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Il bunker di Bin Laden era pieno di video a luci rosse, e il motivo potrebbe sorprendervi

Se devi andare a fare la latitanza in una grotta, che fai 250 giga di filmini hard non te li porti?

National Geographic ha realizzato un documentario dal titolo Bin Laden’s Hard Drive. Il documentario verrà trasmesso il 10 settembre, alla vigilia dell’anniversario dell’attentato del 2001.

Dalle indagini svolte dalla CIA in seguito alla cattura e all’uccisione del leader di Al Qaeda, sono emerse cose molto interessanti.

Osama aveva nel covo, infatti, oltre a libri di Noam Chomsky e Michael Scheuer e a un volume di storia moderna edito dall’Università di Oxford, circa un centinaio di chiavette che contenevano moltissimo materiale pornografico.

Nel bunker non era presente una connessione Internet e nessun PC, per evitare di essere intercettato, ma solamente dei televisori. Uno degli scenari che gli investigatori si sono immaginati, a seguito di questi ritrovamenti, è che Bin Laden non usasse questi file per onanismo (o quantomeno non solo), ma per inviare messaggi criptati.

Bin Laden

Commodoriani che ne pensate di questa scoperta? Anche voi mandate molti messaggi criptati? Fatecelo sapere nei commenti.

Fonte

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Alessandro Mezzolla

Alessandro Mezzolla

Alessandro Mezzolla è di San Pancrazio Salentino in provincia di Brindisi. Un genio. miliardario, playboy, filantropo non è sicuramente una descrizione calzante. Ha la passione per il cinema, la musica e le magliette macabre. Il suo motto è "Perchè anche oggi mi sono svegliato?"

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