Un Charizard è per sempre
Su Facebook ha spopolato un curioso post di una ragazza, la quale racconta le avventure affrontate con il suo adorato Charizard. Il lungo viaggio di Courtney inizia nel 2004, anno in cui Nintendo e The Pokémon Company pubblicarono il lavoro di Game Freak: Pokémon Rosso Fuoco per Game Boy. Come ogni allenatrice e allenatore che si rispetti, il cammino non può iniziare senza aver scelto accuratamente il proprio compagno di viaggio. La piccola Courtney si innamora di una piccola salamandra rossa e la porta con sé, donandole anche un nome: Flames. Flames continua a lottare a fianco della sua adorata allenatrice e diventa sempre più forte, arrivando ad evolversi in Charizard. Il legame tra i due è sempre più forte, tanto che la nostra Courtney decide di portare il suo fidato Pokémon al livello 100 prima di tutti gli altri.
Passano gli anni e un nuovo gioco viene pubblicato: Pokémon Smeraldo. Nei titoli della saga è possibile trasferire i propri mostriciattoli tascabili tramite lo scambio, pertanto la nostra eroina, ormai affezionata al suo compagno, decide di portarlo nella sua nuova avventura. Questo è avvenuto nel corso del tempo: da Smeraldo a Perla; da Perla a SoulSilver; da SoulSilver a Bianco e Bianco 2. Tra questi passaggi potrebbe essere finito anche su Colosseum e XD, per poi approdare per la prima volta su X e Y, dove Courtney ha potuto coccolare il suo Charizard grazie al Pokémon-Amie. Sempre nella stessa cartuccia Charizard si è MegaEvoluto! Purtroppo il compagno di mille battaglie non ha buone statistiche per le battaglie online, ma ciò non frena l’allenatrice dal volergli bene e continua a viaggiare in sua compagnia per completare la campagna. Charizard ha conquistato tutte le palestre, passando anche per le isole di Sole sino alle Terre Selvagge di Scudo, dove può mostrarsi in TV di fronte alla sua compagna di viaggio.
Sono trascorsi 16 anni da quando Courtney ha scelto il suo primo pokémon per la sua carriera. Flames ha seguito la sua allenatrice per tutto questo tempo, ricordandole il tempo trascorso insieme. I momenti passati sul divano con la sua famiglia. Le sfide contro i suoi compagni di scuola. Il post si conclude con un quesito: chissà se anche Nintendo pensò a possibili storie simili quando decise di inserire le meccaniche di scambio.
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