Ecco a voi la nostra recensione di Marvel’s Avengers!
C’era un’idea. Stark ne è informato. Si chiamava “Progetto Avengers”. La nostra idea era di mettere insieme un gruppo di persone eccezionali sperando che lo diventassero ancor di più. E che lavorassero insieme quando ne avremmo avuto bisogno per combattere quelle battaglie per noi insostenibili.
C’era un’idea. L’idea di creare un videogioco su uno dei brand più di successo degli ultimi dieci anni. Un’idea rischiosa, accolta con scetticismo da molti, ma che poteva funzionare; d’altronde, chi non ha mai sognato di impersonare il gruppo di supereroi più famoso del mondo? Lo scetticismo che accerchiava quell’idea, sostanziatasi in un teaser trailer pubblicato nel lontano 2017, aumentò quando Crystal Dynamics e Square Enix annunciarono che il loro personalissimo progetto Avengers sarebbe stato un Game as a Service: un videogioco incentrato sul multiplayer online, aggiornato di volta in volta con nuovi personaggi giocabili e nuovi elementi narrativi. Effettivamente la presunta idea di accantonare la narrativa, o di relegarla ad un ruolo secondario, in un titolo dedicato ai Vendicatori sembrava essere totalmente errata; a tali perplessità, si aggiungevano quelle relative alla struttura intrinseca dei Game as a Service, che escluso rari casi non hanno mai fatto breccia nel cuore dell’utenza. Il continuo farming, l’esasperata ricerca di equipaggiamento e la ripetitività delle quest, problemi rilevati in ogni titolo appartenente a questo dibattuto genere, hanno portato i tanti fan degli eroi della Casa delle Idee a non interessarsi più di tanto a questo colossale progetto. Tuttavia, durante il percorso di avvicinamento alla data di lancio, il team di sviluppo ha tenuto delle piccole conferenze in cui ha prima annunciato la presenza di Spider-Man (purtroppo in esclusiva PlayStation) ed ha poi mostrato il piano di aggiornamento che aveva in mente: update gratuiti, con tanti nuovi eroi giocabili, che andavano ad aggiungere non solo nuove missioni ma nuovi tasselli di trama che andranno ad ampliare a dismisura il comparto narrativo del gioco. Scelta questa che ha fatto risvegliare il sopito interesse di molti fan; interesse diventato voglia di mettere le mani sul titolo dopo la pubblicazione della beta del gioco, che aveva messo in mostra un titolo sì ripetitivo, ma estremamente divertente da giocare, che riprendeva in pieno la spettacolarità dei fumetti e dei cinecomic, trasponendola in un tripudio di esplosioni, scontri, mosse altamente scenografiche ed effetti visivi da manuale.
Dopo aver passato una settimana in compagnia del titolo targato Crystal Dynamics, siamo dunque pronti a tirare le somme su Marvel’s Avengers, disponibile su PlayStation 4, PC ed Xbox One, ed in arrivo anche sulle console di nuova generazione. Ve lo diciamo sin dall’introduzione: lo scetticismo che aleggiava sul progetto è stato spazzato via da una roteata di Mjolnir. Marvel’s Avengers è un ottimo prodotto, e potrà dire sicuramente la sua con i giusti accorgimenti ed aggiornamenti. Curiosi? Proseguite pure nella lettura!
