Chi frequenta il web da qualche anno ormai lo sa, il primo aprile è il giorno in cui tutto può succedere: svariate aziende, dalla BBC alla Microsoft, mettono in scena bufale e scherzi assurdi. Forse si tratta di mosse di marketing o forse è semplice goliardia, ma Google è da sempre sulla cresta dell’onda in questo frangente. Già a partire dal lontano 2000 con Google MentalPlex, l’azienda è riuscita a superare il limite tra prank e pessime invenzioni (tuttavia, a chi di noi non è mai capitato di esclamare “cavolo, questo proprio lo voglio”?).
La triste – ma saggia – scelta di quest’anno
Ma il 2020 è, purtroppo, un anno in cui la confusione e la disinformazione la fanno da padrone autonomamente. Ecco allora che la scelta di sospendere gli “April Fools” diventa ragionevole. Inoltre, qualsiasi scherzo messo in campo da Big G avrebbe potuto offendere la sensibilità delle vittime di Coronavirus e delle loro famiglie e, con un effetto boomerang, ritorcersi sull’immagine dell’azienda.
Veniamo a conoscenza di questa decisione grazie ad una presunta email inviata dall’amministratore marketing ai manager dei diversi team. In questa comunica che gli scherzi organizzati dall’amministrazione centrale sono già stati sospesi e chiede che anche gli altri team facciano lo stesso.
Non sappiamo se anche altre aziende seguiranno la linea di Google o se, come ogni anno, all’ora X il web si trasformerà in un caos in cui è impossibile avere certezze.
Lo sforzo di Google per combattere l’emergenza
Google ha già devoluto 800 milioni di dollari alla causa Covid-19 tra l’OMS, agenzie governative di tutto il globo e piccole imprese. Ha anche dichiarato di voler finanziare la produzione di 2-3 milioni di mascherine.
Davvero, Google?
L’alternativa è che Google abbia messo in atto uno “scherzo nello scherzo”, in modo che qualunque pesce d’aprile annunciato sarà difficile da smascherare. Ci sembra però una prospettiva improbabile, oltre che di pessimo gusto.
FONTI: 9TO5GOOGLE, BUSINESS INSIDER
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