Venduto in bundle con Resident Evil 3, Resident Evil Resistance ne rappresenta di fatto il comparto multiplayer
Presentato prima che il remake del capitolo di Nemesis fosse ufficiale, Resident Evil Resistance ha immediatamente incontrato ben pochi favori da parte dei fan del brand. Il sentore che si fosse aggiudicato lo slot d’uscita annuale in vece di uno dei rifacimenti più attesi di casa Capcom era un’eventualità con basi fondate, generando legittimo timore tra gli appassionati. Il terrore, inoltre, proveniva dai precedenti titoli con focus sul multiplayer della casa di Osaka, prodotti lungi dall’essere perfetti o anche in tema con la pluridecennale storia del franchise. Sventate le paure dall’ufficiale presentazione di Resident Evil 3, durante lo State of Play dello scorso dicembre, Il progetto è passato dall’essere catalizzatore di odio ad un qualcosa di quasi trascurato, censurato della ben più roboante notizia dell’avventura che avrebbe atteso Jill Valentine nel Q1 del 2020. Si è trattato di un errore da parte dell’utenza o il pregiudizio si è poi rivelato corretto? Scopriamolo insieme con le nostre impressioni!
Cavie da laboratorio
Resident Evil Resistance è un multiplayer asimmetrico 4vs1 sviluppato da Neobards per PC, Playstation 4 ed Xbox One, che ci mette nei panni di quattro ignari civili rapiti dall’Umbrella per essere oggetto di test o, in alternativa, del mefistofelico Mastermind che farà da loro aguzzino; nel primo caso il nostro obiettivo sarà sopravvivere attraverso tre stage pieni di enigmi e distruggere dei particolari nuclei per poter scappare dalla struttura entro un tempo limite; nel secondo caso, invece, dovremo impedire ai ragazzi di guadagnarsi la salvezza, a qualsiasi costo. Tale premessa risulta intrigante per la sua capacità di mescolare meccaniche da escape room virtuale ad una sorta di simulatore di Jigsaw, ma non lascia adito ad ulteriori spunti narrativi ed ha come focus principale il gameplay duro e puro.
I Sopravvissuti, sei in tutto, sono singolarmente caratterizzati da un set di doppie abilità che li rende delle vere e proprie “classi”, strizzando l’occhio ai gusti ed allo stile di gioco di un po’tutta l’utenza. Non si pensi però che sia un titolo in cui poter vincere facendo da sé, essendo essenziale fare squadra, rimanere compatti e mettere le proprie abilità al servizio di tutto il gruppo. Esplorare le mappe non sarà necessario solo al completamento degli obiettivi, ma anche per l’acquisizione di Crediti Umbrella, necessari ad acquistare in partita nuove armi e strumenti di cura.
Dal lato del “Cervellone”, allo stesso modo, avremo diversi personaggi sbloccabili e con la possibilità di schierare armi biologiche uniche come il G-Birkin o il Tyrant Mr.X. All’allettante disponibilità di alcuni tra i villain più iconici della serie, si aggiunge il fatto che saremo noi giocatori a controllarli in prima persona, impartendo una serie di input semplici ma d’impatto sia emotivo, sul giocatore, che letterale, sui nostri avversari. Il resto della mansione relativa al Mastermind consta di un controllo delle telecamere disseminate nelle mappe, solo una manciata, tentanto d’intralciare l’operato delle nostre vittime con un sistema di carte dal costo direttamente proporzionale alla propria capacità offensiva. Esse includono trappole come tagliole e mine antiuomo, cani cerberus, diverse tipologie di zombi – anch’essi controllabili in prima persona- ed un fucile.
Ogni colpo andato a segno, oltre ad influire sulla salute degli sventurati nelle nostre grinfie andrà a diminuire il tempo a loro disposizione; esattamente come, viceversa, ogni minaccia del Mastermind neutralizzata dai Sopravvissuti finirà con l’aumentarlo: in un gioco di tira e molla che risulta spesso confusionario ma anche piuttosto divertente. Da segnalare anche una modalità allenamento in cui affinare le nostre tecniche ed una modalità personalizzata in cui poter cambiare le regole del gioco.
I Punti Partita
Al completamento di un match veloce si verrà ricompensati con esperienza e Punti Partita, bottino rimpinguabile attraverso l’esecuzione delle sfide giornaliere e settimanali. Tali punti serviranno allo sblocco di particolari casse che migliorano l’equipaggiamento in dotazione per entrambe le fazioni. Presente un sistema di microtransazioni, senz’altro in versione molto sobria rispetto a quelle di qualche esponente della concorrenza: tramite soldi veri sarà possibile soltanto l’aquisto di Booster atti a velocizzare il processo di accumulo di esperienza e Punti Partita.
In conclusione
Per rispondere alla domanda iniziale, la verità sta nel mezzo. Il prodotto non meritava le critiche mossegli a priori dall’utenza, ma neanche può essere certificata come un’esperienza imperdibile, senza se e senza ma. Si tratta di un divertissement, uno svago che riesce ad intrattenere, coinvolgere e che si lascia giocare in maniera assolutamente piacevole, non molto di più. Purtroppo, quella che a tutti gli effetti possiamo considerare una modalità multiplayer di Resident Evil 3, seppur in formato standalone, è inficiata da un po’ di ripetitività di fondo e dalla penuria di mappe e contenuti. Tutto ciò le fa perdere attrattiva in fretta e starà allo sviluppatore il compito di mantenere alta l’attenzione sul titolo per impedirgli di finire nell’oblio… Esattamente l’attività inversa che compie il Mastermind nei confronti delle sue inconsapevoli cavie da laboratorio!
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