“Folding@home” è il software nato a Stanford per aiutare la ricerca di una cura contro il virus. Sfruttando al massimo la GPU, ha superato anche la potenza dei supercomputer. Così Nvidia e AMD hanno voluto contribuire alla lotta contro il Coronavirus.
I risultati assurdi delle GPU
In poche settimane il programma ha raccolto aiuti da tutto il mondo, superando nell’ultimo giorno di marzo la potenza di un ExaFLOP, aka 1.000.000.000.000.000.000 -sono 18 zeri- operazioni al secondo. Si tratta quindi di un dato circa 10 volte maggiore di quello del supercomputer più potente al mondo, o l’equivalente di tutti i supercomputer esistenti. Messi assieme.
Insomma, l’unione fa la forza. E parte di quella forza è data dalle GPU più famose in commercio, tra cui AMD e Nvidia. Grazie alle capacità di calcolo di questi componenti, la ricerca ne sta sicuramente giovando: Greg Bowman, direttore del progetto, ha dichiarato in un tweet che ci sono oltre 1 milione di pc attivi, con 365mila GPU Nvidia, 79mila AMD e oltre 593mila CPU arruolate. Dal programma è possibile selezionare la quota di risorse da destinare alla ricerca.
Come si vede dall’immagine, si possono selezionare 3 modalità Power: Light, Medium o Full. Con la prima si utilizza il processore al 50% senza coinvolgere la GPU. L’opzione Medium fa lavorare la CPU al 75% della velocità e la GPU alla sua potenza massima. Con Full entrambi i componenti sono messi sotto torchio, OVER 9000. Così, mentre si cercano soluzioni più veloci per diagnosticare l’infezione tramite l’Intelligenza Artificiale, il mondo nerd scende in campo e lancia un messaggio forte: ci siamo!
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