Dopo due giorni dai primi rumors l’Inghilterra sembrerebbe pronta a fare un passo indietro sul 5G!
Negli ultimi due anni il Regno Unito sembrava portarsi molto avanti sulla rete mobile di quinta generazione. Questa tecnologia ha attirato molti investitori, ma anche molto scalpore. Non solo perché si pensa diffonda coronavirus e altre gravi malattie, o perché si abbiano ancora dubbi sul rapporto rischi-benefici, ma soprattutto perché in mezzo c’è la Cina.
Dopo un primo accordo tra il governo britannico e Huawei, ora Boris Johnson sembra essere pronto a fare un passo indietro. L’esecutivo starebbe preparando un piano per proibire l’acquisto e l’installazione di attrezzature marchiate Huawei dal 2023.
L’effetto Trump più anti-5G o anti-Cina?
In un report del Financial Times sembra essere evidente che i conservatori vorrebbero “togliere di mezzo” ogni tecnologia Huawei dall’infrastruttura 5G britannica entro il 2023. Già a gennaio il Primo Ministro inglese limitò le azioni dell’azienda cinese non solo nel campo del 5G ma in generale nel business tech. Ora, però, Johnson sarebbe pronto a causare una rapida escalation.
Le pressioni di Donald Trump sono evidenti, dato il duraturo appoggio al governo britannico. A queste si aggiunge la minaccia, secondo FT, di limitare agli UK l’accesso all’alleanza d’intelligence Five Eyes, che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, UK e USA.
La reazione degli ISP
Gli Internet Service Providers inglesi, ovvero EE, BT, Vodafone e Three, usano tutti strumenti prodotti da Huawei. Le loro stime, in caso di passaggio a Ericsson o Nokia, aumenterebbero i costi e rallenterebbero l’accesso alla nuova tecnologia al pubblico. Questo perché a Huawei è stata concessa a inizio anno la realizzazione della parte periferica dell’infrastruttura, con un tetto massimo del 35% alla sua quota di mercato.
Inoltre, i loro direttori si sono già lamentati della discussione politica al riguardo. Non solo stanno causando un ritardo nei lavori, ma anche perdite economiche alle aziende. Insomma, la situazione è tutt’altro che calma, e pure Huawei s’è fatta sentire con Victor Zhang:
“Abbiamo visto i report e non hanno alcun senso. Il governo ha accettato a gennaio di concederci una parte del lavoro sul 5G, poiché l’Inghilterra ha bisogno delle tecnologie migliori possibili; più scelta, innovazione, più fornitori, e tutto ciò significa maggiore sicurezza e reti più performanti.”
Le compagnie hanno infine fatto notare che, in caso di ban completo a Huawei, l’obiettivo politico di portare la connessione ultraveloce all’intero Paese entro il 2025 non verrebbe mai realizzato.
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