Noi siamo Kamala
Come abbiamo detto poco sopra, Marvel’s Avengers ci ha stupiti. E lo ha fatto soprattutto grazie alla sua campagna single player, una vera e propria sorpresa, soprattutto per essere stata inserita in un titolo che quantomeno sulla carta basa la sua offerta ludica sul multiplayer. Avviato il gioco, veniamo accolti da un filmato che ci presenta la vera protagonista del gioco: Kamala Khan, una giovane ragazza che partecipa all‘A-Day, un evento celebrativo organizzato dagli Avengers per presentare una nuova tecnologia destinata a cambiare il mondo, per partecipare ad un concorso con la sua fanfiction sugli Earth Mightiest Heroes. Dopo una breve sequenza in cui Kamala farà la conoscenza dei suoi beniamini tuttavia qualcosa va storto: il Golden Gate Bridge di San Francisco viene attaccato da esseri che sono in possesso di tecnologia SHIELD, mentre la Chimera, l’enorme helicarrier alimentato da una nuova fonte di energia, il Terrigen, sta per essere risucchiata nella baia della città americana. Nonostante gli sforzi degli Avengers tuttavia, che riescono a sventare l’attacco al ponte capitanato da Taskmaster, il cristallo terrigeno esplode, causando innumerevoli vittime e la morte di Captain America.
Ma non è tutto; l’esplosione del cristallo ha generato un’enorme nube di gas blu, che ha dato vita ad una vecchia conoscenza degli amanti dei fumetti Marvel: gli Inumani. Questi esseri dotati di poteri fuori dal comune tuttavia non vengono ben visti dall’opinione pubblica e dalla popolazione, che considera gli stessi come dei “malati”, dei reietti che necessitano di cure, dei “diversi” che mai potrebbero integrarsi in una società devastata da una terribile tragedia. Ovviamente i primi a subire le conseguenze di questo spiacevole evento son proprio gli Avengers, che si considerano e vengono considerati dagli altri come un pericolo per la razza umana; per questo motivo, il gruppo di supereroi si scioglie, lasciando spazio al dominio dell’AIM (Avanzate Idee Meccaniche), una società creata dagli scienziati Monica Rappaccini e George Tarleton, ex membri dello SHIELD ed addetti proprio al progetto riguardante il Cristallo Terrigeno, che ha come obiettivo la cura della presunta malattia che affligge gli Inumani.
La giovane Kamala, uscita illesa dagli eventi dell’A-Day, è diventata anch’essa un’Inumana e, mentre fa i conti con la mancata accettazione della situazione da parte della sua famiglia che le chiede ripetutamente di nascondere i suoi poteri, riesce a scoprire che gli eventi dell’A-Day sono stati tutto fuorché un incidente. Durante una ricerca su internet la ragazza entra in possesso dei filmati di sorveglianza della Chimera, e nota come in realtà Tarleton sia la reale causa della morte di Captain America. Determinatasi a smascherare gli inganni dell’AIM, la ragazza decide di intraprendere un viaggio che la porterà a riunire gli Avengers ed a porre fine alla mire di conquista di Tarleton, che si sta lentamente trasformando nel celeberrimo MODOK. Entrata in contatto col Dottor Banner, considerato come una delle principali cause dell’odio che l’opinione pubblica sta riversando nei confronti dei Vendicatori a causa delle sue dichiarazioni, la ragazza capirà di non essere una giovane “malata”, ma un simbolo di speranza sia per gli Inumani, sia per la popolazione intera. Il suo viaggio sarà dunque un viaggio anche e soprattutto interiore, frutto di una caratterizzazione estremamente valida e praticamente assente in qualunque altro esponente dei GaaS. Un viaggio che parla di inclusione, di paura del diverso, di amicizia e di famiglia. Un viaggio che non è solo il viaggio di Kamala, ma quello di tutti noi, fan di un gruppo di supereroi che ai nostri occhi sembra perfetto, ma che nasconde tanta oscurità e tanto dolore.
