importanza nella storia, nella sua capacità di modificarla e, perché no, anche nel combattimento, difficilmente può essere accettato per quello che abbiamo visto.
Purtroppo Apoo è sceso al di sotto delle aspettative di molti: la sua storia, di cui nulla sappiamo, finisce col dimenticare che si tratta di una Supernova, e che l’abbiamo visto attraversare una strada invisibile nel cielo.
Relegato a fastidioso ostacolo di scena, purtroppo Apoo perde in un solo colpo gran parte dell’aura d’interesse che noi lettori gli abbiamo costruito intorno col passare del tempo.
Un traditore che ha finito col tradirsi da solo, un personaggio oramai recuperabile solo con un grande, grandissimo sforzo di background che per il momento risulta assente.
Jack
Per anni la community ha deriso Jack per i motivi più disparati.
Presentato come una delle tre calamità (nome piuttosto eloquente) di Kaido, ha finito con lo scontrarsi più volte con qualcuno che, in un modo o nell’altro, riusciva sempre a mettergli i bastoni tra le ruote.
Nel commento al capitolo 988 evidenziamo tutte le problematiche relative al personaggio di Jack, che, fateci caso, rispondono ancora una volta al problema di fondo della percezione del personaggio.
Questo era vero fino al capitolo scorso, poiché conoscevamo solo la punta dell’iceberg della calamità, la sua resistenza, ma non ci era concesso capire ancora i limiti delle sue reali capacità: troppe occasioni mancate, troppe situazioni al limite che hanno finito con l’impedire a lui di dimostrarci il suo vero valore.
Purtroppo, col capitolo 991, questa possibilità viene definitivamente a mancare, poiché per mezzo di uno scontro offscreen, il personaggio semplicemente viene sconfitto da Nekomamushi e Inuharashi.
Non sappiamo in che modo, o con quali tecniche. Non vediamo neppure come questi abbia provato a difendersi o contrattaccare: semplicemente è successo.
Qui nasce il nocciolo della questione.
Fino ad ora avevamo modo di criticare il personaggio per una gestione tentennante, spesso rinviato a data da destinarsi, ma quando infine lo vediamo cadere a terra e dichiararsi sconfitto, ecco che l’alone di imbattibilità delle calamità crolla su se stesso.
Se ci pensiamo, è un po’ quello che accadde a Cracker a Whole Cake Island, dove al posto delle calamità consideriamo i Dolci Comandanti.
Non significa che Jack sia debole, come Kaido stesso ci ricorda. Significa però che è battibile, e questo finisce inevitabilmente col ridimensionare la nostra percezione nei confronti di mostri sacri quali King e Queen.
Purtroppo va detto, Jack è stato mal gestito: Oda è saltato alle conclusioni senza passare dal via, senza darci modo di assaggiare il personaggio, di coglierne le sfumature, di apprezzarne il valore.
Cracker subì un destino piuttosto simile, essendosi scontrato per un’intera notte contro Rufy a suon di biscotti, ma per lo meno avemmo modo nel suo caso di vedere sia l’inizio che la fine dello scontro.
Per quante se ne dica, oramai Jack agli occhi dei lettori ha perso di appeal, poiché anche qualora si rialzasse, anche se tornasse a combattere, oramai per noi lui è stato sconfitto, e questa cosa non cambierà.
È davvero un peccato se ci pensiamo, trattandosi di un personaggio così di spicco che ci portiamo dietro sin da Zou.
E si badi bene, qua non si sta facendo cenno alla forza di Cane e Gatto, che di certo non hanno nulla da dimostrare e che noi già percepiamo come personaggi di altissimo spessore combattivo, se non altro perché fecero parte della ciurma di Roger e affiancarono Oden come Foderi Rossi.
Il discorso riguarda, lo ripetiamo, puramente Jack, ed il nostro modo di vedere un personaggio che non ha avuto (e a questo punto non avrà mai) modo di spiccare per davvero.
Kaido
Nel commento al capitolo 989 abbiamo parlato di Big Mom e della gestione del suo personaggio, servito a preparare noi lettori all’inevitabile scontro con Kaido.
Il fatto che un Imperatore non sia più inarrivabile distrugge tutti gli schemi ed i concetti che nella nostra testa fungevano da macrointeresse verso la guerra di Wano: sconfiggere un Imperatore sembrava qualcosa di inconcepibile, ma ora le cose sono cambiate.
Dapprima con Big Mom, ora con i sottoposti più vicini di Kaido, stiamo assistendo ad uno sgretolamento repentino di questi concetti.
Kaido non è più quel mostro intoccabile come eravamo abituati a immaginarlo, e lo dimostra Kinemon stesso, che con un fendente ancora una volta è in grado di procurargli una ferita.
Certo, non parliamo del primo che passa, Kinemon resta comunque uno dei Foderi Rossi, ma di certo non è il protagonista: vederlo riuscire nel ferire Kaido ci riporta con la mente ancora una volta alla medesima conclusione, Kaido può essere sconfitto.
L’uomo considerato più forte al mondo, colui che non riesce a morire in alcun modo e che si getta da 10000 metri di altezza senza farsi un solo graffio: proprio lui è appena stato ferito da un fendente.
Ecco che l’alone di invincibilità che da sempre lo ha circondato ai nostri occhi cade in un istante, ed il nostro modo di percepire l’Imperatore viene modificato.
Attenzione, non si sta assolutamente dicendo che Kaido sia debole.
Piuttosto, il nostro modo di vederlo ora filtra a ritroso le sue azioni e le informazioni che ci sono state date su di lui, a cominciare dal modo in cui ci è stato presentato.
Ricordate? La prima cosa che ci fu detta è che ha assaporato la sconfitta per 7 volte, che è stato sconfitto 18, che ha subito 10000 tipi di torture ed è stato condannato a morte 40 volte.
Un uomo del genere insomma sa che cosa significa perdere, eppure è ancora Imperatore.
Il suo potere non è crollato e, anzi, a distanza di decenni, ha elaborato un piano per la conquista del One Piece e delle Armi Ancestrali da brividi.
Ancora oggi Kaido resta un mistero. Un mistero nel modo di raccontarsi, di esprimersi, di fare qualunque cosa. È l’uomo più forte al mondo, ma ha subìto delle sconfitte.
Vuole costruire la ciurma pirata più potente al mondo, ma abbiamo visto come questa sia piena di problematiche non da poco.
Cerca la morte per hobby, senza riuscirvi. È in cerca di risposte, a cominciare da Momonosuke.
Un personaggio ricco di contraddizioni, pericoloso sì, ma non intoccabile. Qualcuno che valuta e giudica, prima di essere giudicato. Sembra conoscere la pietà, come dimostrato con Jack, ma non sa cosa sia l’amore per Yamato, sua figlia.
Insomma, un personaggio ricco di contraddizioni e per cui anche difficilmente inquadrabile dai lettori, che ad oggi faticano a capire anche soltanto se questi sia interessante o meno.
L’idea che ogni giorno ci facciamo di ciò che leggiamo costruisce anche il nostro modo di leggere un’opera.
One Piece è sempre stato altalenante in questo, dandoci spesso problemi basati sulle aspettative (ricordate il biglietto di Marco, per citarne una?).
La domanda dunque che ha senso farsi giunti a questo punto è: cosa dovremmo aspettarci da Kaido?
Che genere di personaggio è? Perché dovremmo interessarci a lui, al di là del ruolo che ricopre come Imperatore?
Fateci sapere cosa ne pensate commentando qua sotto o nei nostri profili social!
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