In via del tutto eccezionale, Apple e Google faranno team, dando un apporto centrale allo sviluppo di applicazioni di tracciamento dei contagi da COVID-19. È quello che si evince nei rispettivi comunicati (qui e qui) datati 10 aprile 2020.
I due big dell’high tech, che insieme detengono il 99% dello share dei sistemi operativi mobile, svilupperanno integrazioni sia a livello di sistemo operativo che di API. Queste andranno a supporto delle app sviluppate dalle autorità mediche di tutto il mondo per il contenimento del virus.
Qual è il piano di Apple e Google?
La tabella di marcia del progetto prevede:
- Entro metà maggio, lo sviluppo delle API: queste garantiranno la compatibilità tra i due sistemi operativi. Per chi non lo sapesse, le API sono pacchetti di procedure sviluppati dai creatori del sistema ed utilizzabili dagli sviluppatori delle applicazioni;
- Più avanti, lo sviluppo di un “bluetooth low energy service”: sarà integrato a livello di sistema operativo tramite aggiornamento, rispettivamente di iOS e di Google Play Services.
Le applicazioni prevederanno l’utilizzo del bluetooth per registrare sul dispositivo gli ID di tutti gli altri devices trovati nelle vicinanze durante il corso della giornata. Se un utente si rivela positivo al Coronavirus, un messaggio di avvertimento verrà inviato dalle autorità mediche a tutti coloro che si sono trovati in sua prossimità.
Il problema della privacy
L’ostacolo più grande, con cui si stanno già confrontando tutti (sviluppatori, esperti del contenimento del virus e le stesse Google e Apple) sarà la salvaguardia della privacy. E’ anche la ragione principale per cui le applicazioni sfrutteranno prevalentemente il bluetooth piuttosto che la geolocalizzazione. Apple e Google garantiranno la privacy in vari modi:
- In primis, la posizione geografica dell’utente verrà rilevata solo su suo esplicito consenso;
- I codici identificativi (ID) dei dispositivi non saranno associati all’utente reale;
- La lista degli ID non lascerà il cellulare finché un utente positivo non invia l’avvertimento di possibile contagio;
- Una volta inviato l’avviso, questo non verrà identificato da Google, Apple o altri utenti, bensì solo dalle autorità mediche.
E’ opinione di molti che il “problema” della privacy potrebbe ridurre di parecchio l’efficacia del sistema. Innanzitutto sarà necessario che la maggior parte della popolazione scarichi una delle applicazioni sviluppate dalle autorità. Inoltre, secondo The Verge, il sistema potrebbe portare a falsi positivi, come nel caso in cui un contagiato e un’altra persona si trovino sì nelle vicinanze, ma separati da un muro. Wired.com poi sottolinea che permette di tracciare solamente i contagi da contatto, e non quelli che potrebbero avvenire tramite vettori come aerosol od oggetti.
Comunque vada, una collaborazione tra Apple e Google è un evento storico degno del periodo che stiamo vivendo. E dovrebbe indurci a pensare che siamo tutti, veramente tutti, sulla stessa barca.
FONTE: XDA, THEVERGE, WIRED.COM
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