Non continuiamo oltre nel parlare della trama per non rovinarvi la sorpresa, ma, come avrete capito, la cura riposta da Crystal Dynamics nel comparto narrativo di Marvel’s Avengers è eccellente. Le tante missioni che ci porteranno ai titoli di coda, per quanto semplici e lineari, sono tutte estremamente scenografiche, inframezzate da cutscene di intermezzo dalla qualità altissima e da dialoghi mai banali, doppiati egregiamente sia in inglese che in italiano, che tratteggiano alla perfezione il carattere di tutti i personaggi presenti; potremmo infatti affermare che la sceneggiatura è addirittura superiore a tanti cinecomic in circolazione, così come fu per Marvel’s Spider-Man. Una vera sorpresa, in quanto solitamente nei titoli appartenenti al filone dei Game as a Service la campagna non è altro che un pretesto, un tutorial utile ad apprendere le meccaniche di gioco che si svilupperanno poi nell’endgame e nel multiplayer in generale. A differenza dei vari The Division ed Anthem dunque, ci troviamo davanti ad un comparto narrativo di tutto rispetto, un vero atto d’amore degli sviluppatori che hanno saputo sfruttare in maniera egregia la pesante licenza loro affidata, creando una linea narrativa che strizza l’occhio ai tanti fan dei fumetti della Casa delle Idee e che non è altro che l’inizio di una storia che proseguirà poi con i vari update programmati.
Ci sentiamo in dovere tuttavia di fare un appunto a Crystal Dynamics riguardo agli scontri con i boss. Esclusi Taskmaster ed Abominio infatti, Marvel’s Avengers ci metterà contro solo ad una serie di enormi robot corazzati dell’AIM, senza sfruttare appieno l’enorme potenziale di villain presenti nell’universo Marvel. Un vero peccato, poichè con qualche antagonista in più la campagna avrebbe acquisito ancora più mordente e sarebbe stata capace di valere da sola il prezzo del biglietto, nonostante la sua intrinseca ripetitività ed il suo sfrenato button mashing, parzialmente limitati da qualche sezione di esplorazione e dal fatto che sarà possibile utilizzare, a turno, tutti i membri dei ritrovati Avengers.
Le missioni che ci ritroveremo a seguire saranno essenzialmente strutturate in enormi corridoi zeppi di sintoidi creati dall’AIM, che dovremo distruggere per raggiungere l’obiettivo successivo segnato sulla mappa del nostro Tavolo Strategico. A queste si intervallano alcune missioni che permettono un minimo di esplorazione, in quanto ambientate in una mappa più grande, ed alcune quest dedicate appositamente al single player, utili a proseguire la storia. Questa breve descrizione, per quanto vicina alla verità, non riesce a trasporre tuttavia il divertimento che la campagna di Marvel’s Avengers riesce a regalare durante le 12 ore circa utili ad arrivare ai titoli di coda. In sostanza dunque, con qualche accorgimento in più, il titolo targato Crystal Dynamics avrebbe tranquillamente potuto reggersi solo su questa modalità, che, lo ribadiamo, è stata una graditissima sorpresa che mai ci saremmo aspettati di vedere in un Game as a Service.
Avengers, assemble!
Come già anticipato, durante la campagna (ed ovviamente anche nel multiplayer) di Marvel’s Avengers potremo controllare, a turno, tutti gli eroi attualmente disponibili nel titolo: Thor, Hulk, Black Widow, Ms. Marvel, Iron Man e Captain America. Il gameplay di ognuno degli eroi tratteggia alla perfezione le caratteristiche ed i poteri in loro dotazione; Thor ed Iron Man ad esempio possono volare ed utilizzare poderosi attacchi a distanza, Hulk può scatenare tutta la sua enorme potenza, Cap, Black Widow e Ms. Marvel invece fanno della versatilità il loro vero punto di forza. Ognuno degli Avengers avrà a disposizione un attacco leggero ed un attacco pesante, da concatenare per creare splendide e scenografiche combo, oltre che tre abilità uniche e ben diversificate: due mosse eroiche e la mossa eroica suprema. Le prime sono delle mosse speciali capaci in alcuni casi di danneggiare pesantemente i nemici, ed in altre di donare buff passivi agli alleati o di curarli, mentre la mossa eroica suprema non è altro che la classica “ultimate”, che potrà ad esempio far vestire la Hulkbuster a Tony Stark, ingigantire Ms. Marvel o far utilizzare il Bifrost a Thor per oltrepassare gli scudi nemici. Sarà inoltre possibile schivare gli attacchi nemici, in una meccanica non proprio riuscitissima, e contrattaccarli tramite la pressione del grilletto destro. Ogni personaggio inoltre avrà a disposizione una barra di “determinazione”, la cui utilità cambia a seconda del PG attualmente in uso: per Stark è infatti utile ad utilizzare le armi a distanza, per Hulk a potenziare i propri attacchi, per Thor ad utilizzare il potere di Odino per evocare fulmini utili a danneggiare i nemici ed a buffare la propria potenza, e così via. Tale barra si ricaricherà dopo aver messo a segno alcuni attacchi leggeri; saranno quindi rare le volte in cui vi ritroverete “scarichi”.
