La petizione fatta dai lettori di Shonen Jump su Change.Org ha raggiunto più di 4000 firme in una sola settimana
Una petizione su Change.Org dal titolo “Siamo ragazzi, non lupi. Shonen Jump dovrebbe distinguere ‘Erotismo’ e ‘Violenza Sessuale'” si è chiusa venerdì dopo avere raccolto più di 4000 firme in una sola settimana.
L’organizzatore della campagna, Manabu Sekiguchi, ha chiesto che Weekly Shonen Jump inizi ad includere avvisi o note esplicative nelle tavole che contengono violenza sessuale. Ha anche chiesto a Shonen Jump di iniziare a sottoporre ai propri lettori dei sondaggi per determinare il loro livello di educazione sessuale per “creare delle espressioni di sessualità che possano essere correttamente recepite dall’audience”.
Sekiguchi ha inoltre raccontato la propria storia come lettore di Weekly Shonen Jump.
Quando era alle elementari e alle medie leggeva spesso manga con contenuti sessuali come To Love Ru. All’università conobbe un ragazzo che invece non aveva letto il titolo e solo allora si rese conto di quanto disastrosi e pericolosi fossero i contenuti rappresentati nel manga pubblicato su Shonen Jump. Molte delle scene a sfondo sessuale della serie mancavano del consenso reciproco dei due personaggi e Sekiguchi solo all’università si è reso conto di quanto sbagliato fosse guardare il corpo di una donna come un mero oggetto sessuale senza il minimo riguardo per i suoi sentimenti.
Insomma, una petizione attualissima, così come il racconto delle esperienze del lettore, se consideriamo il periodo storico all’interno del quale stiamo vivendo, costellato di racconti simili e denunce sociali di donne e uomini in tal senso.
Sekiguchi racconta anche che, ai tempi delle elementari, gli capitava molto spesso di vedere gruppi di ragazzi molestare alcune ragazze, ma ogni volta non diceva nulla perché pensava che “i ragazzi fossero ragazzi” e che fosse semplicemente una cosa normale da fare. Il leader di quel gruppetto fu successivamente espulso al liceo perché scattava foto alle ragazze mentre facevano il bagno.
Sakeuchi nella petizione precisa comunque di credere che i contenuti sessuali non consensuali presenti su Shonen Jump sono creati non da persone che non distinguono la realtà dalla fantasia, ma piuttosto che questi siano la manifestazione di una mancanza di educazione sessuale purtroppo molto presente nella società giapponese.
“Personalmente mi sento a disagio vedendo come al giorno d’oggi Shonen Jump vende i corpi delle donne come fossero bestiame. […] Vorrei che gli editori di Shonen Jump realizzassero che, indipendentemente da chi compie il gesto, gli atti sessuali che non ricevono il consenso esplicito da entrambe le parti sono episodi di violenza sessuale che feriscono le persone.”
I manga non sono libri educativi, certo, ma l’uomo sottolinea che Shonen Jump compie un grande errore perché rischia di educare i propri lettori a percepire il corpo femminile come erotico, oltre a rafforzare l’idea che gli uomini siano “lupi”. Oltre a questo, lamenta che i personaggi femminili presenti nella rivista e molto spesso sessualizzati sono minori. Le donne non dovrebbero essere sessualizzate, soprattutto non così giovani.
Il sito The Real Live ha scritto sulla petizione sottolineando che, sebbene le tesi di Sekiguchi siano corrette soprattutto se consideriamo il pubblico giovane di Shonen Jump, se si iniziasse a segnalare o mettere note sulle tavole che rappresentano scene di violenza sessuale questo andrebbe fatto per ogni altro tipo di violenza. E questo, inevitabilmente, influirebbe negativamente sulla possibilità dei lettori di leggere il manga in questione.
Sekiguchi ha annunciato che manderà la propria proposta, assieme a tutte le firme raccolte, direttamente a Shueisha
E voi commodoriani, che pensate di questa petizione, alla luce poi del recente scandalo del manga Act-Age? Siete d’accordo o pensate si tratti di un’esagerazione che danneggerebbe la fruizione delle opere?
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