Nell’ultima bozza del decreto Semplificazioni, il comma 3 del quarto titolo riporta:
“I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato”.
Semplificando, verrà limitata la possibilità dei sindaci di opporsi alle antenne 5G: questi potranno “intromettersi” esclusivamente in caso di siti particolarmente sensibili.
I 61 Comuni italiani che si erano ufficialmente opposti al 5G – con tanto di hashtag #Stop5G – dovranno quindi adattarsi al nuovo DL.
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Non solo antenne 5G
La bozza punta anche a snellire la burocrazia per cablare il Paese con “modifiche necessarie per velocizzare gli interventi di installazione e adeguamento di impianti di comunicazione sia fissa che mobile prevedendo la semplificazione delle procedure autorizzative inerenti gli interventi di scavo, installazione e manutenzione di reti in fibra e degli impianti radioelettrici di comunicazione”.
Fonti: Repubblica.it, GreenMe.it.
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