Tutti gli attacchi a disposizione degli Avengers possono essere potenziati ed ampliati tramite uno skill tree parecchio approfondito, che richiederà ore ed ore di gioco e farming per essere completato; una corretta spesa dei punti abilità, guadagnati dopo ogni level up, sarà fondamentale per ampliare la potenza del vostro eroe preferito, e sarà inoltre utile a sbloccare nuovi attacchi e combo, oltre ad una marea di potenziamenti passivi che potranno fare la differenza soprattutto giocando alle difficoltà più elevate. Ovviamente, come in tutti i GaaS, i punti abilità non sono l’unico modo per aumentare la forza dei vari personaggi presenti; ogni pezzo di equipaggiamento, suddiviso come sempre per livello e rarità, aumenterà infatti la potenza distruttiva dei personaggi, donando loro non solo un significativo buff delle loro caratteristiche quali salute, forza, difesa e così via, ma anche e soprattutto delle abilità passive che infliggeranno notevoli malus ai nemici. Purtroppo però l’equipaggiamento non cambia l’aspetto del nostro personaggio: tale mancanza è sicuramente da non sottovalutare, poichè l’attività di farming e di ricerca di nuovi pezzi di armatura potrebbe scoraggiare il giocatore medio, che non potrebbe percepire quel senso di progressione che sta alla base di tutti i titoli a sviluppo continuo. La personalizzazione estetica dei personaggi avviene comunque tramite delle apposite skin, acquistabili o ottenibili tramite il completamento di determinate missioni, ma ciò non basta a generare nel giocatore la voglia di proseguire nella ricerca di nuovo e potente loot.
Il gameplay di Marvel’s Avengers dunque, nonostante nasconda una componente GDR abbastanza stratificata, si risolve purtroppo e come spesso accade nei GaaS in un button mashing sfrenato, che diverte parecchio, ma che purtroppo non riesce a dare giustizia alla profondità di un titolo ancora parecchio acerbo da questo punto di vista. Ad aggravare la situazione, ci tocca purtroppo affermare come il tentativo degli sviluppatori di dividere i personaggi per “classi” (Ms. Marvel e Black Widow come support, Hulk come tank e così via) non sia particolarmente riuscito proprio a causa del già menzionato button mashing; non avere una delle presunte classi in squadra non causerà infatti nessuna difficoltà al giocatore, che potrà comunque portare a termine le varie missioni disponibili. Una maggior divisione dei compiti sarebbe dunque stata sicuramente apprezzata, ed avrebbe donato al titolo stratificazione e profondità: elementi che, purtroppo, vengono nascosti da dinamiche action divertenti, ma piuttosto piatte e poco studiate.
Endgame!
Passiamo quindi ad analizzare quello che dovrebbe essere il vero e proprio fulcro di Marvel’s Avengers, almeno sulla carta: il multiplayer e l’endgame. Come avrete capito dal precedente paragrafo, siamo davanti ad un titolo che, una volta terminata la campagna, non risulta essere particolarmente stimolante nella progressione. Una volta sconfitto MODOK infatti, vi si aprirà la possibilità di accedere ad una serie di missioni affidatevi dalle due fazioni presenti nel gioco: SHIELD ed Inumani. Ognuna di queste missioni porterà in dote al giocatore una buona dose di loot e di punti esperienza, da utilizzare per affrontare al meglio gli eventi che verranno. Molte di queste missioni sono ambientate nelle Zone di Guerra, delle enormi mappe liberamente esplorabili con obiettivi principali ed opzionali; al momento però, le War Zone sono solo tre, e non raggiungono neanche lontanamente la varietà di ambientazione e le dimensioni dei pianeti di Destiny o delle città di The Division. In tali missioni, affrontabili o in singolo o con altri tre amici, verremo chiamati a distruggere svariati laboratori dell’AIM dopo aver fatto fuori numerose ondate di nemici sempre più potenti. Purtroppo, come avrete già capito, tali missioni risultano essere tutte estremamente ripetitive e molto simili tra loro: distruggi la squadra d’assalto, fai scoppiare i nuclei energetici, fai piazza pulita dei nemici, scontrati con un boss a scelta tra Taskmaster ed Abominio. Tale ripetitività viene parzialmente mitigata dal divertimento provato nell’affrontare tali incarichi con altri amici; la natura particolarmente “caciarona” del titolo si sposa benissimo con un party di persone conosciute con cui dividersi gli incarichi e menare quanti più adattoidi possibili. La mitigazione di cui sopra tuttavia non basta, poiché la poca varietà potrebbe presto trasformarsi in noia. Oltre agli incarichi speciali delle due fazioni, ci sono delle missioni cosiddette Iconiche. Tali missioni, da affrontare durante o dopo la campagna, nonostante non siano particolarmente diverse da quelle presenti nelle Zone di Guerra, contengono alcuni sprazzi di narrativa che, probabilmente, è utile a gettare le basi per i futuri update; impossibile non notare come, quando la narrativa torna a farla da padrona con delle storyline ben distinte per ognuno degli eroi presenti, il giocatore sia più invogliato a portare a termine i soliti incarichi. Nelle missioni iconiche dedicate a Thor ad esempio, abbiamo assistito alla comparsa di un suo clone che cercava congiuntamente all’AIM di creare un Bifrost artificiale utile ad arrivare ad Asgard e a conquistarla. Ciò non fa altro che confermare come Square Enix e Crystal Dynamics abbiano puntato molto più sul comparto narrativo, che su quello che invece è la colonna portante dei game as a service: il multiplayer. La situazione relativa alla ripetitività non migliora, ed anzi, si fa ancora più pesante nelle cosiddette “Zone d’atterraggio”, missioni che non fanno altro che riprendere gli incarichi delle Zone di Guerra privandoli però della libertà di esplorazione.
Al momento, nonostante la situazione non sia delle migliori, non possiamo tuttavia dare un giudizio definitivo sul fulcro dell’esperienza su cui Marvel’s Avengers doveva concentrarsi maggiormente. All’appello mancano ancora gli Alveari, che dovrebbero essere introdotti con il prossimo aggiornamento, così come il prosieguo delle missioni iconiche, che arriveranno nel corso del tempo. La possibilità di avere nuovi eroi, come la recentemente annunciata Kate Bishop, e nuove linee narrative in maniera totalmente gratuita depone sicuramente benissimo per il futuro del gioco, ma al momento il comparto multiplayer non può essere considerato sufficiente e non può rappresentare uno stimolo a continuare un titolo che ha comunque tanto da offrire. Ad aggravare la situazione ci pensa il problema relativo all’equipaggiamento di cui abbiamo parlato sopra, che potrebbe scoraggiare tantissimi utenti, anche i più affezionati al brand. Speriamo dunque che la situazione possa migliorare con i futuri aggiornamenti, e che le varie modalità pensate dagli sviluppatori possano donare linfa vitale ad un titolo che altrimenti potrebbe essere abbandonato poche ore dopo il termine della campagna single player.
Le Stark Industries avrebbero fatto di meglio
Passiamo infine ad analizzare il comparto tecnico di Marvel’s Avengers. Il titolo mette in mostra un’ottima resa grafica e scenica, con texture ben definite, modelli poligonali molto dettagliati e dal design particolarmente ispirato (nonostante le polemiche), unite ad animazioni di tutto rispetto ed a una resa scenica sicuramente di ottimo livello. In sostanza, ad un primo sguardo, Marvel’s Avengers è esattamente ciò che dovrebbe essere: un tripudio di mosse spettacolari, conditi da effetti particellari, esplosioni e così via. Tutto ciò che si vede in un cinecomic, insomma. Purtroppo però, sia in modalità 4K che in modalità Prestazioni, il titolo soffre di cali di frame rate piuttosto evidenti, soprattutto nelle situazioni più concitate in cui sono presenti tanti nemici a schermo. Per questo motivo abbiamo preferito la modalità Prestazioni, che offre comunque un ottimo livello di dettaglio grafico e riesce, ma non sempre, a tenere il frame rate leggermente più stabile. La situazione non migliora nei vari caricamenti, estremamente lunghi e tediosi. Tali problemi sono probabilmente causati dalla natura cross-gen del titolo, che mai come ora ci ha fatto desiderare di avere tra le mani una delle console di nuova generazione. L’update (gratuito) alla next gen dovrebbe infatti far dare il meglio ad un titolo che nonostante faccia il possibile, non riesce a girare come dovrebbe su un hardware ormai particolarmente datato. Durante la nostra prova abbiamo inoltre riscontrato numerosi bug, relativi soprattutto alle cutscene: alcune volte i protagonisti parlavano senza emettere alcun suono, mentre in alcuni casi il loro, ottimo doppiaggio italiano è stato improvvisamente sostituito da quello inglese, senza alcun motivo valido. Un bug questo che ci ha fatto perdere addirittura uno dei dialoghi più importanti della campagna single player, e che speriamo venga presto risolto. Nonostante un buon colpo d’occhio dunque, una maggior attenzione al frame rate ed alla pulizia generale del titolo sarebbero stati particolarmente graditi. Le versioni next gen dunque saranno particolarmente utili a regalare ai giocatori un titolo tecnicamente degno di Mjolnir. O quasi.
In conclusione..
Marvel’s Avengers è un titolo controverso. Divertente, bello da vedere, con una campagna single player estremamente riuscita ma altresì ripetitivo, tecnicamente poco rifinito e con un endgame parecchio povero, almeno per ora, il titolo targato Square Enix e Crystal Dynamics è sicuramente un must have per tutti i fan dell’universo Marvel e dei Vendicatori. La contraddizione più grande è rappresentata, indubbiamente, dal voler puntare tutto su una campagna, elemento che in un GaaS non va sottovalutato ma che allo stesso tempo non può e non deve essere considerato la portata principale dell’offerta. Allo stato attuale delle cose, il gioco merita ma rischia di finire nel dimenticatoio sin dal momento in cui i titoli di coda scorreranno sui vostri schermi; sta a Crystal Dynamics supportare un titolo che potrebbe segnare un nuovo standard nel mondo dei giochi a sviluppo continuo, poiché le premesse ci sono tutte. Staremo a vedere come andranno le cose con i prossimi aggiornamenti, che dovrebbero aggiungere una nuova modalità di gioco e dare il via alle storyline di Kate Bishop ed Occhio di Falco. Per ora dunque, non sarebbe giusto dare un voto a Marvel’s Avengers, in quanto il titolo, come ogni game as a service, è ingiudicabile. Gli elementi per creare un titolo a cui i giocatori si affezioneranno ci sono, ora la palla passa a Square Enix ed agli sviluppatori. Concludiamo questa recensione con un pensiero speciale per Chadwick Boseman, il Black Panther del Marvel Cinematic Universe recentemente scomparso. Ci auguriamo che la sua eredità possa vivere sia nei fumetti, sia nei film, sia in questo Marvel’s Avengers, oltre che in ogni fan di un supereroe che ci ha lasciati troppo presto. Wakanda per sempre.
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